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NBA, Belinelli: "Non sappiamo come risolvere il problema. Lakers? Fuori dai playoff"

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Marco Belinelli ha fatto il punto sulla situazione dei suoi San Antonio Spurs e sulla corsa ai playoff: "Abbiamo buttato via un po’ di partite, spero che queste prestazioni negative non influiscano. I Lakers rimarranno fuori, nonostante LeBron. L'MVP? Giannis Antetokounmpo". E apre alla sua partecipazione ai Mondiali con Gallinari

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Il momento dei San Antonio Spurs non è dei più felici, per usare un eufemismo. Per la prima volta dal 2003, cioè da quando esiste il “Rodeo Trip” - la tradizionale trasferta di fine gennaio/inizio febbraio per lasciare spazio al Rodeo all’AT&T Center -, i texani non avevano mai chiuso con un record di 1-7 come successo quest’anno. Un rendimento scadente in trasferta che li ha fatti scivolare fino all’ottavo posto nella Western Conference, mettendo a rischio la loro striscia di 21 partecipazioni consecutive ai playoff. “Abbiamo buttato via un po’ di partite e spero che queste prestazioni negative non influiscano sulla partecipazione ai playoff. Un’altalena di risultati con complicazioni fuori casa” ha raccontato Marco Belinelli in un’intervista con La Gazzetta dello Sport dopo la sconfitta contro i New York Knicks. “Come si risolve il problema? Bella domanda, non lo sappiamo neppure noi. Sotto Pop la fase difensiva è sempre stata un marchio di fabbrica. Dobbiamo ritrovare quella costanza nel proteggere il nostro canestro. In attacco invece non abbiamo nessuna difficoltà a segnare”. Di sicuro influisce la mancanza di un leader storico, ora che anche Tony Parker e Manu Ginobili sono lontani dallo spogliatoio lasciato vacante da Tim Duncan ormai da qualche anno. “Fa effetto non vederli più qui. E poi non lo nascondo, Ginobili era un idolo. C’è un grosso senso di vuoto. Dico un’ovvietà: sono insostituibili. Ora il leader lo fa Patty Mills, uomo e voce importante”.

I pronostici di Beli sui playoff: "I Lakers rimangono fuori, Giannis MVP"

Dopo aver ribadito il suo disappunto per come sono andate le cose con i Philadelphia 76ers (“Secondo me hanno fatto una cavolata [a lasciarmi andare], ma sono felicissimo di essere qui. Comunque a Philly mi hanno accolto benissimo al mio ritorno: maglia firmata, un poster, una lettera e tanti applausi”), Belinelli si è sbilanciato facendo un panorama delle due conference. A Oveste mette sempre al primo posto i Golden State Warriors, ma puntando anche su Houston e Oklahoma City. Meno fiducia invece su Denver, mentre le parole sui Lakers - diretti concorrenti per uno degli otto posti a Ovest - sono più nette: “Non andranno ai playoff, nonostante LeBron. È una situazione strana: rischiamo di restare fuori dalla postseason, ma con qualche successo pure di risalire, magari fino al quarto posto”. Una situazione fluida che invece non vede a Est: “Toronto e Milwaukee avanti a tutte, Boston un filo dietro. L’MVP? Giannis Antetokounmpo: in campo sa fare tutto, un vero fenomeno”.

Belinelli apre al ritorno in azzurro: "Sacchetti ha la mia disponibilità"

In una notizia che c’entra solo tangenzialmente con la NBA, l’azzurro ha comunque aperto la porta a una sua convocazione con la Nazionale italiana in vista dei Mondiali di Cina, che verranno trasmessi in esclusiva su Sky Sport dal 31 agosto al 15 settembre. “Ho visto tutte le partite, un risultato importante per tutto il movimento di cui sono super contento. Io ci sono: ne ho discusso pure con il Gallo e siamo felici. Devo sentire ancora il CT Sacchetti, ma ha la mia assoluta disponibilità. Il Mondiale è un evento straordinario che mi piacerebbe giocare. È un bel regalo”. Insieme ai due NBA dovrebbero esserci anche gli altri “big” a livello europeo come Gigi Datome, Nicolò Melli e Daniel Hackett, che insieme a Belinelli e Gallinari completerebbero il quintetto base. “ Negli ultimi dieci anni, sulla carta, siamo sempre stati una squadra con grandi possibilità. Vincere è naturalmente un’altra storia: non sarà semplice. Sia all’Europeo sia al Mondiale ti confronti con nazioni formidabili. A settembre ci sarà da lottare, ma ce la giochiamo e sono fiducioso”. Prima, però, c’è una stagione da chiudere al meglio negli States, con un primo turno di playoff ancora tutto da conquistare.