
NBA, risultati della notte: Doncic batte Zion al supplementare, Gallinari 19 a Detroit
La tripla doppia di Luka Doncic e i 34 punti di Kristaps Porzingis spingono Dallas al successo a New Orleans, nonostante una tripla difficilissima di Nicolò Melli per forzare il supplementare. OKC vince a Detroit con 19 punti per Danilo Gallinari (autore della tripla del +4 a 21 secondi dalla fine), Milwaukee ritrova la vittoria con i 29 di Antetokounmpo. Pesane ko interno di Brooklyn con Memphis, Miami vince il derby della Florida: tutti i risultati e gli highlights della notte

DALLAS MAVERICKS-NEW ORLEANS PELICANS 127-123 | Partita incerta fino all’ultimo tra Mavs e Pelicans, con lo zampino di un italiano. il primo incontro tra Luka Doncic e Zion Williamson si risolve a favore del padrone di casa, capace di dominare il supplementare con una tripla per spezzare la parità a 1:10 dalla fine e un assist per la schiacciata di Kristaps Porzingis
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Proprio il lettone è stato il miglior realizzatore della partita con 34 punti a referto, aggiungendoci anche 12 rimbalzi e 5 stoppate con 14/28 dal campo e 3/9 dalla lunga distanza in 45 minuti di gioco. Un bel segnale in ottica playoff per i texani, visto che il lungo sembra essere davvero entrato in forma nel momento più importante della stagione
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I destini dei Mavs passano comunque dalle mani di Doncic, autore della sua 22^ tripla doppia (nuovo record nella storia di Dallas, superato Jason Kidd) con 30 punti, 17 rimbalzi e 10 assist pur commettendo 7 palle perse. Lo sloveno ha segnato 9 dei 20 tiri tentati di cui 4/11 dalla lunga distanza e un inusuale 8/13 ai liberi, firmando comunque tutte le giocate decisive per portare a casa il successo insieme ai 21 punti di Seth Curry e i 18 di Tim Hardaway Jr.
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Se c’è stato un supplementare è stato però per merito di Nicolò Melli, che ha mandato a segno una tripla difficilissima per la parità a 7.7 secondi dal termine. Dopo aver ricevuto dalla rimessa e aver messo a posto i piedi in angolo, l’azzurro non ci ha pensato due volte e ha tirato in faccia ai 221 centimetri di Kristaps Porzingis, segnando la sua unica tripla di serata dopo sei errori su sei. Per lui alla fine sono rimasti gli unici tre punti della partita, purtroppo inutili per portare a casa un successo che sarebbe stato importantissimo
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Complici i ben noti problemi di infortuni, Zion Williamson non aveva ancora disputato un back-to-back nella sua giovane carriera NBA. Il rookie ha pagato un po’ di stanchezza tirando 9/18 dal campo (tutti tiri da due punti, solo due fuori dal pitturato), ma ha comunque chiuso con 21 punti e 6 assist in 35 minuti. Meglio di lui hanno fatto Brandon Ingram con 27 (uscito per falli nel supplementare) e Lonzo Ball con 25 punti, 11 rimbalzi e un eccellente 7/11 dalla lunga distanza

DETROIT PISTONS-OKLAHOMA CITY THUNDER 107-114 | I Thunder sono costretti a vincere la partita due volte, dopo aver sprecato un vantaggio di 16 lunghezze nel corso dell’ultimo quarto. Con i 27 punti di un efficente Shai Gilgeous-Alexander (12/15 al tiro), i 23 di Dennis Schröder e i 16 di Chris Paul, OKC esce dalla mini-spirale negativa che li aveva portati a segnare solo 94 punti nelle ultime due partite, il totale realizzato in soli tre quarti contro Detroit
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La giocata decisiva della partita porta la firma di un Danilo Gallinari, segnando la tripla del +4 a 21.6 secondi dalla fine dopo che Chris Paul aveva rischiato il fallo in attacco s Brandon Knight. L’azzurro però non si è fatto pregare e ha chiuso alla fine con 19 punti (7/15 al tiro e 3/8 da tre) con 7 rimbalzi e 4 recuperi difensivi in 33 minuti
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Ai Pistons, arrivati alla nona sconfitta nelle ultime dieci e 15 delle ultime 18, non basta il massimo in carriera di Christian Wood con 29 punti, complici le assenze prolungate di Derrick Rose e Blake Griffin. Se non altro, però, la squadra non ha mai smesso di lottare, come sottolineato dallo stesso allenatore Dwane Casey: “Se c’è una cosa di questo gruppo è che gioca sempre duro” ha detto dopo la rimonta mancata. Da segnalare l'esordio da 15 punti di Jordan McRae, appena arrivato dal mercato dei buyout

