NBA, Gregg Popovich spara a zero contro la NFL: "Ipocriti e intimiditi da Trump"
PAROLEIn un’intervista con il New York Times, Gregg Popovich ha criticato apertamente il commissioner della NFL Roger Goodell e i proprietari che sostengono Donald Trump, sostenendo che la bandiera è "irrilevante, solo un simbolo a cui si attaccano per motivi politici"
Maureen Dowd è una rispettata giornalista che nella sua carriera ha vinto il premio Pulitzer nel 1999, eppure anche lei ha impiegato tre anni per avere la possibilità di parlare con Gregg Popovich. Finalmente ci è riuscita, anche se solo per telefono, e senza la possibilità di avere una sua foto (“Non dovrebbe essere quello il focus”, ha detto il coach). In un pezzo uscito ieri per il giornale con il titolo “The Anti-Trump Slam Dunk”, Popovich è tornato a parlare del momento storico che stanno attraversando gli Stati Uniti e del suo ruolo come allenatore — anzi, di allenatore bianco che guida un gruppo in larga parte nero. “Bisogna guadagnarsi la loro fiducia, bisogna essere genuini, bisogna capire la loro situazione” ha detto Popovich sul suo ruolo. “Bisogna capire dove sono cresciuti Magari c’è un ragazzo nero che viene da una prep school. Magari un altro ha visto il suo primo omicidio quando aveva sette anni. Ci sono situazioni che ti portano le lacrime agli occhi, cose che vanno molto più in profondità di quanto tu pensi. Quello che è successo mi ha fatto pensare: sono davvero un privilegiato figlio di p… e ancora non capisco quanto penso di capire. Bisogna lavorare di più, essere più consapevoli, essere spinti e sentirsi in imbarazzo. Bisogna dire le cose come stanno”.
Popovich: "La NFL è ipocrita, Goodell si è fatto intimidire da Trump"
E Popovich non si è mai fatto problemi a dire le cose come stanno specialmente nei confronti di Donald Trump, che anche in questa intervista ha definito come “quello che sta rovinando il nostro paese”. L’obiettivo, però, in questa occasione non è stato tanto il 45° Presidente, quanto la lega numero uno negli Stati Uniti — la NFL e il suo commissioner Roger Goodell. “Un uomo intelligente sta guidando la NFL eppure non ha capito la differenza tra la bandiera e quello che rende grande questo paese, che sono tutte le persone che hanno combattuto per garantire a Colin Kaepernick il diritto di inginocchiarsi e chiedere giustizia” ha detto Popovich commentando le scuse di Goodell per il comportamento della NFL pur senza fare mai il nome di Kaepernick. “La bandiera è irrilevante. È solo un simbolo a cui la gente si attacca per motivi politici, come fatto da Cheney nella guerra in Iraq. Goodell si è fatto intimidire quando Trump è saltato sulla questione dell’inginocchiamento e l’ha data su. Un po’ come quei repubblicani che sostengono Trump perché hanno paura di essere fatti fuori nel tempo di un tweet”. Popovich ne ha anche per i sette proprietari NFL — tra cui Jerry Jones dei Cowboys e Robert Kraft dei Patriots — che hanno dato milioni di dollari per l’Inaugural Committee di Trump pur sostenendo le ragioni del movimento Black Lives Matter: “Sono ipocriti e incongruenti. Non ha senso. Le persone non sono cieche. Come potranno andare dai loro staff e dai loro giocatori a parlare di ingiustizie e democrazia, o di come si protesta? Davvero non capisco. Penso che si siano messi in una posizione indifendibile”.