L'ex candidato MVP con la maglia dei Boston Celtics giura di essere finalmente sano e con un'intera estate a disposizione per prepararsi alla nuova stagione vuol far dimenticare agli Wizards l'infortunio di John Wall
Un’altra chance, l’ennesima, verrebbe da dire. Ad Isaiah Thomas – serio candidato MVP non più tardi di due anni fa – non è andata bene a Cleveland (solo 15 partite), non è andata bene ai Lakers (17) e dell’avventura a Denver il miglior commento viene dalle sue stesse parole: “Non posso ringraziarli abbastanza per non avermi mai messo fretta e avermi permesso di recuperare al meglio, per tornare a essere al 100%. Semplicemente lì non avevo un’opportunità reale: come squadra avevano trovato un equilibrio perfetto, ben oltre le loro stesse aspettative: non volevo rovinare tutto quanto”. E così l’estate 2019 ha portato a Thomas la quinta squadra in due anni: nell’estate 2017 era ancora ai Celtics, poi Cavs, Lakers, Nuggets e ora Wizards, dove – il piccolo-grande uomo di Tacoma ne è convinto – può finalmente tornare a far vedere tutto il suo talento. “Voglio dimostrare di poter ancora giocare ad altissimo livello e l’infortunio a John Wall – sia chiaro, una bruttissima cosa – mi può dare l’opportunità di inserirmi in questa squadra e giocare fin dall’inizio. Quando ho incontrato il front office degli Wizards ho davvero sentito che mi volevano con loro”. Una percezione probabilmente esatta, anche per necessità: la squadra della capitale non solo ha il proprio All-Star fuori per infortunio ma ha visto partire (destinazione Chicago) anche Tomas Satoransky, che pur bene aveva fatto. In regia, quindi, insieme a Thomas ci sono solo Chasson Randle e Ish Smith: la competizione è aperta, non è detto che la sera del season opener degli Wizards sia proprio l’ex n°4 dei Celtics a partire titolare accanto a Bradley Beal. “Mi sento alla grande, sento di essere tornato quello di una volta. È da tanto che non mi sentivo così a posto fisicamento, per la prima volta in due anni posso dedicare un’intera estate alla preparazione fisica. Se ci si pensa, è pazzesco…”. Con Thomas pro e contro sono abbastanza evidenti ormai: se le cose vanno bene, gli Wizards inseriscono a un prezzo irrisorio (il contratto, annuale, è al minimo per un veterano, ovvero 2.3 milioni di dollari) un giocatore capace solo due anni fa di viaggiare a quasi 29 punti di media, dal killer instinct leggendario e dalle doti di trascinatore. Dall’altra parte, però, le sue lacune difensive sono enormi e riconosciute, anche dal diretto interessato (“Che dicano pure che sono il peggior difensore NBA. Mi sta bene”, le sue parole di sfida) e le sue percentuali al tiro da tre lontano da Boston sono state orrende (appena sopra il 25% con i Cavs, sotto il 33% ai Lakers e sotto il 28% ai Nuggets). Il rischio di Washington è relativo, i dividendi però possono essere elevati: Isaiah Thomas nella capitale si candida al titolo di “comeback of the year”.