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George Floyd, Gregg Popovich quasi in lacrime: "Da bianco mi vergogno". VIDEO

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L’allenatore dei San Antonio Spurs ha parlato in un video-messaggio attraverso l’account Twitter della sua squadra: "Da bianco mi vergogno di sapere che una cosa come quella di George Floyd possa succedere. Non pensavo che lo avrei mai visto in vita mia" ha detto quasi in lacrime. "Questo paese è in guai seri e il motivo principale è la discriminazione razziale"

Siamo abituati a vedere un Gregg Popovich burbero, specialmente quando parla con i giornalisti durante le partite, ma nel corso della sua lunghissima carriera l’allenatore dei San Antonio Spurs ha sempre dimostrato una sensibilità sociale e politica fuori dal comune. Oggi ne ha dato l’ennesima dimostrazione, parlando a cuore aperto in un video pubblicato sull’account Twitter dei San Antonio Spurs. “Nella maniera più strana e controintuitiva possibile, l’insegnamento più grande che la recente tragedia [di George Floyd] ci ha dato è lo sguardo sul volto di quel poliziotto” ha cominciato Popovich. “Le persone bianche hanno potuto vedere quanto fosse disinvolto, a suo agio, come se fosse una cosa che fa tutti i giorni, tanto da potersi mettere la mano in tasca mentre teneva il ginocchio sul collo di un’altra persona, come se dovesse dargli chissà quale lezione. Come se nella sua testa fosse il suo diritto e il suo dovere farlo. Non so…” ha detto, prima di interrompersi per qualche secondo quasi sull’orlo delle lacrime. “Penso di vergognarmi, da bianco, di sapere che una del genere possa succedere. Tutti noi abbiamo studiato nei libri di storia e visto le immagini delle persone di colore appese sugli alberi, sentendoci in imbarazzo. Ma lo abbiamo visto di nuovo, in diretta. E non avrei mai pensato di vederlo con i miei occhi in vita mia”. 

Popovich: “Gli USA sono nei guai e il motivo è la discriminazione razziale”

“È importante che noi bianchi facciamo qualcosa, perché ora è compito nostro” ha continuato il cinque volte campione NBA. “Le persone di colore hanno portato sulle spalle questo fardello per 400 anni, e l’unico motivo per cui questo paese ha fatto dei passi in avanti è grazie alla loro perseveranza e impegno. La storia della nostra nazione sin dal principio è una bugia. E ancora oggi ricade sulle spalle delle persone di colore fare in modo che quella bugia diventi una verità, facendo in modo che quei diritti e quei privilegi [di cui ci vantiamo] siano goduti da tutti. Deve essere compito nostro dire le cose come stanno indipendentemente dalle conseguenze, dobbiamo parlarne e non lasciar passare nulla. La situazione è del tutto simile a quella sulla legislazione delle armi: che cos’altro deve succedere per far cambiare le cose? Devono morire altre due persone con un ginocchio sul collo? Quante altre Sandy Hook ci devono essere prima di agire? È facile per le persone farsi scivolare addosso le cose quando non le coinvolgono, ma dobbiamo muoverci prima che sia troppo tardi. Il nostro paese è nei guai e il motivo fondamentale è la discriminazione razziale”.