Secondo successo consecutivo per i Lakers, che nel secondo tempo spazzano via gli Hornets. Jae Crowder firma sulla sirena del supplementare la vittoria di Memphis su Brooklyn. Portland passa a Dallas grazie a una chiamata arbitrale rivista con il “challenge”, Minnesota batte Miami con un grande Andrew Wiggins
LOS ANGELES LAKERS-CHARLOTTE HORNETS 120-101 | Ci mettono un tempo a ingranare i Los Angeles Lakers, ma alla fine portano a casa la seconda vittoria in fila grazie a una ripresa da 57-39. Nel primo tempo ci ha pensato soprattutto Anthony Davis a trascinare i suoi, realizzando 25 dei suoi 29 punti finali e aggiungendoci 14 rimbalzi con 3 stoppate. Alle pennellate conclusive ci ha invece pensato LeBron James, autore di soli 6 punti nei primi tre quarti (con la sua striscia di partite con almeno 10 punti che va avanti dal 5 gennaio 2007 improvvisamente sembrava quasi in pericolo) e di 14 nella frazione finale, distribuendo 12 assist per i compagni in 35 minuti di gioco
La buona notizia in casa Lakers si chiama però Dwight Howard. Contro una delle sue tante ex squadre in giro per la lega, l’ex All-Star ha brillato con una doppia doppia da 16 punti (8/8 dal campo) e 10 rimbalzi con 4 stoppate, facendo sentire enormemente la sua presenza sotto canestro come testimoniato dal plus-minus da +23 in meno di 23 minuti. Il vecchio Howard rivelarsi una chiave importante della stagione gialloviola
In casa Charlotte ci sono quattro quinti del quintetto in doppia cifra, guidati dai 23 punti di Miles Bridges, i 19 a testa di Cody Zeller (anche 14 rimbalzi) e Terry Rozier e i 15 di Dwayne Bacon, mentre il rookie P.J. Washington stavolta si è fermato a 8 punti e 6 rimbalzi con 2/7 al tiro. La squadra di coach Borrego non è riuscita in alcun modo a opporsi allo strapotere fisico degli avversari, concedendo la bellezza di 74 punti in area contro i soli 44 segnati
MEMPHIS GRIZZLIES-BROOKLYN NETS 134-133 OT | Non c’è mai una partita noiosa se in campo ci sono i Brooklyn Nets. Ancora una volta la squadra di Kyrie Irving è arrivata a giocarsi la vittoria dopo un tempo supplementare, e anche questa volta si è dovuta inchinare agli avversari. Colpa del primo buzzer beater stagionale, che porta la firma di Jae Crowder: l’ala dei Grizzlies ha ricevuto in movimento un assist di Ja Morant e ha realizzato la tripla del sorpasso sulla sirena, facendo esplodere il FedEx Forum e regalando ai Grizzlies la prima vittoria stagionale
La partita verrà ricordata però anche come la prima, grande prestazione di Ja Morant in NBA. La seconda scelta dell’ultimo Draft ha chiuso con 30 punti (17 nel solo ultimo quarto) e 9 assist con 13/22 al tiro, ma soprattutto ha firmato il canestro del pareggio a 7 secondi dalla fine e poi ha stoppato Kyrie Irving al termine dei regolamentari per forzare il supplementare. Insieme a lui altri sei giocatori in doppia cifra guidati dai 21 di Dillon Brooks e i 16+11 di Jonas Valanciunas
Per i Nets si conferma la maledizione della prima in trasferta, visto che non vincono il debutto lontano da casa dal 2011 — quando erano ancora i New Jersey Nets. Kyrie Irving ha chiuso ancora una volta con cifre eccellenti (37 punti, 7 rimbalzi e 7 assist) seguito dai 27 di Caris LeVert e altri quattro compagni in doppia cifra, ma il libero sbagliato da Spencer Dinwiddie prima del buzzer beater di Crowder ha fatto la differenza tra la vittoria e la seconda sconfitta stagionale
