
NBA, caso Floyd: da Antetokounmpo a Simmons, le nuove reazioni dal mondo NBA
La rete (e Twitter in particolare) continua a collezionare i messaggi sempre più di tanti campioni NBA, tra l'indignazione per l'uccisione di George Floyd e la speranza di un futuro migliore affidata alle marce e alle dimostrazioni pacifiche moltiplicatesi in tutta America

GIANNIS ANTETOKOUNMPO | Scende in campo anche l’MVP NBA in carica, che dal suo account scrive: “Non so esattamente che parole usare per descrivere come mi sento, ma una cosa la so per certa: è abbastanza! È tempo di cambiare!”, facendo seguire il suo messaggio dai due hashtag #GeorgeFloyd e #AhmaudArbery

GORDON HAYWARD/1 | In un thread su Twitter anche il giocatore dei Celtics è intervenuto sulla vicenda Floyd: “Quello che è successo a George Floyd è inaccettabile e disgustoso oltre ogni parola. Gli agenti dovrebbero essere puniti con il massimo della severità. Una persona del genere, come può essere assunta per “proteggerci e servirci? Prego per George Floyd e per la sua famiglia”

GORDON HAYWARD/2 | “Come società — continua l’ex All-Star — non cresceremo finché non saremo in grado di eliminare ogni forma di razzismo, contro ogni razza, supportandoci e amandoci a vicenda. Distruggere il lavoro e i sogni di tante persone bruciando i loro negozi non è la soluzione: dobbiamo proteggerci, non scagliarci gli uni contro gli altri. Dobbiamo cambiare e farlo assieme”

BEN SIMMONS/1 | Anche la star dei Sixers Ben Simmons ha fatto sentire la sua voce: “Guardare le news in tv nelle ultime settimane e sentire gli appelli disperati della gente mi ha fatto pensare molto. È arrivato il momento che chiunque faccia sentire la propria voce contro questo razzismo palese e sfacciato. Siamo tutti responsabili. È davvero abbastanza”, il suo messaggio

BEN SIMMONS/1 | Simmons poi ha scelto di pubblicare una foto in cui indossa una maglia nera con la scritta “I can’t breathe”, le ultime (e tristemente famose) parole pronunciate sia da George Floyd che da Eric Garner prima di morire. La maglia era stata in passato indossata in riscaldamento anche da Derrick Rose, LeBron James e tanti altri campioni NBA

KAREEM ABDUL-JABBAR | La leggenda NBA condivide su Twitter il link al suo ultimo editoriale scritto per il Los Angeles Times: “Si tratta di rispetto e decenza umana — e come condividiamo tutto questo con gli altri”, scrive, prima di far seguire il suo messaggio dall’hashtag #ShowYouCare, dimostra che ci tieni
LEGGI QUI L'EDITORIALE DI KAREEM ABDUL-JABBAR SUL LOS ANGELES TIMES
LEBRON JAMES | Torna a farsi sentire sull’argomento anche LeBron James, con un tweet quasi disperato: “Perché l’America non può amare ANCHE NOI?”, si chiede, riferendosi ovviamente alla comunità afroamericana

DEANDRE JORDAN | Parole amare anche per il centro dei Brooklyn Nets: “Le nostre voci sono rimaste inascoltate troppo a lungo. La richiesta di giustizia razziale si è diffusa in tutto il Paese, è ora di svegliarsi. Dobbiamo essere sicuri di usare la stessa energia per progredire con la trasparenza richiesta per dare vita a un sistema più equo”

DARYL MOREY | Anche per le esperienze passate, quando twitta Daryl Morey fa sempre notizia. Stavolta il general manager di Houston sceglie di condividere un pezzo dall’Economist. Il titolo? “Poliziotti o soldati?”. Facile intuire la critica all’eccessiva militarizzazione degli agenti USA
LEGGI QUI L'EDITORIALE DELL'ECONOMIST CITATO DA MOREY
ENES KANTER | Non poteva mancare la voce del centro turco dei Boston Celtics: “Non dovremmo lasciare che i nostri fratelli e le nostre sorelle combattano questa battaglia da soli. Il razzismo dovrebbe darci il voltastomaco, indipendentemente dal colore della nostra pelle. STIAMO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA”, esorta Kanter

MYLES TURNER | Il centro dei Pacers, che già nei giorni scorsi aveva espresse le sue opinioni su Twitter, questa volta mostra orgoglio nel vedere un suo compagno di squadra come Malcolm Brogdon alla guida della marcia di protesta ad Atlanta: “Lui è la mia point guard!”, scrive con ammirazione
BROGDON E BROWN ALLA GUIDA DELLA MARCIA DI ATLANTA: LEGGI IL PEZZO
BRADLEY BEAL/1 | "Il mondo non vedrà mai una vera crescita finché non saremo a nostro agio nell'affrontare i temi più scomodi, cambiando il nostro modo di agire. Razzismo, discriminazione, gang, sessimo, brutalità da parte della polizia, armi, droghe, ingiustizie sistematiche, etc... sono tutti temi sociali che dobbiamo METTERE A POSTO", sostiene la guardia di Washington

BRADLEY BEAL/2 | "Fa ridere come la gente pensi: che sono sempre stato ricco; che mi son dimenticato da dove vengo; che non ho a che fare con questo tipo di cose; che sono privilegiato; che non vengo discriminato per la mia razza; che non vengo fermato senza motivo dalla polizia; che non ho il polso di ciò che accade. E tutto perché sono riuscito ad arrivare a giocare in NBA"

