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NBA, Giannis Antetokounmpo su “The Last Dance”: “La grandezza è una missione"

The last dance
©Getty

Il n°34 dei Bucks ha commentato via social la serie dedicata al n°23 dei Bulls, chiedendo un parere anche ai suoi seguaci e sperando un giorno di poter ripercorrere le sue orme - come spiegato anche dal GM di Milwaukee: "Lui sarà il nostro Michael Jordan"

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Prima lo ha chiesto ai suoi follower, poi ha risposto in prima persona. Giannis Antetokounmpo era curioso di sapere quale fosse il più grande insegnamento che gli appassionati che lo seguono su Twitter avessero tratto dalla visione di “The Last Dance”: “Quello che ho capito da MJ e dalle prime puntate della serie è che inseguire la grandezza è una missione che ti accompagna per tutta la vita”, è stato il suo tweet, a conferma della strada che ha deciso di intraprendere e che vorrà seguire anche in futuro. Lo scorso 18 novembre, dopo la vittoria a Chicago, guardando verso l’alto alle maglia n°23 di Jordan e alla n°33 di Pippen appesa sul soffitto dello United Center, l’MVP in carica aveva raccontato: “Voglio diventare uno dei più grandi giocatori ad aver mai messo piede su un parquet NBA. Sto provando a concentrarmi il più possibile su quale strada seguire per raggiungere un traguardo del genere”. A 25 anni Antetokounmpo sta per entrare nel suo prime, nella fase di massima resa della sua carriera, già ben indirizzato verso la conquista del secondo titolo consecutivo da MVP: per fare un parallelo con quanto fatto da Jordan, anche MJ non era riuscito a conquistare un titolo NBA prima di arrivare a 28 anni. Una conferma che arriva anche dal GM di Milwaukee Jon Horst: “Se si guarda alle squadre da titolo hanno sempre un’età media che si avvicina ai 30 anni, che spesso negli anni precedenti sono arrivate fino alle finali di Conference o hanno perso in maniera più o meno immeritata ai playoff. Lo stesso Jordan non era mai arrivato fino in fondo prima dei 28 anni: per questo i tifosi dei Bucks possono essere molto positivi riguardo il nostro futuro. Siamo sulla strada giusta, anche grazie alla crescita di Antetokounmpo - il nostro Michael Jordan”.