NBA, risultati della notte: Clippers battuti nel finale a Chicago, Milwaukee fa 18 in fila
Zach LaVine segna i tre punti decisivi a 2 secondi dal termine e condanna alla sconfitta i Clippers senza Kawhi Leonard. I Bucks travolgono i Cavaliers e allungano a 18 la seconda striscia di successi più lunga della storia della franchigia. Miami passa dopo un tempo supplementare a Dallas, priva di Doncic causa infortunio alla caviglia. Patty Mills allo scadere regala agli Spurs il successo contro Phoenix a Città del Messico nella quarta gara in fila conclusa dai texani all’overtime. Di seguito il racconto e gli highlights della otto partite giocate nella notte NBA
CHICAGO BULLS-L.A. CLIPPERS 109-106 | Sconfitta a sorpresa per i Clippers, fermati in trasferta a Chicago dal canestro con fallo convertito a 2 secondi dalla sirena di Zach LaVine - decisivo nella decima vittoria stagionale dei suoi Bulls. I padroni di casa, sotto di 5 punti a 120 secondi dalla sirena, sono riusciti a rimontare in un finale di gara complicato per L.A., concluso con la tripla del possibile pareggio sbagliata da Paul George
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Una sconfitta per i Clippers che arriva dopo 4 successi in fila, in back-to-back in trasferta dopo la partita da record di Minneapolis e dunque senza Kawhi Leonard - tenuto sempre a riposo quando le sfide sono così vicine tra loro. Agli ospiti non bastano i 27 punti con 9/20 al tiro di Paul George e soprattutto i 30 con 7 rimbalzi (e 24 tiri) arrivati in uscita dalla panchina grazie al contributo di Montrezl Harrell - unico giocatore d’impatto da sfruttare a gara in corso, data l’assenza dell’infortunato Lou Williams
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Decisivo quindi ancora una volta Zach LaVine - sempre più versione All-Star in questa stagione con i Bulls. Per lui sono 31 punti, con 11/21 al tiro, quattro triple e un eloquente +10 di plus/minus - frutto del grande impatto del quintetto titolare di Chicago. Uno sforzo che permette ai padroni di casa di passare dal -15 al +15 nel giro di un quarto a cavallo dell’intervallo lungo, riacciuffando e poi vincendo una partita che sembrava già persa dopo 20 minuti scarsi di gioco
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MILWAUKEE BUCKS-CLEVELAND CAVALIERS 125-108 | Non si ferma la corsa dei Bucks, che continuano a macinare successi anche in back-to-back. Cleveland in fondo è un ostacolo non impossibile da superare, come dimostrato da Milwaukee che segna ben 43 punti nel solo secondo quarto, vola sul +18 all’intervallo lungo e non si volta più indietro. Arriva così il 18° successo in fila, allungando la seconda striscia di successi più lunga nella storia della franchigia. La prima si è conclusa dopo 20 gare e i Bucks la raccolsero nel 1970-71, il viatico per la conquista dell’unico titolo NBA della squadra del Wisconsin
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Protagonista come al solito è Giannis Antetokounmpo, autore di 29 punti, 12/20 al tiro e quattro assist in soli 24 minuti di gioco. Tanto riposo per l’MVP in carica dunque, che guarda soddisfatto i suoi compagni dalla panchina spazzare via i Cavs: Khris Middleton è chirurgico, chiude con 8/12 al tiro, 6 assist e soprattutto +21 di plus/minus in 23 minuti sul parquet. La rotazione dei Bucks è molto allungata, permette a tutti di incidere e consente a ben 11 giocatori diversi di restare in campo almeno un quarto d’ora
L’unica brutta notizia per la miglior squadra della NBA - superato al momento anche il record dei Lakers, contro cui si sfideranno tra 5 giorni - è lo stop di Eric Bledsoe causa infortunio, assente contro Cleveland per un problema alla gamba destra (sospetta frattura dell’osso) che lo costringerà a restare fuori almeno un paio di settimane, perdendo così l’opportunità di sfidare LeBron James e compagni in quella che sarà una delle partite più attese dell’intera regular season
DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 118-122 OT | Vittoria sofferta degli Heat in trasferta a Dallas in back-to-back dopo la super sfida persa contro i Lakers. Un ritorno al successo arrivato soltanto dopo un tempo supplementare e approfittando dell’assenza di Luka Doncic - fermato da un problema alla caviglia dopo soli due minuti di gioco. I Mavericks si affidano così a Jalen Brunson, che nel finale dimostra di non avere (neanche lontanamente) il talento dello sloveno: nel possesso decisivo dei regolamentari si fa rubare il pallone da Jimmy Butler che dalla lunetta pareggia e porta la gara così all’overtime; al termine dei 5 minuti supplementari invece gestisce male un paio di possessi e sbaglia il tiro del possibile sorpasso Mavericks. Decisivo Bam Adebayo: è suo il rimbalzo in attacco e relativo tap-in che regala il definitivo vantaggio agli Heat nell’ultimo minuto di gioco
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Le preoccupazioni e le attenzioni di Dallas per oltre 50 minuti però sono state rivolte verso lo spogliatoio e le notizie che via via arrivavano riguardo le condizioni della caviglia destra di Doncic - ruotata in maniera innaturale durante una penetrazione al ferro. Una storta, diventata poi distorsione, ma che dopo gli esami e i controlli del caso sembra non essere nulla di grave: “Speriamo davvero che non sia nulla di serio”, conferma coach Carlisle a fine gara, spiegando come i Mavericks dopo aver fatto i raggi abbiano preferito per precauzione sin dalla fine del primo quarto tenere fuori per tutta la serata il n°77 sloveno
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Il miglior realizzatore in casa Heat è Jimmy Butler, ancora una volta decisivo con le sue giocate su entrambi i lati del campo: per lui sono 27 punti (con 8/22 al tiro) e 7 assist in ben 43 minuti di utilizzo sul parquet. Spoelstra infatti riduce al minimo la rotazione, manda in campo soltanto 8 giocatori, spremendone al massimo energie e risorse: alla fine arrivano 18 punti, 11 rimbalzi e 10 assist per Bam Adebayo (alla seconda tripla doppia stagionale), 17 e 8 di Kelly Olynyk e 19 con tanto di tripla decisiva nel finale di Tyler Herro in uscita dalla panchina
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PHOENIX SUNS-SAN ANTONIO SPURS 119-121 OT | Quarta partita consecutiva conclusa all’overtime da San Antonio Spurs - un record, a cui i texani non tenevano di certo - vinta contro Phoenix grazie al canestro di Patty Mills a 3 decimi dalla sirena del primo tempo supplementare (miglior realizzatore con i suoi 26 punti in uscita dalla panchina). Nella storia NBA erano state 20 le squadre che in precedenza avevano giocato tre partite in fila concluse dopo più di 48 minuti, mai nessuna però era stata “costretta” a giocarne quattro uno dopo l’altro. Non un grosso problema per gli Spurs, visto che il record di 3-1 è il migliore spezzone di questa regular season dopo il 4-1 con cui San Antonio ha aperto la stagione
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Nel secondo Global Game di questa regular season giocata a Città del Messico, Marco Belinelli resta in campo soltanto 8 minuti, tentando due conclusioni (mai con i piedi oltre l’arco) e raccogliendo 4 punti totali. Sono 18 a testa invece quelli messi a referto da DeMar DeRozan, LaMarcus Aldridge e Dejounte Murray: tanto basta per avere la meglio contro Phoenix e accorciare la distanza dall’ottavo posto. La lenta risalita degli Spurs è iniziata, un overtime alla volta
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Il miglior realizzatore dei Suns è Ricky Rubio, autore di 25 punti con 10/20 al tiro, 13 assist e tante giocate utili per tenere sempre a contatto e alle volte avanti nel punteggio Phoenix. Uno sforzo inutile, non in grado di evitare la terza sconfitta nelle ultime quattro gare; quella che permette ai Kings noni a Ovest di agganciare la squadra dell’Arizona in classifica
DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 110-102 | Seconda sconfitta consecutiva in trasferta per i Thunder, che perdono su un campo complicato come quello dei Nuggets dopo aver retto per quasi mezz'ora di gioco. Decisivo infatti è il parziale da 12-2 nel terzo periodo che porta i padroni di casa a 15 lunghezze di vantaggio; un gap che OKC non riesce più a colmare nel finale, terminando così un match sempre a inseguire e sotto nel punteggio per oltre 47 minuti
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Serata complicata su entrambi i lati del campo per Danilo Gallinari, che chiude con soli 7 punti e tanti errori al tiro: il n°8 azzurro trova il fondo della retina soltanto in un’occasione (con una conclusione dalla lunga distanza) su 13 tentativi totali dal campo, raccogliendo 4 rimbalzi e non riuscendo a incidere nei 30 minuti trascorsi sul parquet contro la sua ex squadra. Meglio di lui fanno gli altri titolari - tutti in doppia cifra, con Chris Paul che aggiunge alla sua prestazione anche 10 assist - e soprattutto Dennis Schroder in uscita dalla panchina, che chiude con 22 punti in 33 minuti di utilizzo
