MotoGP, le pagelle Aprilia di metà stagione: 7. Petronas-Yamaha, anno difficile
MotoGpBuona prima parte di stagione per il team Aprilia, in attesa di capire chi sarà il compagno di Aleix Espargaro nel futuro. Anno difficile invece per Petronas-Yamaha. Mentre l'attesa è per la decisione di Valentino Rossi sul futuro
Tra le squadre ufficiali di questa prima metà di stagione manca soltanto l’Aprilia, una struttura che si appoggia ancora alla struttura del caro Fausto Gresini, mentre l’anno prossimo dovrà fare da sola, ma che ha portato comunque una moto molto migliorata e un pilota, Aleix Espargaro, più sicuro di sé stesso, più costante e responsabile. Il suo compagno, Lorenzo Savadori non ha fatto molto, anzi ha fatto il massimo che poteva uno che veniva dalle gare di derivate di serie senza grande esperienza con moto da GP, più secche, leggere, cattive, aggressive. La speranza è che in Aprilia approdi Vinales dopo l’annunciato e concordato addio alla Yamaha perché senza team satellite la squadra deve per forza essere a 2 punte, mentre Savadori sarebbe perfetto come tester e wild card ogni tanto. Oppure che all’Aprilia vada Dovizioso con la sua esperienza e velocità. Vedremo, intanto proprio Aleix chiede un compagno forte. La moto è migliorata molto e soprattutto sul giro secco è da prima fila. Insomma a Noale hanno lavorato bene e vogliono continuare sotto la gestione positiva di Massimo Rivola. Aprilia 7, Espargaro 7, Savadori NG.
Petronas-Yamaha, anno difficile
Il 2020 per la squadra Petronas-Yamaha è stato un anno fantastico con 6 vittorie (3 Quartararo, 3 Morbidelli) e il vicecampione del mondo (sempre il Morbido). Quest’anno con Valentino Rossi come compagno del suo amico Frankie le cose sono andate malissimo. Un solo podio (3° a Jerez) per l’italo-brasiliano 17 punti in 9 gare per Vale. Inoltre Morbidelli si è dovuto operare al ginocchio sinistro per la rottura dei legamenti e ha perso molte gare tra quelle dove ha corso menomato e quelle saltate. Inoltre la Yamaha 2019 che l’anno scorso riusciva a competere seppure a fatica per il successo, quest’anno è proprio indietro, staccata, lontana. Insomma una stagione da dimenticare per il Morbido che ha ancora gare per migliorare, ma insomma se nel 2020 arrivi secondo, nel ’21 vorresti essere là davanti a giocartela, non finire oltre al 15° posto. Però Razali, il capo della squadra malese, ha deciso di lasciarlo libero di raggiungere la Yamaha ufficiale nella prossima stagione al posto di Vinales
Peggio ancora è andata a Valentino Rossi che ha raccolto 17 punti in 9 gare e peggiorato tutti i record negativi della sua carriera. Lui ci prova, ogni tanto si intuisce o si vede che potrebbe stare molto più avanti, ma prove spesso poco efficaci, partenze nel gruppone, difficoltà nei sorpassi col motore Yamaha (moto che rende molto meglio quando davanti ha aria pulita e può imporre il proprio ritmo), probabilmente una moto che segue più i desideri di Quartararo che non i suoi. Chissà. O forse davvero l’età e soprattutto un motociclismo che è cambiato moltissimo: qualche anno fa (non molti, 4/5) se prendevi mezzo secondo in prova dalla pole eri in seconda, terza file. Oggi sei 18° con meno di sette decimi. Anche questo può aver influito su un pilota che ha sempre dato il meglio in gara e non in prova (115 vittorie e 65 pole), chissà. Al ritorno Vale ci dirà quale sarà la sua decisione sul suo futuro. Magari si farà prendere dall’idea dell’ultima sfida con la Ducati della sua squadra con suo fratello Luca Marini come compagno. Magari no. Pur sapendo che tutto prima o poi finisce, personalmente spero che Vale si faccia tirar dentro un’ultima volta dalla sua passione, dalla sua follia presuntuosa, dal fascino di quella vita che è l’unica che ha vissuto finora. Che poi vada forte, piano, che vinca o no, il fatto di averlo in pista dà quell’idea di completezza, di pienezza che invece sarebbe un vuoto profondo senza quel 46 giallo che da 26 stagioni ci fa essere pro o contro, incazzati o felici, ma comunque mai indifferenti.