
NBA, una rivoluzione nei roster: le squadre che hanno cambiato di più e di meno
Solo il 43% dei giocatori NBA è tornato nella squadra con cui aveva cominciato la scorsa stagione. Una vera e propria rivoluzione estiva che ha coinvolto tutta la NBA: nessuna franchigia ha cambiato meno del 25% del proprio roster da un anno all’altro, fino a un picco del 77%. Il 43% di giocatori confermati è il dato più basso da 20 anni a questa parte secondo la ricerca di HoopsHype

DENVER NUGGETS | 75% DI GIOCATORI CONFERMATI | Squadra che vince non si cambia, o quasi: rispetto allo scorso anno nessuno ha confermato tanti giocatori quanto i Nuggets, che hanno esteso il contratto di Jamal Murray e si sono mossi pochissimo sul mercato (di fatto è arrivato solo Jerami Grant). Ma con un nucleo di giovani del genere, puntare sulla continuità può essere la carta vincente

ORLANDO MAGIC | 73% DI GIOCATORI CONFERMATI | Anche sull’altra costa si è deciso di cambiare relativamente poco rispetto a un anno fa, inserendo solo Markelle Fultz rispetto alla rotazione che nella scorsa regular season ha raggiunto i playoff - puntando sulla crescita di Jonathan Isaac e Mo Bamba. Riusciranno a confermarsi?

SAN ANTONIO SPURS | 70% DI GIOCATORI CONFERMATI | Da sempre una delle squadre che cambia di meno, anche quest’anno gli Spurs si confermano in top-3 puntando su un gruppo uguale al 70% rispetto allo scorso anno. DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge rimangono i punti di riferimento, il rientro di Dejounte Murray dopo un anno di convalescenza la mossa per salire di livello

CHARLOTTE HORNETS | 59% DI GIOCATORI CONFERMATI | Può capitare di perdere il proprio giocatore franchigia e oltre il 40% del proprio roster… ed essere comunque ai piedi del podio di quelli che più hanno puntato sulla continuità. Questi Hornets hanno meno talento rispetto al passato, ma tengono punti fermi rispetto allo scorso anno come Cody Zeller, Nicolas Batum e Miles Bridges

MILWAUKEE BUCKS | 53% DI GIOCATORI CONFERMATI | La proprietà dei Bucks ha aperto il portafogli in estate, di fatto tenendo tutti i free agent più importanti tranne Malcolm Brogdon. Tutto questo per continuare sul trend positivo cominciato lo scorso anno, puntando su un gruppo che esalta al massimo le caratteristiche di Giannis Antetokounmpo - con l’obiettivo di fare un passo ulteriore e arrivare in finale NBA

MIAMI HEAT | 50% DI GIOCATORI CONFERMATI | L’arrivo di Jimmy Butler ha portato a una mezza rivoluzione (letteralmente) in casa Heat. Metà del roster è cambiato rispetto a un anno fa, salutando l’immortale Dwyane Wade e accogliendo in città un nuovo talento come Tyler Herro. I giovani più interessanti - tolto Josh Richardson volato a Philadelphia - però sono rimasti: ci si aspetta una crescita da Winslow, Adebayo e Derrick Jones

CHICAGO BULLS | 50% DI GIOCATORI CONFERMATI | Stessa percentuale per i Bulls, che si sono mossi nella scorsa regular season (ad esempio prendendo Otto Porter Jr. da Washington) e poi hanno puntellato il roster tra Draft (Coby White) e free agency (Tomas Satoransky e Thaddeus Young). I punti fermi, però, sono sempre loro: Zach LaVine e Lauri Markkanen

OKLAHOMA CITY THUNDER | 50% DI GIOCATORI CONFERMATI | Senza Russell Westbrook e Paul George sembra tutto diverso a OKC, ma in verità metà del roster è rimasta invariata - a partire dal totem Steven Adams a centro area, ora nuovo punto di riferimento per tutti nella franchigia. C’è da scommettere però che tra un anno buona parte di questo roster non sarà più lo stesso

