
NBA, risultati della notte: super Gallinari da 24 punti, OKC rimonta e batte i Kings
OKC recupera 19 lunghezze di svantaggio e conquista contro Sacramento il quinto successo in fila grazie a un ottimo Gallinari - miglior realizzatore in casa Thunder. I Lakers vincono a San Francisco e fanno 7 in fila, Portland perde ancora senza Lillard e resta al nono posto a Ovest. Philadelphia batte New York anche priva dei suoi All-Star e condanna i Knicks alla sesta stagione in fila dal record negativo

OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 112-108 | Non si arresta la corsa dei Thunder, sempre più sesta forza a Ovest grazie alle prestazione di un convincente Danilo Gallinari - miglior realizzatore nella rimonta conclusa al meglio da OKC contro Sacramento. I padroni di casa, sotto di 19 lunghezze del terzo quarto, hanno chiuso la frazione con un parziale da 15-0 negli ultimi sei minuti, rimettendo in equilibrio una sfida poi conquistata in volata
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Merito dei 24 punti a referto di Gallinari: 8/17 dal campo, 4 triple a segno su otto tentativi, 6 rimbalzi e tante giocate utili nel finale. Il n°8 azzurro è uno dei sei giocatori in doppia cifra in casa Thunder, che conquistano così il quinto successo in fila - ormai sicuramente qualificati ai playoff e alla ricerca del piazzamento migliore
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Sacramento, ancora in corsa per l’ottavo posto a Ovest, non approfitta del vantaggio e non va oltre i 21 punti di Harrison Barnes, i 19 di Harry Giles III e i 18 con 9 rimbalzi di Nemanja Bjelica

INDIANA PACERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 106-100 | Vittoria importante, di squadra, per i Pacers che guidati dai 20 punti e 11 rimbalzi di Domantas Sabonis battono con merito in volata i Blazers. Tutto il quintetto chiude in doppia cifra: Victor Oladipo ne mette 15 con 7 rimbalzi, 17 punti e 8 assist invece per Malcolm Brogdon. Myles Turner è il più impreciso dal campo (6/14), ma la sua tripla a segno a nove secondi dalla sirena chiude definitivamente i conti in favore di Indiana
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In casa Blazers invece la situazione si fa sempre più complicata: quarta gara in fila senza Damian Lillard, quinta sconfitta incassata nelle ultime sei nonostante i 28 punti e 8 assist di CJ McCollum e i 18 con 16 rimbalzi di Hassan Whiteside. Portland al momento è nona, a tre sconfitte di distanza da Memphis, ma sostanzialmente appaiata con Pelicans, Spurs, Kings e Suns. Sei pretendenti per un solo posto playoff: per conquistarlo la squadra dell’Oregon deve cambiare marcia

PHILADELPHIA 76ERS-NEW YORK KNICKS 115-106 | Doppia buona notizia in casa Sixers, che ritrovano al successo anche senza Ben Simmons e Joel Embiid e che soprattutto torneranno ad ad avere a disposizione il lungo n°21 in breve tempo: gli esami medici infatti hanno escluso complicazioni alla spalla ed Embiid potrebbe dunque rientrare in campo già la prossima settimana
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A guidare in campo Philadelphia ci ha pensato Tobias Harris, autore di 34 punti con 14/21 da campo, 3 triple a bersaglio, 7 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 15 e 9 assist di Al Horford e i 19 con un perfetto 5/5 dalla lunga distanza di Shake Milton: i Sixers portano così il record casalingo sul 28-2, il migliore dell’intera NBA

In casa Knicks invece resta davvero poco da salvare: per New York è la sesta sconfitta in fila che porta in dote con sé l’aritmetica certezza di archiviare per il sesto anno consecutivo una stagione con più sconfitte che vittorie. Non bastano i 30 punti, 10 rimbalzi e 5 assist di Julius Randle a cambiare l’inerzia, i Knicks dovranno ancora una volta rimandare l’appuntamento con la vittoria

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 86-116 | C'è davvero poco da raccontare in una sfida a senso unico vinta senza affanno e senza LeBron James dai Lakers, che passeggiano a San Francisco, si godono i sei giocatori in doppia cifra guidati dai 23 punti in 25 minuti di Anthony Davis e dai 18 con 17 tiri in uscita dalla panchina di Kyle Kuzma. Per i gialloviola è il 45° successo stagionale, il settimo in fila che il porta sempre più in vetta alla Western Conference
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In casa Warriors invece il discorso è esattamente opposto: resta davvero poco da salvare in una squadra che aspetta domenica per ritrovare Steph Curry sul parquet e provare a darsi morale in vista di un rush finale che per Golden State ha davvero poco senso. Draymond Green resta in campo soltato 10 minuti, prima di essere espulso e allontanato (salito a 14 falli tecnici in stagione, a -2 dalla squalifica automatica per una partita)