MILWAUKEE BUCKS-INDIANA PACERS 119-100 | Le grandi squadre non perdono mai tre partite in fila, quelle eccellenti come i Bucks neanche due. Dopo la sconfitta a Miami, i Bucks ritornano subito a vincere grazie ai 29 punti, 12 rimbalzi e 6 assist di Giannis Antetokounmpo, ai 20 di Khris Middleton e i 19 (massimo in carriera pareggiato) di Donte DiVincenzo. I Bucks si preparano così al meglio per la trasferta di tre gare che li vedrà impegnati anche sul campo dei Lakers
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Si interrompe a quattro la striscia di successi dei Pacers, anche se la notizia peggiore in assoluto è l’infortunio all’anca di Malcolm Brogdon nel corso del secondo quarto contro la sua ex squadra. Con le assenze di Victor Oladipo e quella a lungo termine di Jeremy Lamb, il migliore è stato TJ Warren con 18 punti, seguito dai 15 con 10 rimbalzi e 7 assist di Domantas Sabonis e i 30 dalla panchina della coppia McConnell-McDermott

BROOKLYN NETS-MEMPHIS GRIZZLIES 79-118 | Terza vittoria in fila per i Grizzlies, che travolgono i Nets con un secondo tempo da 66-34 e prendono in giro gli avversari in panchina, replicando un’esultanza delle riserve dei Nets. Per i Grizzles ci sono cinque giocatori in doppia cifra con 19 di Josh Jackson e 18 di Tyus Jones dalla panchina, arrivando al 50% di vittorie (31-31) e mantenendo 3.5 gare di vantaggio sul nono posto occupato da Sacramento
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Dopo l’exploit della sera prima contro Boston, a Caris LeVert questa volta non riesce il miracolo, fermandosi a 14 punti con 6 assist e 6/19 al tiro. Insieme a lui in doppia cifra ci sono Taurean Prince con 15 (ma anche lui 6/19 dal campo) e Joe Harris con 13 e 8 rimbalzi, mentre Spencer Dinwiddie incappa in una serata da 1/9 al tiro per soli 4 punti