BOSTON CELTICS | 47% DI GIOCATORI CONFERMATI | Kyrie Irving ha scelto Brooklyn, costringendo Boston a rivedere i propri piani e puntando su Kemba Walker come sostituto. Il principale passaggio di consegne in un anno in cui i Celtics hanno sostituito metà roster: l’addio di Al Horford e l’arrivo di Enes Kanter; decisioni unite al tempo stesso alla conferma multimilionaria di Jaylen Brown e a quella sul parquet di Jayson Tatum. Loro restano la base da cui ripartire, senza dover rivoluzionare un gruppo che vuole confermarsi da playoff

SACRAMENTO KINGS | 47% DI GIOCATORI CONFERMATI | Buddy Hield avrebbe potuto abbassare ancora di più la percentuale, ma alla fine ha deciso di accettare l’offerta Kings e restare. A Sacramento con lui, Fox e Bogdan Bogdanovic saldamente alla guida, i Kings hanno sfiorato la qualificazione playoff (che manca da una vita): per questo la speranza è quella di completare il percorso che manca con i vari Barnes, Dedmon e Ariza. Auguri.

HOUSTON ROCKETS | 47% DI GIOCATORI CONFERMATI | Togliere Chris Paul e inserire Russell Westbrook all’interno del quintetto è una rivoluzione che va ben oltre il freddo dato: Houston cambia pelle, corre in transizione e va all-in con due MVP a disposizione che non dovranno pestarsi troppo i piedi. Come il giorno e la notte, come atteggiamento e sperano in Texas anche come risultati ai playoff

INDIANA PACERS | 47% DI GIOCATORI CONFERMATI | Sabonis è rimasto assieme a Oladipo (che spera finalmente di rientrare) e Turner, ma attorno a loro il contesto è profondamente cambiato. Bogdanovic e Collison hanno preso strade diverse ed entrambe distanti da Indianapolis, mentre è Brogdon il volto nuovo nello spogliatoio dei Pacers - uno dei tanti giovani talenti che sperano di incidere con Indiana

BROOKLYN NETS | 43% DI GIOCATORI CONFERMATI | Una modifica chirurgica del roster per una delle squadre uscita vincitrice dall’ultima offseason: Kevin Durant, Kyrie Irving e DeAndre Jordan. Con un parco acquisti del genere, la “percentuale di cambio” passa in secondo piano. A essere radicalmente modificate infatti sono state le ambizioni di un gruppo che adesso sogna in grande, nonostante l’infortunio che terrà fuori KD per un anno intero

CLEVELAND CAVALIERS | 43% DI GIOCATORI CONFERMATI | Avessero potuto cambiarli tutti, non avrebbero esitato a ripartire da zero, ma nel roster restano alcuni contratti dell’era LeBron James in eredità. Con quelli sul groppone (e un appeal rivedibile), la squadra la cambi ma senza inserire dal mercato grandi talenti e dovendo rinunciare al Draft alle primissime scelte piovute sulla testa di Pelicans e Grizzlies. Il risultato è un roster cambiato dunque nella forma, ma non nella sostanza: i Cavs difficilmente inizieranno a vincere

UTAH JAZZ | 41% DI GIOCATORI CONFERMATI | Donovan Mitchell, Rudy Gobert e Joe Ingles restano la spina dorsale, Conley e Bojan Bogdanovic invece sono i nuovi acquisti da inserire in quintetto. Il risultato è che, anche avendo cambiato più del 50% del roster, l’identità, l’ossatura e lo stile di gioco sono rimasti gli stessi: a Salt Lake City si cresce, passo dopo passo, anche così

DALLAS MAVERICKS | 41% DI GIOCATORI CONFERMATI | Il grande passo in avanti è stato fatto durante la regular season scorsa, quando è arrivato Kristaps Porzingis ed è stato liberato spazio per un gruppo tutto da costruire attorno a lui e Doncic. Le fondamenta sono state gettate e il tempo (e lo spazio salariale) è tutto dalla loro parte

