La superstar dei Miami Heat ha dato tutto e non ha nulla da rimproverarsi, ma non per questo accetta facilmente il verdetto del campo. Così sceglie di guardare già avanti: "Ho fallito perché avevo detto che avrei portato un titolo a Miami e non ce l'ho fatta. Ma siamo sulla strada giusta, questa esperienza ci farà migliorare e torneremo a questi livelli. Potete scommetterci", avverte
È stato tutto quello che i tifosi degli Heat potevano sognarsi fosse — e molto di più. Jimmy Butler esce da questa lunghissima stagione NBA con una percezione tutta nuova del suo valore, dopo aver guidato Miami prima ai playoff e poi a un insperato viaggio in finale NBA, sconfiggendo Indiana, Milwaukee e Boston, prima di piegarsi soltanto davanti ai Lakers. Contro LeBron James e compagni, Butler in sei gare ha viaggiato a oltre 26 punti di media con quasi 10 assist e 8.3 rimbalzi a sera, tirando più del 55% dal campo. Eppure — sono le sue parole — “non ho portato a termine quello che era il mio compito quando ho accettato di venire a Miami. Ho dichiarato che avrei vinto un titolo e non ce l’abbiamo fatta, per cui vuol dire che devo riuscirci l’anno prossimo. È quello che ho ripetuto sia a Pat Riley che a coach Spoelstra: sono qui per vincere un anello, non ce l’ho fatta ora, dovrò riuscirci in futuro”. Non che non abbia fatto di tutto per provarci — comprese due triple doppie nella serie finale, in gara-3 e in gara-5 — conquistando il cuore di tutti i tifosi dei Miami Heat e in primis del loro allenatore: “Jimmy ha lo spirito di competizione delle vere superstar: è un leader, un vincente, uno capace di motivare i suoi compagni e di essere mentore per ciascuno di loro”.
Per un giocatore che nelle sue due ultime tappe in carriera — Minnesota prima, Philadelphia poi — aveva fatto parlare anche per atteggiamenti non sempre facili, il matrimonio con gli Heat è stata l’unione perfetta, per lui e per la squadra. “Sento di appartenere a questo livello, giocare questo tipo di partite mi mette un sorriso sul viso, mi rende felice. Mi sarebbe piaciuto poter vincere, per la città, per i miei compagni, per l’organizzazione, ma sono comunque felice di tutto quello che abbiamo fatto”. Un messaggio che il leader degli Heat a ribadito anche in un post su Instagram, concluso con una promessa: “Torneremo a giocarci il titolo, fareste meglio a crederci”, avvisa tutti Butler.
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Heat-Butler: un matrimonio perfetto
Le parole di Erik Spoelstra suggellano la chimica perfetta sprigionata dall’unione tra Jimmy Butler e i Miami Heat: “Noi lo abbiamo inseguito tanto, ma anche lui credo abbia cercato a lungo una situazione come la nostra, dove poter essere se stesso, dove non essere costretto a scusarsi per come è fatto”. Il legame che si è costruito tra il giocatore e la famigerata Heat Culture è qualcosa di più saldo che mai: “Amiamo davvero stare gli uni con gli altri, e non baratterei questa sensazione con nessun’altra: se dovessi scegliere delle persone con cui trascorrere tre mesi della mia vita, sarebbe proprio questo gruppo”. E magari non subito — perché ovviamente ora è il momento di riposare un po’, dopo una stagione lunga ed estenuante — ma gli Heat si sono già dati appuntamenti in palestra: “Da noi funziona così”, dice Jimmy Butler. “Siamo sulla giusta strada, impareremo da questa esperienza e miglioreremo, per tornare a giocarci il titolo. Torneremo a farlo”.