NBA, incidente aereo Utah Jazz: "Abbiamo avuto paura di morire", Mitchell resta a casa
IL RACCONTOI Jazz, a margine della sfida vinta contro Memphis, hanno raccontato quanto successo durante il complicato volo che li ha portati in Tennessee - costretti a un atterraggio d’emergenza dopo aver distrutto un motore e visto le fiamme uscire dal lato sinistro del velivolo: “Per 10 minuti, tutti abbiamo dubitato del fatto che potessimo atterrare sani e salvi”. E c'è chi come l'All-Star n°45 dei Jazz che ha preferito restare a casa
Diversi componenti degli Utah Jazz, a partire dai giocatori, hanno raccontato di aver temuto per la loro incolumità durante la terribile esperienza vissuta poche ore prima della sfida poi vinta con merito contro Memphis: l’aereo della squadra si è scontrato contro uno stormo di uccelli poco dopo il decollo, causando un incendio a uno dei motori e forzando il pilota a compiere un atterraggio d’emergenza fortunatamente riuscito senza che nessuno dei passeggeri riportasse conseguenze. “Per 10-15 minuti, tutti noi abbiamo pensato e ci siamo domandati se mai saremmo riusciti a mettere di nuovo i piedi a terra”, racconta Mike Conley. “Questo è il modo migliore per descrivere la serietà della situazione: non posso parlare per tutti, ma so che diversi di noi hanno iniziato morbosamente a scrivere con lo smartphone ai propri familiari, raccontando del pericolo e di quello che poteva accadere. Abbiamo tutti pensato al peggio, capite cosa intendo? Sono stati 10 minuti di quel genere”.
Sul volo successivo, ripartito da Salt Lake City con qualche ora di ritardo e completato fino in Tennessee fortunatamente senza alcun tipo di problema, non tutti i giocatori dei Jazz erano presenti. Donovan Mitchell, che non ha mai fatto mistero anche in passato di avere paura di volare, non ha trovato il coraggio per rimettere piede su un aereo - risultato poi assente per “ragioni personali” nella sfida contro Memphis: “A un certo punto abbiamo tutti pensato: “Questa è davvero la fine della nostra vita, stiamo per morire”, è stata un’esperienza tremenda. Capisco perfettamente perché Donovan ha preferito non venire”, racconta Jordan Clarkson - uno dei protagonisti del successo contro i Grizzlies. "L'importante era soltanto trovare un modo per far atterrare in qualche modo l'aereo, al resto avremmo pensato dopo". Coach Snyder invece ha preferito evitare ogni tipo di commento riguardo l’assenza del suo All-Star e del peso che questo potrebbe avere in futuro su di lui e sulla sua presenza in trasferta. Nel frattempo tutto lo spogliatoio Jazz ha provato a rivivere in gruppo l’accaduto, per buttare fuori ansie, paure e sollievo. Stando a quanto dettagliato da Conley, i giocatori hanno sentito un’esplosione improvvisa in volo e poco dopo l’aereo ha iniziato a piegarsi sulla sinistra, mentre chi era seduto in fondo ha visto le fiamme divampare da uno dei motori. Il motore ballava, nel silenzio totale della cabina con giocatori e staff tecnico completamente sotto shock. “Il pilota ci ha messo una decina di minuti per capire cosa fosse realmente accaduto e per spiegare la manovra che avremmo dovuto compiere: non smetteremo mai di ringraziarlo per la calma, la professionalità e la capacità mostrata in una situazione che siamo felici di poter raccontare in prima persona”.