Il miglior rookie della lega in questa prima metà di stagione ha dominato contro Houston, regalando a Memphis il sesto successo in fila. Giocate dietro la schiena, assist, triple in faccia a Harden e un (quasi) perfetto 10/11 al tiro dal campo: cifre mai viste prima per un giocatore al primo anno in NBA
“Tutti quelli che continuano ad avere dubbi sul mio conto, dicono che non sono in grado di fare canestro da lontano. Questa sera gli ho dimostrato che si sbagliano di grosso”. Ja Morant chiude così la sua serata perfetta contro i Rockets, con parole che non nascondono di certo la convinzione che il rookie dei Grizzlies ha nei suoi mezzi. Un talento diverso dagli altri, scelto con la seconda chiamata da Memphis e coccolato dai tifosi del Tennessee che in lui vedono la chiave per percorrere la strada più breve e tornare ai playoff. Un vincente, sempre incisivo quando il pallone pesa di più – per una volta anche con i piedi oltre l’arco, come dimostrato subito contro Houston. Già nel primo quarto infatti Morant ha approfittato della scelta difensiva di Harden su di lui di passare dietro, sfidandolo apertamente al tiro lasciando metri di spazio e tutto il tempo del mondo: solo rete al primo tentativo, con tanto di dedica piccati “a dire a quei figli di… quello che sono in grado di fare”, come si intuisce anche dal primo piano nel video dopo il canestro.
Una continuità al tiro che ha stupito tutti: 10/11 al tiro, tre canestri dalla lunga distanza, 26 punti totali raccolti. Percentuali dal campo mai tenute prima da un rookie dei Grizzlies con almeno 25 punti a referto. L’ultimo bersaglio dalla lunga distanza arriva quando più conta: una tripla a due minuti dal termine che chiude i conti e regala il sesto successo in fila a Memphis, che ha scoperto di poter inseguire i playoff proprio grazie alle prodezze del n°12.
A restare negli occhi dei tifosi di Memphis e di tutti gli appassionati NBA però sono le sue visioni dal palleggio (oltre allo straordinario controllo del corpo e del pallone): Morant passa la palla come pochissimi, nonostante la sua giovane età. Un talento in grado di andare per due volte in fila nel giro di 30 secondi dietro la schiena, regalando così un comodo corridoio al ferro a Jaren Jackson Jr. per volare a schiacciare sulla testa di tutti. Il modo migliore per chiudere in bellezza una prima metà di stagione a cui Morant difficilmente avrebbe potuto chiedere di più.