NBA, risultati della notte: i Lakers spengono Doncic, OKC vince senza Gallinari
Successo convincente dei Lakers contro Dallas: 23 punti per Davis, 13+13 assist per James, mentre Doncic gioca una delle sue peggiori partite dell'anno pur togliendosi la soddisfazione di salutare Kobe Bryant, presente a bordocampo. I Thunder vincono in volata la sesta delle ultime sette gare battendo a domiclio i Raptors guidati da Gilgeous-Alexander e Paul. Houston tiene a riposo tutti i big e perde a New Orleans contro un super Lonzo Ball da 27 punti e 7 triple (Melli resta in panchina per 48 minuti). Denver supera Sacramento, Charlotte perde a Memphis
LOS ANGELES LAKERS-DALLAS MAVERICKS 108-95 | Successo convincente e meritato dei Lakers che chiudono in vantaggio il primo quarto e poi non si voltano più indietro, conservando con intelligenza il margine acquisito e riportando sul 2-1 il record in favore dei gialloviola nelle sfide dirette contro Dallas. Anthony Davis è il miglior realizzatore dei padroni di casa con 23 punti, 8/12 al tiro e 9 rimbalzi, a cui si aggiungono i 19 con 4 triple di Kentavious Caldwell-Pope
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Altra serata da record da ricordare per LeBron James, che fatica a trovare il fondo della retina, chiude con 13 punti e 13 assist e grazie a uno dei primi passaggi vincenti della sua serata diventa il nono giocatore nella storia NBA ad aver messo a referto 9.000 assist in carriera - il primo a farlo avendo raccolto al tempo stesso anche 9.000 rimbalzi. Cifre mostruose per un talento pronto a festeggiare 35 anni: una lunga cavalcata, che non sembra ancora essere giunta al capolinea
LEBRON COMPIE 35 ANNI, MA CON POCA VOGLIA DI FESTEGGIARE
Serata modesta invece per Luka Doncic, reduce dalla nona tripla doppia stagionale e incapace di replicare in meno di 24 ore la super prestazione messa in mostra contro gli Warriors. Il n°77 sloveno sbaglia tanto al tiro (5/14 dal campo, 0/6 dall’arco), chiude con 19 e 7 assist, ma non riesce a trascinare i suoi in attacco, complice forse anche una paurosa caduta sulla schiena nel primo tempo. Dallas infatti per una volta non fa mai canestro, in una serata da 36% dal campo e 30% complessivo dalla lunga distanza
LA PAUROSA CADUTA DI DONCIC CONTRO I LAKERS
Spettatore speciale in prima fila allo Staples Center per la sfida tra Lakers e Mavericks, Kobe Bryant si è goduto la partita insieme alla figlia Gianna, stringendo mani e dispensando consigli a tutti i campioni presenti sul parquet. Luka Doncic, in particolare, ha rivelato: "Stava parlando sloveno, non potevo non girarmi. Sono rimasto molto sorpreso"
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TORONTO RAPTORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 97-98 | Sesta vittoria nelle ultime sette gare per i Thunder, che battono a domicilio i campioni NBA in carica grazie a un super Shai Gilgeous-Alexander. È il giocatore ex-Clippers a realizzare il canestro del definitivo sorpasso a 36 secondi dalla sirena, oltre che a catturare il rimbalzo sull’errore finale dall’arco di Fred VanVleet. Un successo arrivato nonostante l’assenza di Danilo Gallinari, fuori nelle ultime quattro sfide dopo l’infortunio alla caviglia e rimasto in Oklahoma per cercare di accelerare il recupero della condizione fisica
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Gilgeous-Alexander, nato a Toronto e cresciuto vicino Hamilton, approfitta del ritorno a casa per eguagliare nuovamente il suo massimo in carriera da 32 punti - la terza volta nelle ultime cinque partite, la sesta prestazione in fila oltre quota 20. Al suo 12/21 dal campo si somma un’altra super prestazione di un Chris Paul sempre più formato playoff: 25 punti, 11 rimbalzi e 8 assist, uno dei quattro giocatori in doppia cifra in una gara complicata che i Thunder hanno saputo vincere nonostante le tante difficoltà
MASSIMO CARRIERA PAREGGIATO PER SHAI GILGEOUS-ALEXANDER. VIDEO
I Raptors invece pagano la rotazione ridotta e un back-to-back che inevitabilmente ha tolto energie a un gruppo spremuto da coach Nurse a causa delle tante assenze: 20 punti a testa per Kyle Lowry e Fred VanVleet non bastano a evitare la quinta sconfitta casalinga, facendo scivolare i Raptors a ridosso del 5° posto a Est occupato dai Sixers. Il fattore campo in un eventuale primo turno playoff è tutt’altro che scontato
