NBA, risultati della notte: Milwaukee domina i Lakers, Brooklyn prima a Est
Esordio amaro per Drummond con i Lakers, infortunato all'alluce destro e battuto in casa dai Bucks, che controllano la ripresa. Vincono invece i Nets che si prendono il 1° posto a Est in solitaria dopo 18 anni, preoccupati però da un guaio fisico di Harden. Doncic show a Boston: 36 punti e vittoria Mavs, mentre sono 45 quelli realizzati da Booker contro Chicago. Utah supera Memphis, Portland fa 4 in fila, New York crolla nel finale a Minneapolis - raggiunta al 5° posto da Miami. Vittoria Spurs contro i Kings
LOS ANGELES LAKERS-MILWAUKEE BUCKS 97-112 | I Lakers partono fortissimo segnando 30 punti nel primo quarto con 8/12 al tiro, ma si spengono a metà secondo quarto con i Bucks che prendono il controllo delle operazioni controllando il resto della partita fino alla fine. I padroni di casa pagano a caro presso le 22 palle perse di squadra e il terribile 10/36 dalla lunga distanza (2/23 dopo il primo quarto), tornando a perdere dopo due vittorie in fila
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L’atteso debutto di Andre Drummond non è andato come sperato. Il nuovo centro dei gialloviola è rimasto in campo per soli 14 minuti a causa di una contusione all’alluce del piede destro (che gli ha provocato il doloroso distaccamento di tutta l'unghia) e non è rientrato nel secondo tempo, chiudendo con 4 punti, 1 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata e 3 palle perse con 2/6 al tiro e 0/2 ai liberi. Non un inizio particolarmente incoraggiante: per i gialloviola il migliore è stato Montrezl Harrell con 19 punti seguito dai 17 di Schröder, i 16 di Kuzma e i 15 di Morris
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Dopo tre sconfitte in fila invece i Bucks si sono ripresi in bello stile, mostrando il lato migliore della propria squadra con un Jrue Holiday in grande spolvero (28 punti, 8 rimbalzi e 6 assist con 4 recuperi e 11/16 al tiro) seguito dai 17 di Khris Middleton e i 25+10 di un Giannis Antetokounmpo ultra efficiente al tiro (8/13 dal campo, 8/10 ai liberi e una tripla a segno) pur con 9 palle perse. Momento speciale per Giannis e i suoi fratelli Kostas e Thanasis, tutti e tre in campo assieme come solo gli Holiday nel 2019 nella storia NBA
BROOKLYN NETS-HOUSTON ROCKETS 120-108 | Dopo essere scivolati a sorpresa sotto di 18 lunghezze in meno di cinque minuti in avvio di gara - con Houston che segna 42 punti nel primo quarto e chiude sul + 13 - i Nets trovano il modo di recuperare e di prendersi il primo posto in solitaria della Eastern Conference per la prima volta negli ultimi 18 anni. Merito anche delle giocate del grande ex di giornata: James Harden, che chiude con 17 punti, 8 rimbalzi e 6 assist in una gara terminata in anticipo a causa di un problema alla parte posteriore della coscia
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Il miglior realizzatore in casa Nets è Kyrie Irving: 31 punti con 12/25 al tiro, a cui aggiunge 6 rimbalzi e 12 assist - nuovo massimo in stagione. Passaggi vincenti che spesso armano la mano di un letale Joe Harris - che si conferma miglior giocatore NBA per percentuale reale al tiro: 28 punti con 7/12 dall’arco e 6 rimbalzi, uno dei sei giocatori in doppia cifra per Brooklyn che conquista così la 19^ vittoria nelle ultime 22 gare
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A pesare alla fine è soprattutto il 34-21 di parziale con cui Brooklyn chiude il match: una frazione in cui Christian Wood tenta soltanto tre conclusioni dal campo - troppo poche a detta sua, in un match per lui da 14 punti raccolti con un modesto 4/12 dal campo. Meglio di lui fa Kevin Porter Jr., rara scossa offensiva per i Rockets con i suoi 20 punti, a cui si aggiungono i 18 con 4 triple di Danuel House Jr.. La sostanza per i texani però non cambia: contro l’ex Harden arriva infatti la 24^ sconfitta delle ultime 26 gare
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BOSTON CELTICS-DALLAS MAVERICKS 108-113 | Seconda sconfitta in fila per i Celtics, mai realmente in partita contro un avversario più in forma e attrezzato che scappa via sul +23 nel terzo quarto, prima che Boston riesca con uno scatto d’orgoglio a riportare lo svantaggio in singola cifra. Senza un lungo di ruolo causa assenze, infortuni e protocollo COVID, sono tre i giocatori dei Celtics a chiudere oltre quota 20: 22 Kemba Walker, 24 Jaylen Brown e 25 Jayson Tatum
