Imbarazzante prestazione dei vice-campioni NBA che a Oklahoma City vanno sotto da subito e a un certo punto si ritrovano in svantaggio di 42 punti. Tutto facile per Danilo Gallinari e compagni, che centrano così la prima vittoria stagionale grazie anche ai 22 punti dalla panchina di Dennis Schroder
Oklahoma City Thunder-Golden State Warriors 120-92
Inizia con il botto la partita di Danilo Gallinari contro i vice-campioni del mondo: tutti suoi i primi 8 punti di Oklahoma City con due canestri dalla lunga distanza e fulmineo 8-0 dei Thunder. L'azzurro è in quintetto accanto a Paul, Gilgeous-Alexander, Ferguson e Adams, mentre dall'altra parte tre quinti del quintetto degli Warriors è tutto nuovo, con Russell, Robinson III e Chriss accanto ai volti noti Curry e Green. Sei palle perse nei primi sei minuti per i californiani, che vanno sotto subito in doppia cifra (19-8) e hanno Steph Curry a segnare i primi 8 punti di squadra. La tripla di Schroder appena entrato dalla panchina fa sì che i Thunder doppino gli Warriors sul 24-12 e l'impatto del tedesco sulla gara si fa sentire con 7 rapidi punti. Il primo quarto si chiude con la tripla di Chris Paul che fissa il punteggio sul 35-20, con Golden State che fatica in attacco (27% dal campo, solo 2/11 da tre punti), si rifugia nella zona in difesa e si ritrova a dover già fronteggiare un passivo pesante. Al via del secondo quarto Gallinari raggiunge la doppia cifra ma poi prende un colpo al braccio destro che lo manda momentaneamente in panchina: OKC sembra non accorgersene e continua a domincare Golden State, portandosi anche a +25 sul 54-29. La difesa degli Warriors non sembra riuscire a fermare in nessun modo l'attacco dei Thunder, le cui percentuali si aggirano attorno al 55% tanto dal campo quanto dall'arco. Come nel primo quarto è ancora Chris Paul a mettere gli ultimi punti di OKC prima dell'intervallo, una tripla che di nuovo doppia gli Warriors (70-35), prima che due punti di Eric Paschall fissino il punteggio sul 70-37. Un passivo davvero tremendo per Golden State (il peggiore nell'era Kerr), disastrosa in difesa (sei quarti di gioco finora disputati, sempre almeno 30 punti concessi) e che in attacco perde 12 punti da cui Oklahoma City ricava 22 punti. Guidati dai 16 punti con 7/9 al tiro di un ottimo Dennis Schroder, sono già 4 invece i Thunder in doppia cifra, con Terrance Ferguson a quota 11 e Gallinari e Paul a 10.
L'espulsione di D'Angelo Russell specchio della crisi Warriors
La prima vera emozione del secondo tempo la procura D'Angelo Russell, che prende un primo tecnico per proteste per un fallo (a suo dire) non accordatogli e poi continua a rivolgersi a muso duro contro l'arbitro: arriva anche il secondo tecnico e l'espulsione per l'All-Star ex Nets. La serataccia degli Warriors si riassume in episodi come questi, con OKC che continua a dominare in lungo e in largo e il margine assestato attorno ai 35 punti. Ne approfitta Danilo Gallinari, il primo giocatore a scollinare sopra quota 20 punti, come al solito perfetto dalla lunetta e con 4 triple a segno nei primi 9 tentativi. I Thunder toccano quota 100 punti segnati con ancora due minuti da giocare nel terzo quarto, toccando addirittura il +41 (102-61). Golden State inizia sotto di 37 l'ultimo periodo di una partita che non è più in discussione, ma finisce anche a -42 in una serata tutta da dimenticare. C’è poco o nulla a parte i 23 punti di Steph Curry (con solo 2/9 da tre punti), mentre dall’altra parte a mettersi in mostra è soprattutto un Dennis Schroder da 22 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Molto solida anche la prestazione di Danilo Gallinari, che non sbaglia mai dalla lunetta (7/7) e chiude con 21 punti prendendosi soli 11 tiri, e un ottimo 4/9 dalla lunga distanza. Arrivano ancora segnali positivi per Billy Donovan da Shai Gilgeous-Alexander, autore di 19 punti con 9 rimbalzi, in una gara stradominata dai padroni di casa come dimostrano le percentuali al tiro, sopra il 55% al tiro per i Thunder (con 15/32 da tre punti), attorno al 33% per gli Warriors, ancora senza vittorie (0-2) in questa stagione.