In casa Yamaha dopo due stagioni molto deludenti si è deciso di correre ai ripari con cambiamenti importanti che coinvolgono anche i vertici del team giapponese
FOTO: LA YAMAHA 2019 - ROSSI: "MI ASPETTO MOLTO DA QUESTA MOTO"
La ristrutturazione è delineata, nella conferenza stampa a margine della presentazione del Team Petronas a Kuala Lumpur, Kouichi Tsuji, capo della Yamaha Motor Racing, ha ufficializzato il nuovo project leader della MotoGP. Takahiro Sumi, fino ad ora responsabile della divisione telai dell’azienda, ricoprirà il ruolo di Project Leader andando a sostituire Kouiji Tsuya. Il manager giapponese, si era già scusato pubblicamente nel post qualifica del GP d’Austria a seguito alle scarse presentazioni della M1. In quell’occasione Rossi e Vinales non riuscirono a piazzarsi nemmeno nelle prime dieci posizioni. Tsuya ha pagato le conseguenze di due stagioni davvero pessime con solo 5 vittorie e 8 pole position. In realtà questo cambio al vertice è solo l’ultimo di una serie di step mossi dalla casa di Iwata per tornare ai livelli che le competono.
Già nel corso della stagione ci sono stati importanti mosse strategiche: l’ingaggio di nuovi tecnici in forza all’area elettronica (noto punto debole della M1), il passaggio dell’Ing Michele Gadda (mago dell’elettronica) dal team di SBK a quello di Motogp, e la creazione di un test team europeo con Jonas Folger, ex pilota motogp che con Tech 3 ha maturato una grande esperienza con la Yamaha. Tanti cambiamenti che hanno il chiaro obiettivo di far tornare competitiva la Yamaha. Rossi e Vinales meritano una moto che sia alla loro altezza e che gli permetta di lottare per il titolo. Dal 6 febbraio in Malesia ci saranno i primi test l’occasione giusta per iniziare a valutare gli effetti di questa piccola grande rivoluzione.