Riccardo Pera, l'italiano che ha vinto la 24 Ore di Le Mans

Il successo Ferrari e AF Corse con la 499P #83 di Robert Kubica, Ye Yifei e Phil Hanson non è stato l’unico motivo di orgoglio per i colori italiani nella 24 Ore di Le Mans. Un giovane italiano, infatti, ha solcato il gradino più alto del podio della sempre combattutissima classe LMGT3, imponendosi con solidità ed incisività in una delle gare più toste del pianeta. Stiamo parlando di Riccardo Pera, nato a Lucca il 4 luglio 1999, fresco vincitore della leggendaria endurance facente parte del FIA WEC. Insieme all’amatore Ryan Hardwick e al veterano Richard Lietz, sei volte vincitore della 24 Ore, Pera ha sbaragliato la concorrenza al volante della Porsche 911 GT3-R del team Manthey 1st Phorm, bissando il grande successo raccolto in aprile a Imola, teatro della 6 Ore. 26 anni da compiere tra poco, ma la sua carriera ha già intrapreso una strada straordinaria, legandosi sin dai primi passi a Porsche, marchio con cui nel 2017 ha ripreso in mano il sogno di diventare pilota professionista partecipando alla Carrera Cup Italia con EbiMotors. Il secondo posto ottenuto a fine stagione alle spalle di Alessio Rovera, altro fenomeno italiano oggi pilota Ferrari, ha fatto da apripista ad un percorso che in tempi brevissimi ha portato Pera nel Mondiale Endurance e di conseguenza a Le Mans. Nel 2020 il primo podio in GTE-Am, 2° in compagnia di Matt Campbell e Christian Ried, poi nel 2023 il 3° posto con i colori GR Racing insieme a Ben Barker e Michael Wainwright. Risultati che hanno permesso al pilota toscano di guadagnarsi una grande reputazione nel paddock e, al contempo, assumere un ruolo cruciale in casa Porsche. Quest’anno è arrivata la chiamata di Manthey, storica squadra di supporto del marchio di Stoccarda. Un’occasione unica per Pera, che ha così trovato posto nel team campione in carica, con la vittoria di Imola a lanciare un deciso segnale in vista della 24 Ore di Le Mans. Artigliato il quinto posto in qualifica, l’equipaggio ha subito fatto capire di poter ambire al trofeo più importante iniziando una lunga battaglia con i rivali, tra cui quella con la BMW-WRT #46 di Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahmad al Harthy. Nella notte, però, l’alternanza tra i due team per il primo posto è finita nel momento in cui la BMW ha parcheggiato ai box la M4 per un problema elettrico, ritirandosi e cedendo ufficialmente la prima posizione al trio Pera-Lietz-Hardwick. L’ottima esecuzione della strategia, l’assenza di sbavature e il ritmo competitivo hanno così permesso alla Porsche #92 di consolidare la leadership, tenendo alto il ritmo per resistere alla pressione imposta dalla Ferrari AF Corse di François Heriau, Simon Mann e, guarda caso, Alessio Rovera, lo stesso pilota con cui Pera ha battagliato fino all’ultima gara per il titolo della Carrera Cup Italia 2017. Dopo aver guidato alla perfezione per circa sette ore, Pera è rientrato ai box scendendo dalla propria Porsche e lasciando il volante a Lietz, a cui è spettato il compito di raggiungere il traguardo amministrando il vantaggio sulla Ferrari 296 di AF Corse. Superato anche lo scoglio dell’ultimo rabbocco, effettuato a 18 minuti dalla bandiera a scacchi, l’austriaco ha iniziato l’ultimo sprint e, una volta tagliato il traguardo, è stato accolto da Riccardo Pera, Ryan Hardwick e dall’intero team Manthey, tutti in festa tra il muretto e i box. E così Pera ha realizzato uno dei più grandi sogni per un pilota, vincere la 24 Ore di Le Mans, salendo su quel gradino più alto del podio tanto immaginato sin dai primi passi mossi sul kart. Pera ha creduto nel proprio talento e Porsche, intravedendo il potenziale, ha fatto sì che le abilità del toscano emergessero di anno in anno. E quando è arrivata l’occasione, Pera non se l’è fatta sfuggire, apponendo la propria firma nell’albo d’oro di una delle corse più prestigiose al mondo. Ma non è finita qui, perché appena dopo il trionfo di Le Mans Riccardo ha ricevuto un'altra importante chiamata da Porsche per correre tra due settimane la 24 Ore di Spa, altra mitica corsa dell'universo GT.

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