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A guidare i Mavericks invece ci pensa ancora una volta uno straordinario Luka Doncic: efficace, aggressivo, sempre in partita e devastante contro la difesa Celtics che non sa come contenerlo. Alla sirena finale sono 36 punti con 11/15 al tiro, 7/11 dalla lunga distanza, 8 rimbalzi e 5 assist (anche con 8 palle perse), in una sfida giocata e vinta da dominatore assoluto
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Ottima anche la prestazione del rimpiazzo dell’All-Star sloveno: Jalen Brunson ne aggiunge 21 con 8/10 al tiro in 33 minuti, mentre sono 19 i punti realizzati da Kristaps Porzingis in parte impreciso - nonostante l’assenza tra i giocatori di Boston di avversari di livello. Coach Carlisle concede anche sei minuti sul parquet a gara in corso a Nicolò Melli, chiusi con una tripla a bersaglio, un rimbalzo e un assist dal giocatore azzurro
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INDIANA PACERS-MIAMI HEAT 87-92 | La finalista NBA dello scorso autunno riporta il suo record di vittorie al 50% (24-24, perfettamente in equilibrio tra casa e trasferta con 12-12), con Duncan Robinson - 20 punti e 6/11 dall’arco - e Jimmy Butler a vestire i panni dei realizzatori nel finale di gara. Bam Adebayo ne aggiunge 16 e allunga così a 34 la sua striscia personale di gare da record in doppia cifra: Miami aggancia così i New York Knicks al quinto posto a Est
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Nella gara che poteva essere il debutto di Victor Oladipo - da ex contro i Pacers, ma nuovamente rimandato - ai padroni di casa non restano che i 15 punti di Myles Turner e i 14 di Caris LeVert e Doug McDermott. A preoccupare Indiana però è Domantas Sabonis, non tanto per la mancata doppia cifra in un match da 9 punti in 35 minuti sul parquet, ma per il dolore al quadricipite lamentato a fine partita. “Un fastidio”, spera coach Nate Bjorkgren e nulla più
DETROIT PISTONS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 101-124 | Quarta vittoria in fila per i Blazers che battono a domicilio i Pistons, abili ad allungare nel terzo quarto e chiudere i conti in un secondo tempo dominato da Portland. La tripla di Lillard nel primo possesso della ripresa dà il via al 17-2 di parziale che permette ai Blazers di ricacciare indietro i padroni di casa, travolti dai 24 punti di CJ McCollum e dai 16 a testa per Carmelo Anthony e Robert Covington
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Discorso a parte va fatto invece per Damian Lillard, che chiude con 33 punti - 16 dei quali nel già citato terzo quarto - tirando 5/7 dall’arco, 10/11 a cronometro fermo e aggiungendo 10 assist e 4 rimbalzi. Uno dei principali candidati al premio di MVP in questa stagione conferma così il suo stato di forma, permettendo a Portland di restare attaccati ai Nuggets e al quinto posto a Ovest
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Detroit invece continua ad affondare a Est, nonostante i 30 punti di Jerami Grant - 17 dei quali nel primo tempo, motivo per cui i Pistons vanno a riposo sul +1 all’intervallo lungo. Mason Plumlee ne aggiunge 18, ma ciò non impedisce ai padroni di casa di incassare la quinta sconfitta nelle ultime sei gare, anche perché gli altri tre titolari - Saddiq Bey, Josh Jackson e Saben Lee - combinano per 2 punti complessivi con 1/17 totale al tiro
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MEMPHIS GRIZZLIES-UTAH JAZZ 107-111 | Utah batte per la terza volta nel giro di una settimana Memphis, guidata da un Mike Conley che segna 13 dei suoi 26 punti nel quarto periodo. Jordan Clarkson ne mette a referto 24 in uscita dalla panchina, mentre Joe Ingles prende il posto di Donovan Mitchell in quintetto - assente per ragioni personali, dopo aver inizialmente preso parte al volo (complicato) dei Jazz verso il Tennessee, costretto a un atterraggio d’emergenza dopo aver colpito uno stormo di uccelli
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Gli ospiti non scappano mai via nel punteggio, ma i Grizzlies non hanno la forza per portarsi in vantaggio nel finale, nonostante un Ja Morant versione All-Star e autore di 36 punti con 11/18 al tiro, 7 assist e tre recuperi. Al suo fianco in quintetto anche Desmond Bane - il rookie utilizzato di solito in uscita dalla panchina, alla sua 11^ gara da titolare e unico non in doppia cifra nel quintetto di Memphis, che raccoglie 16 punti e 14 rimbalzi da Jonas Valanciunas e 18+14 (a cui si aggiungono anche tre stoppate) da parte di Kyle Anderson