DETROIT PISTONS | 41% DI GIOCATORI CONFERMATI | Cambiati forse fin troppo poco, i Pistons restano in mezzo al guado anche a 12 mesi di distanza. Andre Drummond, Blake Griffin e Reggie Jackson non sembrano in grado di conquistare almeno 45 vittorie in regular season e il materiale umano messo attorno a loro non sembra poter fare il grande salto. É arrivato Derrick Rose, dominante in uscita dalla panchina in questo avvio, una delle poche ragioni per sorridere in Michigan

ATLANTA HAWKS | 37.5% DI GIOCATORI CONFERMATI | Nella lista delle squadre giovani, intriganti e da seguire di questa regular season, vanno inseriti anche gli Atlanta Hawks: loro hanno confermato Young, Collins e in generale quella base fresca e di prospettiva, aggiungendo attorno a loro talenti da scoprire come Hunter e Reddish. Sì, nel 37.5% rientra anche Vince Carter, che nonostante i 42 anni alle spalle ha ancora molto da insegnare ai suoi compagni di squadra

GOLDEN STATE WARRIORS | 37.5% DI GIOCATORI CONFERMATI | Kevin Durant ha deciso di cambiare aria e da lì il panorama in casa Warriors è profondamente cambiato: la conferma dell’infortunato Klay Thompson riempie di gioia, ma il resto è tutto da costruire attorno a Curry. Nove giocatori sotto i 23 anni d’età e una squadra che nelle gare d’esordio ha incassato già due sconfitte da record per proporzione e unicità dopo cinque anni di trionfi. Dopo un lustro di successo, Steve Kerr dovrà iniziare a cambiare obiettivi e avere un bel po’ di pazienza

PORTLAND TRAIL BLAZERS | 37.5% DI GIOCATORI CONFERMATI | La finale di Conference conquistata con merito, uniti ad alcuni contratti fortunatamente blindati (ogni riferimento a Lillard e McCollum non è puramente casuale), lascia immaginare un turno di rotazione inferiore. Invece anche a Portland in questa estate di cambiamenti hanno voluto mischiare un bel po’ le carte rispetto a 12 mesi fa: Rodney Hood lo hanno già visto e tenuto, mentre Whiteside, Hezonja, Bazemore, Pau Gasol e tutti gli altri saranno da valutare, con la speranza di confermarsi sempre al vertice della Eastern Conference

LOS ANGELES LAKERS | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | Dopo non essere arrivati neanche ai playoff (nonostante LeBron), qualcosa doveva cambiare. Il risultato è stata una profonda rivoluzione, con Anthony Davis, Avery Bradley, Danny Green e Dwight Howard a occupare soltanto alcuni dei ruoli da co-protagonisti rimasti liberi. A guidare le danze è sempre il n°23 gialloviola, la speranza è che questa versione 2.0 dei Lakers sia quella buona per ritornare competitivi

MINNESOTA TIMBERWOLVES | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | Karl-Anthony Towns c’è e continuerà a tirare la carretta con immutata efficace a uno, o cinque, o dieci metri da canestro. Andrew Wiggins pure, nonostante la sua maturazione non sia mai avvenuta del tutto. Dodici mesi fa però c’era la grana Jimmy Butler da risolvere, nemico e separato in casa, con coach Thibodeau da una parte e la dirigenza dall’altra: rispetto a quella situazione si è decisamente andati avanti

NEW ORLEANS PELICANS | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | Se fossero riusciti ad arrivare anche al 95% (sostituendo tutti tranne Jrue Holiday) non ci sarebbe stato da meravigliarsi, ma la rivoluzione a New Orleans è già completa così. Dodici mesi fa doveva ancora iniziare il lungo tira e molla con Anthony Davis, adesso invece con Williamson, Ball, Ingram, Hart e Melli, il volto della squadra è profondamente cambiato. Più giovane e intrigante, nei prossimi anni si scoprirà se più vincente

