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Motogp, l'analisi e i numeri del gran premio del Mugello

MotoGp

michele merlino

Sesta vittoria per Bagnaia al Mugello. Facciamo un passo indietro, GP di Francia: 3^ vittoria per Bastianini; cerchiamo il precedente vincitore diverso dai suddetti: il campione del mondo Quartararo, che in Algarve colse la 9^ vittoria. Tutti numeri ad una cifra, ad indicare un ricambio generazionale netto che si acuirà ulteriormente con l’assenza di Marquez per l’imminente operazione al braccio.

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Con il ritiro di Valentino e l’assenza di Marquez, al prossimo GP il pilota plurivincitore in attività sarà Andrea Dovizioso, con 15 successi, spalmati dal 2009 al 2020. Tutti gli altri vincitori in griglia sono in cifra singola. È una situazione che non si era mai verificata in questo secolo. Il precedente più prossimo è il 1999, quando Mick Doohan, all’epoca plurivincitore con 54 successi, si ritirò dopo l’infortunio di Jerez, lasciando un campo partenti “in cifra singola”. Il plurivittorioso infatti era Alex Crivillé, che ottenne il suo 10° successo alla gara successiva, al Paul Ricard. Quel 1999 terminò con Crivillé a quota 14, e tutti gli altri a meno di dieci, ed il 2000 iniziò con lo stesso bilancio, quando fece il suo esordio un certo Valentino Rossi.

Emblematico il fatto che Marquez debba prendersi questa pausa proprio quando il resto del campo partenti assomma 60 successi, uno in più del suo palmares.

63x63

Tra i numeri più calzanti del weekend c’è sicuramente la coincidenza numerica in Ducati: la moto numero 63 vince la 63^ gara per il marchio di Borgo Panigale. Chi altri? In Ducati era già successo con Casey Stoner: ottenne il successo numero 27 con la moto numero 27, a Phillip Island, nel 2009. Per la Ducati non solo coincidenze numeriche, ma anche prestazioni da urlo: hanno monopolizzato le prime 5 posizioni in griglia come ad Austin e la prima pole di Fabio di Giannantonio ha fatto sì che siano ben 4 i piloti Ducati in pole quest’anno: Jorge Martin, Johann Zarco, Pecco Bagnaia, ed il suddetto. E’ un valore che una singola marca non registrava dal 1998, quando in pole per la Honda ci furono Max Biaggi, Carlos Checa, Alex Crivillé, Mick Doohan. La Ducati non è solo prestazioni in qualifica un po’ per tutti, ma anche in gara: negli ultimi 5 anni hanno trionfato qui al Mugello con 4 piloti diversi: Dovi nel 2017, Lorenzo nel 2018, Petrucci nel 2019 e Pecco quest’anno

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La prima volta

Sembra incredibile, visto il successo dei piloti italiani sulla pista di casa, ma solo in questo 2022 siamo riusciti a monopolizzare la prima fila al Mugello, con Fabio di Giannantonio, Marco Bezzecchi e Luca Marini. Non solo, ma nelle prime due posizioni abbiamo piazzato due giovanissimi: con un’età media di 23 anni e 219 giorni, Diggia e Bez diventano l’1-2 italiano più giovane di sempre, battendo Jerez 2000, quando Biaggi in pole e Rossi 2° combinavano per 25 anni e 14 giorni di media.

Solo Quartararo si salva, per ora

Niente da fare per i vincitori del 2022: alla gara successiva sono destinati a non ripetersi. Al Mugello è successo anche a Bastianini, vincitore a Le Mans e quindi caduto: Quartararo resta l’unico quest’anno che ha vinto ed alla gara successiva è andato a podio (Algarve-Jerez); tutti gli altri o sono caduti o hanno terminato fuori dalla top-10 dopo il loro successo.

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Nuovo record per Pedro Acosta

Lo spagnolo l’anno scorso ci aveva stupito con numeri da record in Moto3, ed ora anche in Moto2 comincia a lasciare il segno. A 18 anni e 4 giorni Pedro Acosta, è diventato il pilota più giovane a vincere in Moto2, battendo il record di Marc Marquez (18 anni 2 mesi 28 giorni a Le Mans 2011). Il record del podio lo ha sfiorato: secondo più giovane dietro a Scott Redding (17 anni 7 mesi 25 giorni a Indy nel 2010).

La volata della Moto3

Arrivo serratissimo in Moto3 con i primi 3 racchiusi in 33 millesimi. Questo sotto la bandiera a scacchi, poi la penalità a Guevara (da primo a secondo), ha alterato le classifiche, ma quei 33 millesimi che ci ha consegnato la pista rappresentano il terzo podio più serrato nella storia della Moto3 dopo Mugello 2014 (Fenati, Isaac Vinales e Rins racchiusi in 11 millesimi) e Australia 2014 (Miller, Alex Marquez e Rins in 32 millesimi).

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