
NBA, risultati della notte: Carmelo Anthony on fire, Phila ko; altri 40 punti per Curry
Cade a Portland la miglior squadra a Est, sotto i 30 punti del solito Lillard e i 24 di un decisivo Anthony. Steph Curry riscrive la storia con un'altra gara da 10 triple mentre Miami cavalca Jimmy Butler e Bam Adebayo per la 4^ vittoria in fila. Protagonisti inattesi nel successo di Boston su Toronto, Indiana supera facilmente Detroit, ultima a Est

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHILADELPHIA 76ERS 118-114 | Le squadre arrivano al finale in perfetta parità (109-109). Il primo colpo del ko prova a sferrarlo Portland, con un 5-0 firmato Gary Trent (tripla) e Damian Lillard; risponde però Philadelphia con un controparziale identico, e la tripla di Seth Curry fa 114-114. Sono i quattro liberi nel finale di Carmelo Anthony e Lillard allora a decidere una gara decisa dalle percentuali da tre punti: sfiora il 45% Portland (17/38), si ferma al 22.2% Philadelphia (6/27)
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“Vintage” Melo, si dice in questi casi. Ed è proprio così: l’ala n°00 dei Blazers sembra riportare indietro le lancette del tempo inventandosi una prestazione da 24 punti in 26 minuti dalla panchina, 16 dei quali segnati nel quarto e decisivo periodo. Per Anthony ottime percentuali al tiro (9/15 dal campo, addirittura 4/5 da oltre l’arco) e anche i due liberi a bersaglio sul possesso decisivo nel finale
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Ovviamente in casa Blazers non manca il contributo del solito Damian Lillard, capace anche contro la miglior squadra a Est di terminare con 30 punti frutto della sua precisione in lunetta (14/15) più che di quella dal campo (solo 6/21 ma 4 triple a bersaglio). Positivi per coach Stotts anche i contributi di Gary Trent Jr. (19 con 5/7 da tre) e di Enes Kanter, in doppia doppia con 10 punti e 14 rimbalzi, di cui la metà catturati in attacco

GOLDEN STATE WARRIORS-ORLANDO MAGIC 111-105 | Golden State resta aggrappata all’ottavo posto (che vuol dire playoff) con la seconda vittoria consecutiva, anche questa griffata Steph Curry (Warriors +16 con lui in campo, -10 con lui fuori). Partono forte i californiani (+10 dopo il primo quarto), poi subiscono un secondo quarto da 36-18 e devono (ri)vincere la partite nel terzo periodo, dominato 37-25. Curry a parte, Golden State tira 10/31 da tre mentre i Magic chiudono sopra il 45%, ma sotto il 36% da due punti (23/64)
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Cosa dire ancora di Steph Curry? Per la terza volta in stagione tocca quota 40 (41 in carriera); per la 17^ volta segna almeno 10 triple (primo all-time nella NBA, Klay Thompson è secondo a quota 5); per la 13 gara consecutiva ne segna almeno 4, pareggiando il record NBA stabilito da James Harden nella stagione 2018-19. Finisce con 40 punti, frutto di un ottimo 14/26 al tiro (e 10/19 da tre), ma anche 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi. Quinta partita in fila in doppia cifra per assist (11) per Draymond Green, il vero playmaker occulto di coach Kerr
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Per Orlando c’è la solita doppia doppia — 25 punti e 13 rimbalzi ma con 8/23 al tiro — per Nikola Vucevic, che ha man forte da Dwayne Bacon e Terrence Ross, entrambi capaci di chiudere toccando quota 20. Detto della doppia doppia, 17 punti e 10 rimbalzi, di James Ennis III, non resta molto nella prestazione dei Magic, che hanno tutto il quintetto con plus/minus negativo e solo 19 assist (contro i 29 degli Warriors)

BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 120-106 | I Boston Celtics, tornati a casa dopo un lungo giro di trasferte, ritrovano subito la condizione fisica e tecnica ideale per interrompere la striscia di due sconfitte in fila e, trascinati dalle 20 triple a bersaglio (massimo in stagione), fanno gara di testa per 48 minuti contro i Raptors e conquistano un successo meritato toccando anche le 19 lunghezze di vantaggio nella ripresa
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Con Tatum e Brown che combinano per 29 punti in una serata modesta al tiro, sono altri a guidare Boston a livello realizzativo: il migliore è Semi Ojeleye, autore di 24 punti con sei triple a bersaglio - entrambi massimo in carriera. Sei sono anche i canestri dalla lunga distanza messi a referto da Payton Pritchard - il rookie scelto al primo giro dai Celtics, spesso determinante con le sue giocate. Anche Kemba Walker colpisce cinque volte dall’arco: la prima volta nella storia Celtics con tre giocatori con almeno cinque triple a segno nella stessa gara

Dopo la convincente vittoria di Washington di meno di 24 ore fa, Toronto è costretta a fermarsi di nuovo nonostante i 24 punti e 6 assist di Kyle Lowry e i 23 realizzati da un Pascal Siakam da 8/14 dal campo. Senza l’infortunato OG Anunoby a disposizione, i Raptors riescono a riportarsi sul -5 a sei minuti dalla sirena (98-93 il punteggio) — prima del parziale da 15-5 in favore dei Celtics che ha chiuso definitivamente i conti

HOUSTON ROCKETS-MIAMI HEAT 94-101 | Sotto in doppia cifra già in un primo quarto aperto con un 29-18 di parziale dai Rockets, per gli Heat sembrava l’ennesima partita complicata di questo inizio di regular season. Miami però da qualche settimana ha ritrovato sul parquet Jimmy Butler, e si vede, soprattutto nella ripresa, durante la quale Houston segna soltanto 10 punti di squadra in tutto il terzo quarto e affonda nel finale per mancanza di energie e talento, incassando così la quarta sconfitta in fila. Sono 4 anche le vittorie consecutive degli Heat
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Il protagonista in casa Heat è Jimmy Butler, che chiude in tripla doppia un match da 27 punti, 10 rimbalzi e 10 assist - la prima in stagione e la decima con la maglia degli Heat; superato Dwyane Wade al secondo posto all-time e dietro al solo LeBron James (14) nella storia di Miami. Anche Bam Adebayo va vicino alla tripla doppia, fermandosi a quota 10 punti, 13 rimbalzi e 8 assist, mentre Max Strus è prezioso in uscita dalla panchina - autore di 21 punti con 6/9 dal campo e nulla più
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Il 10-3 di parziale concluso da DeMarcus Cousins nel quarto periodo, illude i Rockets di poter tornare a contatto negli ultimi 5 minuti di gara (88-80 il punteggio), ma Miami riesce a chiudere i conti con facilità nonostante i 17 punti a testa di John Wall ed Eric Gordon, a cui si aggiungono i 16 di Tate e Cousins - ancora una volta in quintetto al posto dell’infortunato Christian Wood

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 95-111 | Tornano al successo i Pacers 24 ore dopo la pessima prestazione contro i Nets, interrompendo così una striscia di quattro sconfitte consecutive in un match dominato da Indiana. Gli ospiti sfiorano la doppia cifra di vantaggio già in apertura e poi travolgono i Pistons a inizio ripresa con un 30-18 di parziale che indirizza la sfida e condanna Detroit ad avere il peggior record della Eastern Conference
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Indiana ritrova così convinzione e ritmo in attacco dopo i soli 94 punti segnati contro Brooklyn nell’ultima sfida — minimo stagionale — guidata dai 26 punti, 8 rimbalzi e 8 assist di Domantas Sabonis, a cui si aggiungono i 18 realizzati da Malcolm Brogdon e i 17 di Jeremy Lamb. Nove dei 14 complessivi di Myles Turner arrivano quando conta di più, condizionante anche in difesa e decisivo a protezione del ferro per mantenere i padroni di casa sotto il 45% dal campo di squadra

A condannare i Pistons però è soprattutto la pessima percentuale dall’arco: 5/28, un misero 18% che permette a Indiana di riempire l’area e rendere la vita impossibile a Jerami Grant (9 punti, 4/17 al tiro) e compagni. Detroit non va oltre ai 18 punti di Josh Jackson in uscita dalla panchina e ai 17 di Isaiah Stewart, il rookie di Washington alla prima gara da titolare in carriera, schierato all’ultimo momento al posto dell’infortunato Mason Plumlee, fermato da un problema al gomito