DALLAS MAVERICKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-121 | Una delle novità di questa stagione è il “challenge” dato agli allenatori, che possono richiedere agli arbitri di riguardare un fischio da loro ritenuto sbagliato. Una novità che si è rivelata decisiva per la vittoria dei Blazers sui Mavericks per merito di Damian Lillard: dopo aver segnato il canestro del vantaggio a 26 secondi dalla fine, il numero 0 dei Blazers è andato a contendere un pallone a Dorian Finney-Smith — vedendosi fischiare un fallo che avrebbe dato due liberi ai texani a 8 secondi dal termine. Dopo aver fatto pressioni al suo allenatore Terry Stotts, però, Lillard ha ottenuto che la chiamata venisse rivista e infine cambiata cambiata, forzando una palla contesa che Kristaps Porzingis ha toccato verso Kent Bazemore, vanificando così la possibilità di vittoria di Dallas
Lillard ovviamente non ha fatto mancare il suo contributo in attacco, segnando 26 dei suoi 28 punti nella ripresa e accompagnando i 35 di CJ McCollum. Bene anche Rodney Hood con 20 punti e 8/12 dal campo, mentre Hassan Whiteside è uscito per falli con 6 punti e 14 rimbalzi. Brutte notizie per Zach Collins, che ha abbandonato la sfida nel terzo quarto tenendosi la spalla destra: per lui possibile una lussazione
Per i Mavericks ha brillato ancora una volta la coppia Doncic-Porzingis. Lo sloveno ha sfiorato la seconda tripla doppia consecutiva con 29 punti, 12 rimbalzi e 2 assist pur tirando male dal campo (8/22 al tiro con 2/11 da tre punti, tra cui la tripla del possibile controsorpasso); il lettone invece ha realizzato 32 punti (non superava quota 30 dal dicembre 2017) con 9 rimbalzi e 5 assist, ma senza trovare neanche lui la precisione dalla lunga distanza (3/10 da tre)
MINNESOTA TIMBERWOLVES-MIAMI HEAT 116-109 | Finalmente Andrew Wiggins. I Timberwolves vincono la prima gara casalinga della stagione (nonché la terza in questo inizio senza sconfitte, pareggiando la seconda miglior partenza nella storia della franchigia) grazie soprattutto al canadese, che ha realizzato quattro triple e 16 dei suoi 25 punti negli ultimi sei minuti della sfida ai Miami Heat. E dire che fino alla tripla del pareggio sul 96-96 Wiggins aveva sbagliato le sue prime 13 triple tentate in stagione, realizzando 11 punti filati per decidere la gara
“È una stella e sa quando deve salire di livello. Per qualche motivo segna sempre i tiri importanti alla fine quando abbiamo bisogno di lui” ha detto Karl-Anthony Towns, autore di un’altra prova convincente con 23 punti e 11 rimbalzi. Insieme a lui anche i 21 con 8 assist di Jeff Teague e la doppia doppia da 11+10 di Robert Covington per una squadra che ha cominciato la stagione decisamente nella maniera giusta
Sconfitta onorevole per gli Heat, che erano alla seconda partita in due giorni dopo la rimonta vincente di Milwaukee. Pur chiudendo il primo quarto sotto di 13 lunghezze, la squadra di Erik Spoelstra non si è scomposta rimontando tutto lo svantaggio e andando avanti anche di 10 lunghezze nel terzo quarto, prima di arrendersi davanti alla “sfuriata” di Wiggins. Sono tre i giocatori sopra quota 20 punti: il rookie Kendrick Nunn ha convinto ancora una volta segnandone 25; Duncan Robinson dalla panchina ne ha aggiunti 21 con 4/7 da tre; e Justise Winslow ha prodotto un’altra prestazione completa da 20 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. E dalla prossima martedì contro Atlanta dovrebbe finalmente esordire Jimmy Butler
OKLAHOMA CITY THUNDER-GOLDEN STATE WARRIORS 120-92 | Imbarazzante prestazione degli Warriors, che a Oklahoma City vanno sotto da subito e a un certo punto si ritrovano in svantaggio di 42 punti. Tutto facile per Danilo Gallinari e compagni, che centrano così la prima vittoria stagionale grazie anche ai 22 punti dalla panchina di Dennis Schroder