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MotoGP, GP Francia. Quartararo e Marquez, una stretta di mano significativa. VIDEO

Fair play

Paolo Lorenzi

Nella stretta di mano tra Quartararo e Marquez al termine delle Libere 3 c’è un patto di reciproca convenienza: lo spagnolo ha bisogno di rubare la scia a Fabio per recuperare posizioni, il francese spera che Marc possa inserirsi tra le Ducati che in Francia rischiano di spadroneggiare. Di fatto resta il bel gesto del Diablo: ha aiutato un collega che ultimamente non ha mai nascosto i suoi problemi fisici in sella

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In quella stretta di mano alla fine delle Libere 3 c’è tutto il malessere di Marc Marquez, costretto a rubare la scia a Fabio Quartararo per recuperare posizioni. Da solo il fenomeno spagnolo non ce l’avrebbe fatta a centrare la top ten che apre la porta delle Q2. A Jerez aveva usato lo stesso trucchetto, senza vergognarsene, attaccandosi alla ruota di Aleix Espargaró. Che l’ha mandato verbalmente a quel paese. Quartararo non ha infierito e gli ha stretto la mano, forse pensando che Marquez poteva inserirsi tra le Ducati che in Francia rischiano di spadroneggiare. Un patto di reciproca convenienza insomma, o forse la consapevolezza che il campione è al momento disperso, smarrito in un mare di problemi fisici e tecnici.

La Honda crede ancora in Marquez

D’altra parte lo stesso Marquez non nasconde i problemi: "Siamo 3-4 secondi più lenti dei migliori - ha confessato alla fine della prove - e questo significa arrivare al traguardo con dieci secondi di ritardo. Le sensazioni sono le stesse di sempre: sto cercando di guidare con uno stile diverso, perché il braccio e la spalla non sono ancora al 100% e anche per sopperire ai nostri punti deboli". Marquez è arrivato a Le Mans consapevole della situazione e dei problemi tecnici che nemmeno i test post gara di Jerez hanno risolto. "Bisogna continuare a lavorare per recuperare velocità", ha detto venerdì sera. L’ha ripetuto ai giornalisti e a sé stesso con un mezzo sorriso che non cancella l’ombra che si cela nel suo sguardo. "La realtà dice che non siamo da Mondiale", la realistica conclusione di un pensiero che lo tormenta da diverse gare. "Non puoi esserlo quando fatichi a entrare nei primi dieci. Bisogna essere realistici e capire il momento". Per sua fortuna la HRC non ha smesso di credere in lui, anche se comincia a guardarsi in giro per affiancargli un pilota in grado di fare risultati (Mir e Rins si sono già fatti avanti). "La HRC è tranquilla, crede in me, senza mettermi fretta. Mi hanno aspettato, ci conosciamo a vicenda. Tra di noi c’è un grande rapporto", assicura Marc.