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW YORK KNICKS 102-101 | Vittoria in volata dei T’Wolves contro New York, battuta grazie agli 11 punti nel quarto periodo di un Anthony Edwards da 24 complessivi scatenato negli ultimi otto minuti di gara. È lui il protagonista del parziale da 22-9 con cui Minnesota chiude la sfida, a cui si aggiungono i 18 e 17 rimbalzi di Karl-Anthony Towns e i 20 punti con tanto di tripla del sorpasso a 37 secondi dalla sirena firmata da Malik Beasley. Nonostante questo però, i T’Wolves restano sempre ultimi a Ovest (sì, peggio dei Rockets)
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Sconfitta pesantissima per i Knicks e per l’ex di giornata coach Tom Thibodeau, con New York che scivola pericolosamente in classifica a Est - agganciata dagli Heat, con Atlanta e Boston subito dietro e il play-in che al momento conta almeno 11 squadre per 10 posti. Non bastano agli ospiti i 26 punti di Julius Randle, che aggiunge al suo boxscore anche 12 rimbalzi e 6 assist con 11/20 dal campo. Oltre quota 20 punti anche RJ Barrett: sono 23 con tre triple e tre rimbalzi, ma il suo jumper della potenziale vittoria sulla sirena finisce corto
OKLAHOMA CITY THUNDER-TORONTO RAPTORS 113-103 | Svi Mykhailiuk segna 10 dei suoi 22 punti - massimo stagionale - nel quarto periodo in un match vinto contro Toronto chiuso dall’ex Pistons con 9/14 dal campo e 9 rimbalzi (record in carriera). Alle sue giocate si sommano quelle di un Moses Brown da 20 punti e 11 rimbalzi, in doppia doppia come Isaiah Roby che mette a referto 17 e 10 rimbalzi. Contributi decisivi per interrompere una striscia di tre sconfitte in fila, nonostante le assenze di Shai Gilgeous-Alexander, Lu Dort, Aleksej Pokusevski e di Darius Bazley
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I Raptors straperdono la battaglia a rimbalzo (64-35 il totale) e non approfittano della miglior prestazione a livello realizzativo di Gary Trent Jr. - figlio d’arte, con papà Gary che in passato vestì anche lui la maglia di Toronto: per l’ex Blazers sono 31 punti con 12/22 dal campo e 6/11 dalla lunga distanza, migliore in campo assieme a un OG Anunoby da 20 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e 3 recuperi. I Raptors incassano così la 13^ sconfitta nelle ultime 14 gare
SAN ANTONIO SPURS-SACRAMENTO KINGS 120-106 | Successo fondamentale degli Spurs che interrompono la striscia di 5 vittorie in fila dei Kings, invertendo la tendenza in un periodo complicato grazie ai 26 punti realizzati da DeMar DeRozan con 12/20 al tiro e 7 assist - uno dei sette giocatori in doppia cifra per San Antonio, con 18 punti e 6 rimbalzi di Derrick White e 16 e 8 in uscita dalla panchina di Rudy Gay. San Antonio si tiene così stretto il suo ottavo posto a Ovest, con gli Warriors ancora a distanza di sicurezza con tre sconfitte in più
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I Kings non trovano invece mai il giusto ritmo offensivo per colpire gli Spurs, tenuti al 42% al tiro dal campo e al 31% dall’arco nonostante i 20 punti di De’Aaron Fox e i 16 di Tyrese Haliburton, con Sacramento che torna a perdere dopo oltre 10 giorni di (felice) astinenza. Una volta scivolati oltre la doppia cifra di svantaggio però, il destino degli ospiti appariva già segnato: San Antonio infatti ha un record di 21-3 nelle gare in cui tocca la doppia cifra di vantaggio, prima in tutta la NBA
PHOENIX SUNS-CHICAGO BULLS 121-116 | Quinta sconfitta in fila per i Bulls, con Nikola Vucevic - 24 punti e 10 rimbalzi - obbligato per la terza volta a rimandare l’appuntamento con la prima vittoria con Chicago al termine di un match in cui la sua nuova squadra le ha provate davvero tutte per riportarsi a contatto dopo essere sprofondata sul -16 a inizio ripresa. Il canestro del -3 a 50 secondi dalla sirena illude gli ospiti, ricacciati definitivamente dai due punti in penetrazione di un Devin Booker che ritocca a rialzo il suo massimo stagionale
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Per Devin Booker infatti sono 45 punti, tirando 17/24 dal campo con due triple a bersaglio e 9/10 a cronometro fermo, 4 rimbalzi e 4 assist. Decisiva anche la doppia doppia di un sontuoso Chris Paul da 19 punti e 14 assist - con una sola palla persa, nel perfetto stile CP3 - che permette a Phoenix di vincere la quarta partita in fila, la settima delle ultime otto e di salire sempre più in solitaria al secondo posto a Ovest
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Questa la situazione in classifica nelle due conference dopo le gare della notte. Ricordiamo che le squadre dalla settima alla decima posizione si giocheranno gli ultimi due posti per i playoff in un torneo play-in da disputare tra il 18 e il 21 maggio