Il n°11 dei Nets non giocherà la prima partita da avversario a Boston, costretto a fermarsi a causa di un problema alla spalla che lo terrà fuori nelle prossime tre gare di Brooklyn. Ma l'ex veterano dei Celtics non crede all'infortunio: "Ha fatto apposta"
Quattro partite d’assenza (chiuse con tre vittorie e una sola sconfitta da Brooklyn), che diventeranno almeno sette, con la settima, però, sicuramnte diversa dalle prime sei: Kyrie Irving infatti resterà a guardare da casa i suoi Nets affrontare per la prima volta in stagione al TD Garden i Celtics. Un ritorno a Boston rimandato per cercare di rimettere a posto una spalla che continua a dargli un bel po’ di problemi: dopo l’infortunio contro gli Utah Jazz dello scorso 12 novembre infatti, il n°11 di Brooklyn è stato costretto a fermarsi e non ha ancora preso parte a nessun allenamento. “Non penso sia un dolore che può affrontare sul parquet, non riesce a scendere in campo: la spalla è un punto molto particolare, sensibile, soprattutto per chi gioca nel suo ruolo”, ha dichiarato il suo allenatore Kenny Atkinson. Un'assenza assolutamente giustificata all'interno della squadra ma che non convince tutti: proprio un ex Celtics, Kendrick Perkins (nella frontline della squadra del titolo 2008), ha pubblicamente accusato Irving di fingere l'infortunio per non dover affrontare il pubblico di Boston, all'interno del quale Irving non è certo popolarissimo: "Kyrie ha guardato il calendario all'inizio dell'anno e poi ha pianificato tutta questa storia dell'infortunio per non giocare a Boston. Non voleva affrontare tutto il polverone che si sarebbe sollevato a Bean Town. SMH", il messaggio affidato a Twitter. Totalmente diverso, invece, l'approccio a Brooklyn dove - nonostante la necessità di mantenere alto il livello della squadra e soprattutto dei risultati - non hanno fretta nel recupero: Irving dovrà prima testare la sua condizione in palestra e anche per quello la durata della sua assenza e il numero di partite saltate potrebbe crescere. “Fino a quando non riuscirà a tenere il ritmo e sopportare il dolore, non lo rimetteremo in campo – prosegue coach Atkinson – siamo ancora molto lontani da quel punto”. Non la prima volta in carriera che Irving si ritrova così a saltare gli incroci contro la sua ex squadra: con Boston ad esempio ha sfidato soltanto una volta i Cavaliers, rimandando per ragioni diverse un appuntamento mai più replicato. Un’assenza quindi che, se confermata nella durata, potrebbe farlo tornare sul parquet il prossimo 29 novembre sempre contro i Celtics – che in back-to-back partiranno poi alla volta del Barclays Center per una doppia sfida incrociata con la squadra di New York. Saltare anche quella potrebbe dunque non essere una soluzione da scartare: a quel punto toccherà aspettare il 4 marzo per vedere Irving contro la sua ex squadra.