NEW ORLEANS PELICANS-HOUSTON ROCKETS 127-112 | Una vittoria è sempre una vittoria, anche quando l’avversario decide di lasciare in panchina a riposo buona parte dei suoi titolari. Un successo importante per i Pelicans, soprattutto se considerato che è il quinto nelle ultime sei gare: un segnale di ripresa, per un gruppo che aspetta con ansia l’esordio di Zion Williamson. Merito del miglior Lonzo Ball della stagione e del parziale da 41-19 che nel quarto periodo ha riportato avanti con margine New Orleans dopo essere stata sotto di nove lunghezze nell’ultima frazione
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Il volto del successo Pelicans è Ball, autore di 27 punti, 10 rimbalzi, 8 assist e ben 7 triple a segno - nuovo massimo in carriera. Sono quattro i giocatori in casa Pelicans oltre quota 25, con Brandon Ingram che chiude con 27 e 10/17 al tiro, Jrue Holiday da 25 e 5 assist e soprattutto il miglior E’Twaun Moore dell’anno con 25 punti, 5 triple e +29 di plus/minus. Tre quarti dei punti realizzati dalla panchina di New Orleans portano la sua firma, mentre Nicolò Melli resti a guardare senza mettere piede sul parquet per 48 minuti
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Sì, ma Harden, Westbrook, Capela? Quanti punti hanno segnato? Nessuno, perché dopo il successo contro Brooklyn sono rimasti tutti e tre a riposo - Il Barba sulla carta a causa di un problema all’alluce - lasciando spazio a un quintetto sperimentale che per oltre 40 minuti ha dato battaglia e si è difeso al meglio in trasferta. Danuel House Jr. chiude con 22 punti, a cui si aggiungono i 20 di Eric Gordon: non abbastanza per avere la 14^ sconfitta nelle 31 gare giocate dai Rockets senza Harden, da quando il n°13 è arrivato a Houston
DENVER NUGGETS-SACRAMENTO KINGS 120-115 | I Nuggets bissano il successo casalingo arrivato nella gara di mezzogiorno contro Memphis e battono anche i Kings, lanciando Michael Porter Jr. per la prima volta in carriera in quintetto: il rookie di Denver si regala un massimo in stagione da 19 punti e sei rimbalzi, miglior realizzatore di squadra al pari di Will Barton che segna i due liberi che a otto secondi dalla sirena chiudono definitivamente i conti. Nona vittoria nelle ultime dieci per i padroni di casa, che si godono anche un Nikola Jokic da 17 punti, 8 rimbalzi e le solite magie (tra cui un contropiede con doppio palleggio dietro la schiena)
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Settima sconfitta in fila per Sacramento, ancora una volta impantanata in una stagione che rischia di diventare l’ennesima senza accesso ai playoff. Ai Kings non bastano i 27 punti di Nemanja Bjelica con 10/13 al tiro e 5 triple, oltre ai 18 e 13 assist del rientrante De’Aaron Fox - che continua invano a cercare continuità in questa sfortunata regular season, per lui e per la squadra californiana
MEMPHIS GRIZZLIES-CHARLOTTE HORNETS 117-104 | L’equazione è semplice: se Dillon Brooks segna almeno 20 punti, Memphis vince. È sempre successo così in questa regular season: otto partite almeno a quota 20, altrettante vittorie per i Grizzlies, che approfittano dell’ottima prova del n°24 in soli 23 minuti di gioco per sbarazzarsi del Hornets. Ja Morant chiude con 6 punti e 7 assist, Valanciunas e Jackson Jr. invece combinano sotto canestro per 30 punti complessivi. Da sottolineare però è il contributo di un altro rookie, quello sempre più convincente che esce dalla panchina: Brandon Clarke mette a referto 18 punti con 7/12 al tiro, è lui uno dei (tanti) motivi che fanno ben sperare Memphis per il futuro
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Malik Monk è il miglior realizzatore in casa Hornets: 18 punti in uscita dalla panchina che hanno riportato nel quarto periodo lo svantaggio di Charlotte in singola cifra, ma non hanno cambiato l’inerzia di una partita che ormai era già segnata. Doppia doppia da 16 e 10 assist per Devonte’ Graham, che tira 5/18 dal campo e 3/12 dalla lunga distanza