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Tardozzi: "Bagnaia non fa interviste? Ora è devastato, tra lui e Ducati fiducia reciproca"

DUCATI FACTORY

Il team manager Ducati è intervenuto su Sky Sport al termine del GP Indonesia, nel quale sono caduti sia Marc Marquez che Pecco Bagnaia. Tardozzi ha chiarito anche il motivo per cui il torinese non si è presentato alle interviste nel dopo gara. Di seguito la sua intervista integrale

CADUTE DUCATI: MARQUEZ - BAGNAIA

Una settimana fa vincevate il mondiale con Marquez e la gara con Bagnaia, oggi hai un pilota che purtroppo deve tornare in Spagna con una frattura alla clavicola e possibile interessamento dei legamenti, un altro che è caduto e che non è qui all’intervista. Che sta succedendo?

“Per quanto riguarda Marc credo che sia stata solamente sfortuna perché l’incidente con Bezzecchi è qualcosa che non poteva evitare. Credo che nel warm up di stamattina avesse trovato qualcosa di buono, quindi gli interventi pensati ieri sera avevano funzionato per Marc. È chiaro che il dispiacere è enorme per Pecco: da un weekend dominato come quello di 7 giorni fa a uno disastroso come questo di Mandalika. È ovvio che ci sarà molto da pensare questa settimana. Una cosa è certa, e lo abbiamo detto per 16 gare prima del Giappone: crediamo in Pecco e continuiamo a credere in lui. Poi è chiaro che l’analisi che dovrà fare Gigi insieme agli ingegneri in settimana è molto  profonda. In questo momento non abbiamo capito le ragioni per cui Pecco non ha ringraziato”.

 

Il fatto che Pecco oggi non abbia rilasciato interviste, è indicativo di un momento che davvero è di difficoltà?

“In questo momento è devastato, prima come persona e ancor più come pilota. Noi vogliamo proteggere Pecco e le sue emozioni. Se venisse qui con le lacrime agli occhi non potrebbe essere altrimenti. È un ragazzo molto sensibile, un pilota veloce, però in questo momento pensiamo che sia meglio lasciarlo tranquillo e cercare noi di lavorare per metterlo nelle condizioni di poter performare a Phillip Island”.

 

Vediamo una Ducati che continua a credere nel suo campione, che gli ha portato 2 titoli MotoGP. Secondo te alla luce dei risultati difficilissimi di quest’ultimo GP, credi che sia reciproca questa fiducia e che lui creda in Ducati?

“Penso assolutamente di sì. Credo che dopo 7 anni ci conosca molto bene a livello tecnico e umano. Non credo che ci sia stata una sola volta dove Pecco ha dubitato che facciamo il 100% per aiutarlo”.

 

Ci puoi spiegare la caduta di Bagnaia?

“Purtroppo non sono in grado di rispondere perché ero in clinica con Marc. Nei compiti c’è di seguire il pilota che va peggio, sia a livello prestazionale ma soprattutto quando c’è un incidente il mio dovere è andare con il pilota che è caduto. Non l’ho vista, non ho ancora rivisto la caduta”.

 

Un collega ha scritto che in Giappone avete usato il motore della GP24. Sai che è una cosa che si sente e si dice alla quale io non credo, però è giusto chiedertelo ufficialmente…

“Il motore della GP24 e della GP25 hanno due omologazioni diverse. Se avessimo corso con il motore della GP24 saremmo andati fuori dal regolamento, cosa che Ducati non fa. Per cui il motore che era in Giappone era della GP25. Poi ci sono i commissari ovviamente, però noi non possiamo permetterci di usare il motore della GP24. Ti ringrazio per la domanda perché è bene chiarire. I due motori hanno due differenti omologazioni. Poi la differenza è poca, minima, tanta, questo lo sappiamo noi. Ma hanno due omologazioni diverse e non possiamo correre con quello del 2024”.