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GP del Qatar, le pagelle di Moto2 e Moto3

losail

Paolo Beltramo

La cancellazione della gara di MotoGP in Qatar ha posto la massima attenzione su Moto2 e Moto3. In questo modo i tifosi hanno potuto scoprire personaggi nuovi come il giapponese Nagashima, che si commuove mentre dedica la sua vittoria all’amico Tomizawa, scomparso a causa di un incidente a Misano. Questa e altre storie nelle pagelle di Paolo Beltramo sul primo GP del 2020

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Difficile cominciare così, con un GP a 2/3 e con una prospettiva di iniziare davvero forse in Argentina. D’altronde il divieto di uscire da alcune province italiane fino al 3 aprile (per ora) esclude che gente come Rossi e compagnia, Simoncelli e Team e moltissimi altri possano viaggiare ad Austin in tempo per la gara del 5 Aprile. In F1 hanno gli sceicchi e allora possono fare il Bahrein a spalti vuoti come nel nostro calcio, ma quale promoter in MotoGP potrebbe permettersi la stessa cosa? In compenso si è offerta la Malesia per un secondo GP a Sepang. Staremo a vedere, tutto dipende da questo maledetto virus e da come riuscirà o meno a diffondersi. Ma in tutta questa ansia, nel tramonto e poi nel buio ci sono stati, a Losail, dei lampi di luce fortissimi e belli.

La luce forte dell’amicizia e della vittoria dedicata

Tetsuta Nagashima, giapponese, dopo esattamente 10 anni vince la gara di Moto2 come fece il suo grande e indimenticabile amico Shinya Tomizawa poi scomparso per un indicente di gara a Misano. Lo ricorda tra le lacrime e gli dedica la vittoria, la prima in 70 GP. Ricordo benissimo cosa rispose Tomizawa al mio collega e amico Alberto Porta quella volta. Siccome viveva vicino a Bergamo, Alberto gli chiese: “Dì qualcosa in italiano, dai…” e lui, dopo un attimo di concentrazione: “Coca Cola!!!”. Geniale. Uno così, soprattutto se ci hai corso insieme e sei stato suo amico, non te lo scordi di sicuro. Bravo a vincere con una rimonta eccezionale e un finale che ha lasciato dietro i suoi avversari italiani. E merito anche della “grande coalizione” tra Kalex, leader dei telaisti in Moto2, Triumph e KTM. Quest’ultima si è ritirata coi suoi telai dopo l’anno scorso e ora collabora con Kalex e forse i due background messi insieme e l’utilizzo delle sospensioni Ohlins al posto delle White Power (di proprietà di KTM) hanno consentito questo passo avanti.

Due luci tricolori: il Balda e il Bestia

Lorenzo Baldassarri ed Enea Bastianini che si giocano il podio e sfiorano il duello per il successo sono stati grandissimi. Battuti, certo, ma di poco e con la consapevolezza di essere competitivi. Il clima bello di quel podio con 4 amici (Tomizawa si sentiva presente) lassù, stretti, commossi e sorridenti era fantastico.

Luce rotta

Luca Marini purtroppo ha disputato prove e gara da possibile campione della categoria, ma ha dovuto cedere progressivamente al calo delle gomme e all’ultima curva dell’ultimo giro è stato pure centrato e buttato a terra. Le uniche luci erano le tristi scintille sull’asfalto di moto e pilota che scivolavano insieme.

Luci a stelle e strisce

Finalmente dopo Nicky Hayden un altro americano che sembra poter dire la sua almeno nella Moto2. Non costruiamo ponti sulle nuvole, ma Joe Roberts sembra (a parte il nome che dovrebbe essere una garanzia) avere fatto quel passo avanti che serviva per essere tra i migliori di questo Mondiale. Merito anche del Team American Racing e del “coach” John Hopkins, che vogliono riportare un po’ di quell’americanità nelle corse che tanto ci mancava.

Lucette

Bezzecchi era partito bene. Poi è finito, non per colpa sua, dodicesimo, ma ha disputato una buona gara. Buono il tredicesimo posto di Di Giannantonio. Manzi con l’MV Agusta prende un punto, Bulega non riesce a brillare e chiude diciottesimo.

 

E passiamo alla Moto3 che di luci non aveva bisogno avendo corso prima dello spettacolare tramonto qatarino.

Giù il cappello

Albert Arenas vince di forza una gara come sempre caotica e combattuta battendo McPhee e Ogura con Masia spostato di una posizione per essere finito sul verde proprio all’ultimo giro. Ne è nata una discussione: il pilota Leopard sosteneva di essere stato costretto ad allargare, le immagini non sono chiare, però io credo che se si comincia a sottilizzare troppo su ciò che accade all’ultimo giro della Moto3 finiamo come col VAR. A meno di casi clamorosi ed evidenti di danneggiamento volontario ad un altro pilota, punire chi esce è la soluzione migliore. Così si evitano anche le furbate.

Su il cappello

Gli italiani questa volta hanno veramente deluso. Il meno peggio è stato Dennis Foggia nono, poi Arbolino, Migno e Fenati 15, 16 e 17. Gli altri ancora peggio. Poco da dire ci salva il Nippo Riccionese Tatsu Suzuki del Team Sic58 Squadra Corse con la sua pole e un buon quinto posto in quel casino là. Ho deciso per Nippo-Riccionese perché Riccio-Giapponese presumerebbe che si facesse i capelli ricci…

 

PS - Bella la dimostrazione di affetto con passione (motociclistica) condivisa tra Sankio e Guido Meda. E, lo voglio dire, bravo anche Triolo dai box: un esordio facilitato, ma di classe e competenza. Alla prossima, sperando che sia presto.