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NBA, Milwaukee-Golden State 95-105: prova di forza degli Warriors, Bucks sconfitti in casa

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Le 19 triple segnate dai campioni in carica fanno la differenza sul campo dei Bucks, vendicando la sconfitta di un mese fa che ha dato via alla crisi. Davanti ai 20 punti a testa di Steph Curry e Klay Thompson non sono serviti i 22 con 15 rimbalzi di Giannis Antetokounmpo

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Esattamente un mese fa i Golden State Warriors venivano spazzati via sul proprio campo dai Milwaukee Bucks, ricevendo nella stessa serata la brutta notizia dell’infortunio all’inguine di Steph Curry. Da lì in poi si sono susseguite settimane frenetiche, cominciate dallo scontro tra Draymond Green e Kevin Durant fino alle sconfitte una in fila all’altra, facendo vacillare per un attimo la macchina schiacciasassi costruita in questi anni. Quando però i campioni in carica sono in salute e sono concentrati, rimangono la miglior squadra della NBA senza neanche cominciare a discutere. La vittoria sul campo dei Milwaukee Bucks, vendicando la sconfitta interna per 134-111, ne è l’ultima dimostrazione: gli Warriors hanno guidato praticamente per tutta la partita, tenendo il miglior attacco della lega sotto i 100 punti segnati e dando l’accelerazione decisiva a cavallo di terzo e ultimo quarto, quando i Bucks erano riusciti a mettere la testa avanti sul 74-72. Merito soprattutto di una grande serata al tiro da tre, come a ricordare che i leader della NBA sono ancora loro: i campioni in carica hanno tirato 19/46 dalla lunga distanza guidati dalle quattro triple a testa di Steph Curry e Klay Thompson, entrambi leader a quota 20 punti. Dietro di loro c’è il massimo stagionale di un Andre Iguodala tirato a lucido per l’occasione, autore di 15 punti e 8 rimbalzi, mentre Kevin Durant ha vissuto una serata difficile (11 punti, 8 rimbalzi e 6 assist con 3/14 dal campo, 1/6 da tre e 7 palle perse) sopperita dalle quattro bombe di Jonas Jerebko in uscita dalla panchina.

Bucks traditi dal tiro da tre: 7/39 di squadra

Il tiro da tre è stato il grande segreto dell’esplosione offensiva dei Milwaukee Bucks, ma per una sera li ha traditi: la squadra di coach Mike Budenholzer ha chiuso con 7 su 39 dalla lunga distanza (18%), decisamente troppo poco per pensare di tenere il passo dei Dubs. Nonostante un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 22 punti, 15 rimbalzi e 5 assist di Giannis Antetokounmpo, i Bucks hanno faticato a contenere il movimento di palla degli avversari (32 dei 40 canestri di Golden State sono stati assistiti) e hanno perso anche nella sfida delle palle perse, commettendone una in più degli ospiti e non riuscendo a convertirle in punti facili, nonostante la disparità nei punti in area fosse notevole (56 a 32 per Milwaukee). Con questa sconfitta i Bucks non approfittano del passo falso dei Toronto Raptors sconfitti a Brooklyn, mentre vengono agganciati al secondo posto a Est dai Philadelphia 76ers. Golden State invece risale al primo posto nella Western Conference alla pari con i Denver Nuggets, chiudendo con tre vittorie in fila il loro giro a Est da cinque partite: torneranno in campo nella notte tra lunedì e martedì contro i Minnesota Timberwolves, e per l’occasione dovrebbe essere in campo anche Draymond Green, assente ormai da 11 partite.