Dopo le insinuazioni di Bill Simmons, la franchigia di New York ha risposto con un comunicato stampa smentendo qualsiasi voce sulla cessione da parte della proprietà Dolan. Eppure i segnali vanno in quella direzione
I KNICKS AL 1° POSTO: ECCO LA CLASSIFICA DELLE FRANCHIGIE PIU' RICCHE DELLA NBA
A volte basta una semplice frase in un podcast per scatenare un putiferio. In una puntata del suo show su The Ringer, il popolare Bill Simmons ha detto che James Dolan, proprietario dei New York Knicks, sta ascoltando offerte per cedere la franchigia. “Sta succedendo. È cominciata. Sta raccogliendo le offerte per i Knicks. Questo è ciò che ho sentito all’All-Star Weekend da persone di cui mi fido. L’unica cosa che interessa a Dolan è il palazzo e l’esperienza della partita o del concerto. E vuole metterci ancora più soldi. I Knicks sono solo una scocciatura per cui la gente se la prende con lui. Al momento pensa di poter vendere la franchigia a un prezzo assurdo, così da poter mettere ancora più soldi sugli eventi che gli interessano. Per questo i Knicks sono sul mercato”. La risposta dei New York Knicks però è stata tanto immediata quanto piccata: un comunicato stampa per spegnere sul nascere qualsiasi voce: “La storia è falsa al 100%. Non c’è stato niente. Nessuna discussione. E nemmeno sono in programma. Niente di niente”. Già solo il fatto che abbiano voluto rispondere con un vero e proprio comunicato stampa, però, fa intuire che ci sia qualcosa sotto.
Le parole di Dolan: “Nessuna offerta seria, ma ho dei doveri con gli azionisti”
In realtà a far partire le speculazioni su una possibile vendita dei Knicks era stato proprio Dolan, che in una lunghissima intervista aveva ammesso che se fosse arrivata l’offerta giusta avrebbe quantomeno pensato a poterla cedere, fissando il prezzo di base a 5 miliardi di dollari. Una valutazione in linea con quanto scritto recentemente da Forbes, che ancora una volta ha incoronato i Knicks come franchigia dal maggior valore in NBA stimandolo sui 4 miliardi. “Si sentono un sacco di numeri in giro" aveva detto Dolan in quella occasione. “Ma oltre a qualche tentativo sporadico, nessuno si è ancora fatto avanti con un’offerta seria. Quello però è solo il prezzo delle azioni: sono importanti solo se vuoi vendere o comprare”. Dolan però aveva fatto capire con un giro di parole di essere aperto a una vendita, pur cercando di alzare il prezzo a dismisura: “Uno nella mia posizione deve essere aperto e trasparente, perciò non potrei mai dire che non considererò la possibilità di vendere i Knicks. La mia famiglia ha la maggioranza delle azioni e quindi io, come azionista di maggioranza, ho l’ultima parola sulla vendita. E non voglio vendere. Ma come capo di un’azienda pubblica hai il dovere di impedire alle tue sensazioni personali di diventare più importanti dei soldi degli azionisti. Altrimenti nessuno investirà più su di te”. Dolan possiede i Knicks sin dal 1999, anno dell’ultima apparizione alle Finals della franchigia. Da lì in poi si sono succeduti sette dirigenze diverse e dodici allenatori, ma è stata vinta una sola serie di playoff dal 2000-01. Al momento la squadra ha il secondo peggior record della lega, avendo interrotto appena prima dell’All-Star Weekend una striscia di 18 sconfitte consecutive — la peggiore della sua storia.