La superstar dei Dallas Mavericks si è infortunato alla caviglia dopo solo 100 secondi della sfida poi persa contro i Miami Heat. I tempi di recupero sono stati stimati in un paio di settimane per una distorsione definita comunque come "moderata"
Dopo solo 1’40” dell’attesa gara di Dallas tra i Mavericks e i sorprendenti Miami Heat i tifosi texani si sono ritrovati a fare i conti con i loro peggiori incubi: Luka Doncic, in penetrazione al ferro contro Meyers Leonard, si è visto arrivare l’aiuto da sinistra di Kendrick Nunn e nell’appoggiare a terra il piede destro ha finito per metterlo sopra quello sinistro di Nunn, procurandosi una distorsione alla caviglia. Il talento sloveno di Dallas è rimasto immediatamente a terra, impossibilitato a tornare in difesa e alla prima pausa durante il timeout ha subito preso la via degli spogliatoi per una miglior valutazione dell’infortunio. Unica nota positiva, il n°77 di coach Carlisle è stato immediatamente sottoposto a radiografia che fortunatamente ha dato esiti confortanti: si tratta unicamente di una distorsione definita come "moderata", senza però nessun tipo di interessamento ai legamenti. I tempi di recupero, secondo quanto scritto da ESPN, dovrebbero aggirarsi attorno alle due settimane, ma i Mavericks pensano di aver evitato guai ben peggiori.
Mavericks ko all'overtime e striscia interrotta
Senza la loro superstar, i Mavs hanno poi finito per arrendersi agli Heat soltanto in overtime, nonostante i 50 punti combinati della coppia Tim Hardaway Jr. (28)-Kristaps Porzingis (22, con 14 rimbalzi). Doncic ha chiuso dopo solo 100 secondi la sua partita con 2 punti e 1 rimbalzo, mettendo ovviamente fine così alla sua striscia di 20 gare con almeno 20 punti, 5 assist e 5 rimbalzi, seconda solo a quella di Oscar Robertson nella storia della NBA. Se dovessero essere confermate le prime stime sul suo recupero, Doncic dovrebbe tornare in campo entro la fine del 2019 in una delle gare in trasferta tra Golden State (29 dicembre), Los Angeles Lakers (30 dicembre) o eventualmente a Oklahoma City (1 gennaio), ma sarà comunque costretto a saltare partite importanti come quelle contro Milwaukee, Boston, Philadelphia, Toronto e San Antonio. Non è escluso anche che il suo 2019 sia finito qui, rimandando il suo rientro al 3 gennaio nella sfida interna dei Mavs contro Brooklyn, la prima di sei gare consecutive in casa.