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Mercato NBA: Giannis Antetokounmpo a New York? I Knicks ci sperano, nonostante Thanasis

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©Getty

Quando il n°34 dei Bucks diventerà free agent la prossima estate, tutte le squadre con spazio salariale cercheranno di convincerlo: tra di loro ci sono anche i New York Knicks, che da anni vanno a caccia di una nuova stella, ma che non partono certo favoriti

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Tutta la NBA continua a trattenere il fiato in attesa della possibile ripartenza, ma a Milwaukee più che nel resto delle franchigie la prosecuzione della stagione appare come un passaggio cruciale per il futuro dei Bucks. La squadra del Wisconsin infatti, prima della classe con il suo record da 53-12 prima della sospensione causa coronavirus, sa di doversi giocare già in questa stagione una partita fondamentale per il proprio futuro: la riconferma di Giannis Antetokounmpo nell’estate 2021. Il rapporto tra la dirigenza dei Bucks e il n°34 greco è ottimo, così come i rapporti con lo staff e i compagni. A preoccupare l’MVP in carica è soltanto un aspetto: l’impossibilità di vincere un titolo NBA a Milwaukee, non sufficientemente attrezzata per costruire attorno a lui una squadra competitiva. Le risposte arrivate sul parquet negli ultimi mesi prima dello stop erano state molto rassicuranti sotto questo aspetto, ma perdere l’occasione di “puntare al titolo” nelle prossime settimane potrebbe segnare e cambiare drasticamente i piani futuri di Giannis. Cosa accadrà al roster dei Bucks la prossima stagione (in quella che potrebbe essere l’ultima di Antetokounmpo a Milwaukee)? Domande che fanno ben sperare le tante franchigie che punteranno a lui la prossima estate. Tra loro ci sono anche i Knicks, nonostante a New York sanno di dover “far perdonare” a causa del pessimo trattamento riservato a suo fratello Thanasis. Secondo quanto riportato dal New York Post infatti, Giannis non avrebbe mai perdonato ai Knicks la totale mancanza di opportunità data al fratello - attualmente suo compagno di squadra ai Bucks: soltanto due presenze e una totale indifferenza nei suoi confronti che potrebbero avergli fatto intuire il modo in cui si ragiona nello spogliatoio a New York. Un ambiente che secondo molti è meglio evitare, a maggior ragione quando l’intenzione è quella di puntare da subito al titolo NBA.