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NBA, Trae Young, risposta alle critiche di Steve Nash: “Troppi liberi? Lo facevi anche tu”

le parole
©Getty

L’allenatore dei Nets non aveva nascosto il fastidio qualche settimana fa per i 16 viaggi in lunetta raccolti dall’All-Star degli Hawks contro Brooklyn. Trae Young però ha risposto per le rime a Nash, sottolineando come sia l’ultimo a poter parlare: “Giocassi per la sua squadra sarebbe felice della mia abilità. E poi lui da giocatore lo faceva sempre…”

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La tecnica è ormai nota, tanto che negli Stati Uniti hanno già trovato il nome perfetto per descriverlo: “Run up the back”, far sì che l’avversario corra sulla tua schiena in maniera involontaria, lasciando il tempo di tirare con la certezza di aver già portato a casa eventualmente i tiri liberi. Rallento mentre il difensore prova a passarmi davanti e mi inciampa involontariamente addosso, con il risultato che nella peggiore delle ipotesi farò un doppio (o triplo) viaggio in lunetta. Una giocata che ha fatto infuriare Steve Nash - allenatore dei Brooklyn Nets che ha visto più volte Trae Young riuscire nel suo intento nella gara dello scorso 30 dicembre giocata a New York. Un episodio sul quale è ritornato anche l’All-Star degli Hawks, sottolineando come per lui le critiche siano soltanto accessorie: “Tutti ne parlano, ma scommetto che se giocassi per la squadra di Steve ne sarebbe stato felice. Io voglio vincere tanto quanto lo vuole lui, e sono disposto a inventare ogni trucchetto per farcela. Nash sa che è importante farsi sentire e mettere pressione sugli arbitri - per quello mi ha attaccato - e io ho imparato molto da lui sotto questo punto di vista. Mi meraviglia il fatto che sottolinei che il mio modo di giocare non sia pallacanestro, visto che lui ne è stato più volte artefice quando era un giocatore - e un paio di volte ha anche funzionato”. Un modo carino per dire che a riguardo la coscienza di Nash non sia di certo più pulita di quella di altri All-Star che hanno affinato l’arte del conquistare tiri liberi.