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NBA, Kyrie Irving vuole una lega alternativa gestita dai giocatori: tutti i dubbi

NBA
©Getty

Indiscrezioni contrastanti riportano che la stella dei Nets sarebbe arrivato a suggerire ai compagni di squadra in una chat di "boicottare" la bolla di Orlando e iniziare a pensare alla creazione di una lega gestita direttamente dai giocatori. Altre fonti però smentiscono, e va in questa direzione anche il tweet di Theo Pinson: "Fake news"

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Da giorni una delle personalità più attive tra tutti i giocatori NBA, Kyrie Irving — in una chat con i suoi compagni dei Brooklyn Nets — sarebbe arrivato a proporre di formare una lega alternativa alla NBA gestita direttamente dai giocatori stessi. È quanto sostiene il giornalista del New York Daily News Stefan Bondy che in un tweet iniziale ha riportato anche la proposta fatta dal leader dei Nets ai propri compagni di non unirsi al resto della lega nella "bolla" di Orlando prevista per la ripresa del campionato, anche se in un secondo momento lo stesso giornalista ha aggiunto: “Per essere chiari, la proposta di Kyrie Irving di creare una propria lega autonoma non è necessariamente in risposta allo scenario della bolla voluto dalla NBA”. Una posizione così fortemente di rottura da parte dell’All-Star di Brooklyn viene invece negata da un secondo giornalista, Taylor Rooks di Bleacher Report, che anzi arriva a raccontare come Irving stesso abbia lasciato la chat di squadra quando sarebbe emerso un report online (pubblicato da ESPN) che andava in questa direzione. Che l’ex campione NBA con i Cavs nel 2016 — uno dei vice presidenti in carica dell’associazione giocatori — sia tra le voci più radicali emerse nel panorama NBA in questa delicata congiuntura storico-sociale è indubbio, ma il “giallo” attorno alle parole — dette e non dette (“fake news”, secondo il suo compagno a Brooklyn Theo Pinson) — sta destando parecchio interesse. Per Ryen Russillo, di The Ringer, “non è neppure la prima volta che Irving avrebbe ventilato in spogliatoio l’idea di creare una lega gestita direttamente dai giocatori, idea — aggiunge Russillo — che aveva trovato una risposta tutt'altro che entusiasta da parte di Kevin Durant”.