PHILADELPHIA 76ERS | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | Come fare a diventare una delle favorite (almeno sulla carta) a Est? Mantenendo il 35% migliore della tua squadra e inserendo al loro fianco un paio di titolari come Al Horford e Josh Richardson. Rispetto a un anno fa ad esempio, Jimmy Butler è stata soltanto una meteora di passaggio. Non c’era a ottobre 2018 e adesso è già a Miami. La rinuncia pesante è JJ Redick, ma non c’erano soldi per tutti

TORONTO RAPTORS | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | Squadra che vince non si cambia, a meno che il tuo leader e trascinatore non decida di lasciare tutti da trionfatori e tornarsene a Los Angeles. Con Leonard ai Clippers e Green ai Lakers, si è ufficialmente aperta una fase di rifondazione in Canada: i grandi vecchi sono rimasti e vanno ricompensati, mentre attorno a Pascal Siakam bisognerà costruire i Raptors del futuro

WASHINGTON WIZARDS | 35% DI GIOCATORI CONFERMATI | L’importante era confermare Bradley Beal, l’unico in grado di garantire canestri e gioco a una squadra in piena fase regressiva. Rui Hachimura rappresenta la speranza in arrivo dal Draft, all’interno di un roster che ha davvero poco altro da offrire e guidata da John Wall che causa infortunio vestirà i panni dell’assistente. Oltre ad aver cambiato tanto il roster, i problemi in casa Wizards sembrano non mancare

NEW YORK KNICKS | 31% DI GIOCATORI CONFERMATI | La rivoluzione nei nomi c’è stata, ma purtroppo non sono stati aggiunti quelli sperati. Durant, Irving, Williamson: talenti che per ragioni diverse hanno preso un’altra strada, in un roster che già durante la scorsa regular season ha perso un pezzo pregiato come Porzingis. Il risultato è un mix discutibile di giocatori strapagati e dal talento tutto da valutare in campo

L.A. CLIPPERS | 29% DI GIOCATORI CONFERMATI | I playoff conquistati lo scorso anno sono stati soltanto il trampolino di lancio per i Clippers, che in estate hanno recitato da protagonisti e costruito una squadra da titolo. Kawhi Leonard e Paul George sono innesti di livello ineguagliabile, attorno ai quali Doc Rivers ha mantenuto lo stretto indispensabile rispetto al materiale umano a disposizione 12 mesi fa: Beverley a dare un’anima, Williams e Harrell a fare la differenza in uscita dalla panchina. A farne le spese invece tra gli altri è stato il già citato Gallinari: un sacrificio necessario a L.A. per iniziare a sognare in grande

PHOENIX SUNS | 25% DI GIOCATORI CONFERMATI | Serviva una point guard ed è arrivato Ricky Rubio, bisognava capire da chi ripartire e sono rimasti a bordo Devin Booker e Deandre Ayton (sospeso per 25 gare e indisponibile in queste prime settimane). Il resto invece è tutto da inventare, a partire dal contestato Cameron Johnson scelto al Draft e alle tante meteore lasciate andare, con la speranza che la sapiente guida di Monty Williams riesca a invertire la tendenza degli ultimi anni

MEMPHIS GRIZZLIES | 23% DI GIOCATORI CONFERMATI | È quella che è cambiata di più, stravolgendo un gruppo che 12 mesi fa era ancora affidato a Mike Conley e Marc Gasol (che nel frattempo ha cambiato aria e vinto titolo NBA e Mondiali). Al loro posto adesso c’è Ja Morant a guidare le danze: la seconda scelta assoluta dell’ultimo Draft è soltanto uno dei tantissimi volti nuovi in spogliatoio, con Jaren Jackson Jr. che nel giro di un anno si ritrova già a essere un “veterano” dello spogliatoio dei Grizzlies. Quando si cambia così tanto succede anche questo