MIAMI HEAT-ORLANDO MAGIC 116-113 | Ai Miami Heat è servita la miglior prestazione da tre nella storia della franchigia per avere ragione dei Magic nel derby della Florida. Grande protagonista è stato Duncan Robinson, autore di 27 punti tutti con i piedi oltre l’arco (9/12) per propiziare le 22 segnate di squadra, nuovo primato per la franchigia di Pat Riley. Ottima anche la prestazione da 25 punti e 9 assist di Goran Dragic e i 16 in 16 minuti di un perfetto Kelly Olynyk (5/5)
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Se Miami non aveva mai segnato 22 triple in una partita, neanche Orlando le aveva mai concesse, sprecando il massimo stagionale da 35 punti e 8 bombe di Terrence Ross. La striscia di sconfitte della squadra di coach Clifford si allunga quindi a tre nonostante i 22+16 di Nikola Vucevic e i 17 di Evan Fournier, sbagliando la tripla del possibile pareggio con una conclusione dall’angolo di Aaron Gordon
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CLEVELAND CAVALIERS-BOSTON CELTICS 106-112 | In una sfida tra due squadre con tanti titolari fuori dai giochi (Walker, Brown e Hayward da una parte, Garland e Drummond dall’altra), a fare la differenza è stata una riserva come Semi Ojeleye, autore del suo massimo in carriera da 22 punti nonostante un infortunio che lo aveva costretto a tornare negli spogliatoi
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Assente per influenza nella partita della sera precedente con Brooklyn, Jayson Tatum è tornato e si è sentito, realizzando 32 punti con 9 rimbalzi e 6 assist per guidare i suoi a una vittoria complicata vista la stanchezza e le assenze. “È stata una delle vittorie più soddisfacenti di cui abbia fatto parte” ha detto coach Stevens. “Eravamo privi di energie dopo ieri sera, entrambe le squadre erano morte nell’ultimo quarto ma abbiamo continuato a lottare”
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La sconfitta ha privato Collin Sexton la soddisfazione di completare al meglio la sua miglior serata da quando gioca in NBA, segnando 41 punti (il suo precedente era 32) con 17/29 al tiro per la 33^ partita in doppia cifra. Insieme a lui i 26 con 14 rimbalzi di Kevin Love e i 19+15 di Larry Nance, con Kevin Porter Jr. che ha dovuto cominciare la partita dalla panchina (era nominato come titolare) dopo essersi dimenticato la divisa da gioco
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NEW YORK KNICKS-UTAH JAZZ 104-112 | Terza vittoria in fila contro una squadra perdente della Eastern Conference per gli Utah Jazz, che passano al Madison Square Garden con 23 punti a testa di Donovan Mitchell e Bojan Bogdanovic, oltre alla doppia doppia da 18+14 di Rudy Gobert. Una gara dominata dall’inizio alla fine senza mai essere sotto nel punteggio, rallentando giusto in un ultimo quarto da 19-26 per gli avversari. “La prossima però sarà contro Boston, dovremo alzare il livello” ha avvertito Mitchell dopo la gara
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Non c’era Spike Lee a bordo campo (ha promesso di non tornare più in questa stagione) e non c’erano neanche buona parte dei tifosi dei Knicks, visto che c’erano ampi spazi vuoti in un MSG da 16.588 spettatori — ben al di sotto dei 19.812 posti a disposizione. Gli assenti si sono persi i 32 punti con 11 rimbalzi di Julius Randle, i 21 di Bobby Portis dalla panchina e i 20 con 9 assist di Elfrid Payton, ma non gliene si può fare davvero una colpa
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-WASHINGTON WIZARDS 125-104 | I Blazers ritrovano Damian Lillard e continuano a mantenere acceso il sogno di un posto ai playoff, grazie a quattro giocatori sopra quota 20 punti contro la peggior difesa della lega. Lillard ne ha messi 22 alla sua prima gara dopo l’infortunio all’inguine, superato dai 25 di Carmelo Anthony, i 24 con 16 rimbalzi di Hassan Whiteside e i 22 con 5 assist di CJ McCollum
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Non c’è neanche bisogno di specificare che il miglior realizzatore in casa Wizards è stato Bradley Beal con 29 punti, pur incappando in una brutta serata al tiro (10/29). Meglio è andato Davis Bertans, autore di 21 punti con 8/16 dal campo e 4/12 dalla lunga distanza, con l’unico altro Wizard in doppia cifra che è stato Rui Hachiumura con 11

MINNESOTA TIMBERWOLVES-CHICAGO BULLS 115-108 | I Timberwolves hanno dovuto aspettare fino a marzo per vincere entrambe le partite di un back-to-back, facendo seguito al successo di New Orleans. A guidarli sono stati i 24 punti di Malik Beasley e i 19 di D’Angelo Russell, oltre alla seconda doppia doppia da 16+11 di Naz Reid
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Privi di Zach LaVine, ai Bulls non è servito il rientro di Lauri Markkanen per vincere di nuovo dopo il successo contro Dallas. Coby White ha continuato il suo momento positivo firmando 26 punti, ma non è riuscito a proteggere il vantaggio di 13 lunghezze costruito nel primo tempo. Una mancanza che non è piaciuta a coach Boylen: “Non mi interessa chi è appena rientrato, chi è stato fuori e chi ha un limite al minutaggio. Non siamo stati abbastanza duri stasera e non mi è piaciuto”