F1, una stagione di prime volte: il bilancio della prima metà del Mondiale
Formula 1 ©IPA/FotogrammaIntroduzione
Archiviata (più di) metà stagione, l'estate in F1 è tempo per bilanci e analisi della prima parte del Mondiale. Ma anche di ripercorrere le storie che questi primi cinque mesi di pista ci hanno fatto vivere. Tante le prime volte che, comunque finirà la stagione, i piloti ricorderanno di questo 2025. Riviviamone sette.
Quello che devi sapere
Speranza (quasi) persa
Partiamo da quella, forse, più inaspettata. A Silverstone, dopo 239 partenze Nico Hulkenberg ha festeggiato il suo primo podio in carriera. Il più anziano a raggiungere questo traguardo a 37 anni 10 mesi e 17 giorni - da George Follmer nel 1973 in Spagna a 39 anni, 3 mesi e 2 giorni. Hulk ci è riuscito 5593 giorni dopo il suo debutto in F1. Un traguardo festeggiato sul podio come una vittoria spruzzando lo spumante sul suo team sotto di lui e celebrato anche dalla figlia Noemi Sky (4 anni) che saltava davanti al televisore di casa mentre la mamma Egle la riprendeva.
Battaglia per la storia
Dall'evento più inaspettato a quello più probabile, forse certo. Norris e Piastri, nel 2025, sono diventati per la prima volta in carriera leader del mondiale F1. Lando ha tenuto la testa da Australia al Bahrain, Oscar lo ha superato in Arabia Saudita. Sei vittorie per l'australiano, cinque per l'inglese che, con le nove totali, è il pilota che ha vinto più gare solo in circuiti diversi, senza mai ripetersi, così come le 13 pole in 13 piste diverse. Altro record curioso che ha Norris, ma Piastri va in vacanza da campione d'estate. Negli ultimi tredici anni, a fine stagione, solo tre volte volte chi era dietro ha ribaltato la situazione (Vettel 2012, Hamilton 2017, Verstappen 2021).
Una nuova vita
Sì, Max Verstappen è diventato papà. Alla vigilia del GP di Miami (1º maggio) la compagna Kelly Piquet ha partorito Lily a Montecarlo. Il campione del mondo ha saltato il media day presentandosi - con il suo jet privato - in Florida poco prima dell'unica sessione di libere: "È un momento che non potevo perdermi. Appena l'ho presa in braccio per la prima volta ho pensato 'sembra un pollo in una confezione al supermercato. Quanta pelle!", ha scherzato alla tv olandese Viaplay. I rivali hanno provato a pungerlo con un mito del paddock, evocato da Damon Hill durante la sua carriera: "Quando un pilota diventa padre perde due decimi". Ci ha pensato Alonso a 'difenderlo': "No, con Max non sarà così". E infatti Verstappen dalla nascita di Lily ha fatto subito la pole position a Miami (poi anche a Silverstone) e vinto a Imola, certamente non con la macchina più forte in griglia.
Una luce nel buio
"La peggior stagione della mia vita". Non erano queste le parole che i tifosi ferraristi pensavano di sentire e che lo stesso Lewis Hamilton sognava di pronunciare alla prima pausa estiva in Ferrari. Tante difficoltà, tra adattamento e prestazioni alla guida. Una speranza c'è stata. Nelle prime giornate di primavera, l'Italia si è svegliata di notte per esultare alla prima Pole e vittoria Sprint di Lewis in Ferrari, sembrava la prefazione di un nuovo leggendario capitolo per entrambi. Per ora rimasto vuoto, ma c'è ancora tempo.
Podio e diploma
Nel paddock di Formula 1 gli stranieri faticavano a capire l'hype intorno agli esami di Kimi Antonelli. La maturità è un'istituzione prettamente italiana con questo significato. Un momento speciale, ancora di più se la prende un pilota diciottenne di Formula 1. Incredibile se la prima prova a Casalecchio di Reno (Bologna), poi, la fa tre giorni dopo aver conquistato il primo podio in F1 in Canada. Una stagione europea complicata per Antonelli in queste ultime settimane, ma il primo anno da rookie è stato finora impreziosito da quel terzo posto e la pole Sprint di Miami.
Lacrime e coraggio
Mani nella fessura della visiera del casco per asciugare le lacrime, camminando a testa bassa per tornare nel paddock. È iniziata così la carriera in F1 di Hadjar, non iniziando. Perché Isack ha sbattuto nel muro di Melbourne la sua Racing Bulls nel giro di formazione della prima gara. "Una vergogna", aveva sentenziato Helmut Marko. Da lì il francese ha cambiato decisamente passo, tanto da incassare da molti commentatori del paddock il titolo di miglior rookie della stagione (fin qui) in relazione al rapporto risultati/potenziale della macchina. Sette volte in Q3 e cinque gare a punti (più una Sprint) per un totale di 22.
Ritorno carioca
Otto anni dopo Felipe Massa, il Brasile è tornato ad avere un pilota titolare brasiliano sulla griglia. Gabriel Bortoleto è cresciuto come la sua Sauber ottenendo i primi punti in Austria, ripetendosi poi in Belgio e Ungheria. A Budapest ha riportato i colori verdeoro nella top 6 per la prima volta dal 2017 (Massa in Bahrain). Negli stessi weekend anche le prime tre apparizioni Q3 per il campione F2 in carica - bissando il titolo F3 della precedente stagione, risultato riuscito solo a Leclerc, Russell e Piastri - a conferma della crescita che Gabriel sta avendo nel suo anno da rookie.