TOBIAS HARRIS | Anche l'ala dei Sixers ha preso parte a una delle tante marce di protesta pacifica svoltesi nelle principali città USA. Quado su Twitter qualcuno fa notare la sua presenza alla manifestazione di Philadelphia, Harris conferma: "Potete scommetterci che c'ero... Unità!", scrive su Twitter

LOS ANGELES LAKERS | Dall’account gialloviola la ferma condanna ai fatti di Minneapolis: “Condanniamo il razzismo, il bigottismo, la violenza e il pregiudizio in ogni forma. Ognuno ha il diritto di vivere lontano da ogni paura, ed essere trattato con dignità e rispetto. Sentiamo il dolore della nostra comunità nera e non resteremo in silenzio”, si legge

TORONTO RAPTORS | Anche i campioni NBA in carica fanno sentire la loro voce: “Veniamo da ogni angolo di mondo, siamo diversi, ma l’umanità ci unisce. Quando vediamo atti di razzismo e violenza dovremmo reagire con rabbia. Non possiamo accettarli. E se piangiamo chi abbiamo perso, sappiamo che piangere non è abbastanza”, si legge, con un appello finale a “creare una società migliore”

PORTLAND TRAIL BLAZERS | “Siamo devastati e frustrati dai recenti atti senza senso di violenza e ingiustizia razziale […] Questo momento senza precedenti ci sfida a non restare in silenzio ma a usare la nostra voce, il nostro tempo e la nostra energia per essere alleati sinceri di chi si batte contro queste ingiustizie”, scrivono dall’Oregon, condannando ogni forma di pregiudizio e razzismo

ATLANTA HAWKS | La franchigia della Georgia affida al proprio capo allenatore Lloyd Pierce una dolorosa riflessione: “La mia voce da afroamericano vi dice ho paura. E se ce l’ho io, chi altri la sente? Sono in tanti a sentire questa paura”, e secondo Pierce è giusto che la gente oggi ne sia consapevole

LEBRON JAMES | A fare da apripista, come spesso accade quando si parla di temi sensibili per la società statunitense, è il n°23 dei Lakers - tra i primi a rilanciare una foto che come vedremo, è stata poi ripresa da molti
LE PAROLE DI LEBRON JAMES DOPO L'UCCISIONE DI GEORGE FLOYD
A poche ore di distanza dal primo post su Instagram, LeBron è ritornato sull'argomento postando una foto che lo ritrae con la maglia: "Non posso respirare" - una frase diventata simbolica nel 2014 a seguito dell'ennesima uccisione ingiustificata di un afroamericano; ancora molto attuale a distanza di sei anni

STEPHEN JACKSON | L'ex giocatore NBA è stato di gran lunga il più colpito dalla tragedia, amico di George Floyd con cui era cresciuto in Texas e che lo ha spinto a pubblicare su Instagram un video molto toccante: lacrime che hanno scosso la coscienza di molti, tanto quanto le brutali immagini dell'arresto
IL VIDEO E LE PAROLE DI STEPHEN JACKSON IN RICORDO DEL SUO AMICO
STEPHEN CURRY | Qualche ora dopo che il video è iniziato a circolare sono arrivate anche le parole del n°30 degli Warriors, che ha sottolineato come "la sua vita da uomo nero non ha valore"
LE PAROLE E LA DENUNCIA DI STEPH CURRY DOPO L'UCCISIONE DI GEORGE FLOYD
JAYLEN BROWN | Non usa mezze misure il giocatore dei Celtics, sempre molto attento a questioni che riguardano la società e i diritti negli Stati Uniti: se lui fosse passato di lì, sarebbe finito in manette anche lui di fronte pur di interrompere una scena brutale come quella ripresa dalle telecamere

Porter Jr. ha poi deciso di aggiungere parole a detta di alcuni fuori luogo: "Oltre a pregare per la famiglia di George, bisogna farlo anche per quelle dei poliziotti che sono stati coinvolti in questo inferno. Per quanto sia dura in questo momento farlo, bisogna pregare per loro e non odiarli..."

MAGIC JOHNSON | Lo storico giocatore dei Lakers pone un quesito che continua a ronzare nella testa di molti: quante volte dovremo veedere uomini di colore uccisi in questo modo in diretta TV? "Dobbiamo iniziare a vederli trattati come uomini e non come animali"

MICHELE ROBERTS | Nel dibattito via social interviene anche la principale rappresentante della NBPA - il sindacato che rappresenta i giocatori NBA: una voce importante e autorevole, un ulteriore messaggio rispetto a quanto la lega non voglia far passare inosservata una brutalità come questa

MYLES TURNER | Il lungo dei Pacers come molti altri fa riferimento al movimento nato ormai da anni e che si batte contro questi soprusi: Black Lives Matter, la vita degli uomini di colore conta

ANTHONY TOLLIVER | Molto colpito dalla notizia anche Anthony Tolliver, uno dei quelli che ha affidato ai social un messaggio molto toccante

MO WAGNER | Il giocatore degli Wizards invece aggiunge una nota: quante volte succederanno soprusi nel genere senza che nessuno accenda la telecamera di uno smarthphone per denunciare? Quanta violenza resta nascosta e impunita?

DERRICK FAVORS | Rilanciata anche la foto diventata un po' il simbolo di questo terribile omicidio: il ginocchio piantato a terra, contro il collo di un afroamericano da una parte, contro l'inno USA dall'altra

JAMAL CRAWFORD | Il messaggio conclusivo ideale è quello di Crawford, il sottointeso nelle frasi di molte: "Non ti dimenticheremo..."