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Nikola Jokic gioca una delle migliori partite delle ultime settimane - in cui non sempre ha inciso come ci si aspettava da lui - chiudendo con la 32^ tripla doppia in carriera in regular season (raggiunto Rajon Rondo all’11° posto nella classifica all-time). Per lui sono 28 punti, 14 rimbalzi e 12 assist; visioni e giocate di cui i Nuggets hanno sempre un grande bisogno per sperare di fare il definitivo salto di qualità
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TORONTO RAPTORS-BROOKLYN NETS 110-102 | Tornano al successo casalingo i Toronto Raptors, imbattuti per oltre un mese alla Scotiabank Arena e poi costretti a incassare tre ko in fila. Si arrendono i Nets, ancora senza Kyrie Irving e con il solo Spencer Dinwiddie - autore di 24 punti - a tirare la carretta. Una vittoria figlia della super prestazione di un quintetto sempre affidabile per i canadesi, che si gode il migliore Marc Gasol di questa regular season per produzione: 17 punti, 15 rimbalzi, 2 stoppate e la solita difesa di altissimo livello
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Il miglior realizzatore in casa Raptors è Pascal Siakam, che come al solito fa letteralmente di tutto sul parquet e chiude con 30 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 3 stoppate, 3 recuperi e 3 triple. Un'altra super prestazione per il giocatore più migliorato dello scorso anno, l'anima di una squadra che resta a contatto con il vertice della Eastern Conference
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HOUSTON ROCKETS-DETROIT PISTONS 107-115 | Vittoria pesante in trasferta dei Pistons a Houston, sempre avanti nel secondo tempo (spesso in doppia cifra) e trascinati da un ispirato Derrick Rose - autore di 20 punti e 12 assist in quello che è il terzo successo nelle ultime quattro gare di Detroit. Miglior realizzatore di squadra è Luke Kennard (22 punti e 7 rimbalzi), in una serata in cui gli ospiti hanno dovuto fare a meno di Andre Drummond per un problema all’occhio e con un Blake Griffin da due punti in 15 minuti - fuori per tutto il secondo tempo a causa di un forte dolore al ginocchio
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“Soltanto” 39 punti a referto per James Harden - reduce da due gare in fila oltre quota 50 - che chiude con 14/33 dal campo, 4/13 dall’arco, 8 viaggi in lunetta e 7 assist. A far discutere è la scelta di coach D’Antoni di toglierlo dal campo negli ultimi 90 secondi di gara, quelli in cui Houston poteva tentare un’ultima disperata rimonta: “Ha giocato quasi 39 minuti, dopo i 36 di Orlando. Le sue triple erano corte, non arrivavano neanche al ferro. Ho preferito così”, racconta l’allenatore, che ha concesso una gara di riposo a Russell Westbrook e a cui non sono bastati i 12 punti e 19 rimbalzi di Clint Capela per conquistare il terzo successo in fila
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MEMPHIS GRIZZLIES-WASHINGTON WIZARDS 128-111 | Terza vittoria nelle ultime quattro partite per i Memphis Grizzlies - battuti soltanto da Milwaukee negli ultimi 10 giorni - che si godono la loro bella gioventù. Tanto talento giovane e di prospettiva, a partire da Ja Morant che chiude con 18 punti e 5 assist, a cui si aggiungono i 16 in 24 minuti di un Jaren Jackson Jr. meno ispirato di 24 ore fa. Il migliore di giornata però è un altro: Brandon Clarke, autore di 25 punti con 11/14 e una tripla a bersaglio. Massimo in carriera in NBA per il rookie dei Grizzlies, che guida anche la classifica dei giocatori al primo anno per percentuale di realizzazione dal campo (oltre il 65%): un’altra ottima scelta dei Grizzlies, che guardano al futuro con grande ottimismo
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Non bastano a Washington i 29 punti a referto di Bradley Beal, che prova a forzare la mano, tira 23 volte (con 8 bersagli), aggiunge 10 rimbalzi, ma non riesce a riportare in corsa i suoi Wizards. Memphis infatti fa gara di testa nell'ultima mezz'ora, senza mai voltarsi indietro e condannando i capitolini al settimo ko nelle ultime otto gare