Mercato NBA, Zach LaVine dice di non rinnovare il contratto: sarà free agent nel 2022
mercato nbaAl termine della sua prima stagione da All-Star e con i playoff a forte rischio dopo i risultati delle ultime settimane, il n°8 dei Bulls pensa già al suo futuro, al contratto in scadenza nell’offseason 2022 e a un rinnovo che potrebbe essere meno scontato del previsto per Chicago
Con la free agency del 2021 indirizzata dai lunghi rinnovi arrivati con largo anticipo da parte di Giannis Antetokounmpo, Paul George e non solo, l’attenzione dei media e anche delle franchigie si è già rivolta ai giocatori in scadenza nel 2022 - con Steph Curry indicato da alcuni come possibile partente che giura amore eterno agli Warriors e con Zach LaVine che potrebbe invece diventare il giocatore più ambito da parte di una fetta considerevole di franchigie che cercano un nuovo All-Star. I Bulls infatti vorrebbero tanto offrirgli l’estensione contrattuale nei prossimi mesi per due motivi: evitare di doverlo poi inseguire come free agent la prossima offseason e che, al tempo stesso, risparmiare un bel po’ di dollari che un rinnovo "con concorrenza" potrebbe costringerli a spendere. Troppi soldi a cui rinunciare, secondo i calcoli fatti giustamente da LaVine, che non vuole lasciare per forza di cose l’Illinois - anche se la voglia di giocare per una squadra realmente competitiva resta forte - ma che di sicuro non accetterà un’offerta a ribasso da parte dei Bulls.
A questo punto, per comprendere le sue intenzione, meglio fare i conti. La trattativa legata al futuro contratto di LaVine infatti potrebbe intraprendere quattro strade differenti, dagli esiti e dal peso variabile per il n°8 dei Bulls e anche per le finanze di Chicago. Vediamoli insieme:
- LaVine può firmare un rinnovo da veterano questa offseason: 5 anni la durata massima, 4 considerando che il contratto del n°8 dei Bulls scade nel 2022. Dunque: accordo fino al 2026 che permette a LaVine di incassare il 20% del totale complessivo stimato del salary cap di squadra - una cifra che si aggira attorno ai 23.4 milioni di dollari e che può poi comprendere una crescita annuale di circa l’8%. In totale, quasi 105 milioni di dollari di contratto per quattro anni. Questo è il tipo di accordo che LaVine, stando ai rumors, avrebbe già messo in chiaro di voler rifiutare. Leggendo le cifre relative ai prossimi scenari, è facile intuire il perché;
- LaVine in alternativa può pensare di non fare nulla e aspettare. In quel caso, nell’estate 2022, dopo la fine del suo accordo, potrebbe ambire a un contratto di 5 anni (vero, visto che il suo ultimo anno sarebbe terminato) fino al 2027, partendo da un base pari al 30% del salary cap dei Bulls (sempre con crescita 8%). O in alternativa, un accordo da quattro anni con una squadra diversa da Chicago (in quel caso, aumento annuale al 5%). Stando alle proiezioni del cap della stagione 2022-23, questo il calcolo: rinnovo da 201.3 milioni con i Bulls per cinque anni o in alternativa accordo da 149.3 milioni per quattro stagioni con un’altra squadra. Sembra davvero così strano che LaVine non voglia firmare ora quel rinnovo?
- Se i Bulls sono intenzionati a spendere una cifra superiore ai 104 milioni complessivi dell’eventuale accordo firmato in queste settimane, possono aspettare la offseason e rinegoziare allungando da subito l’accordo con LaVine: il risultato però sarebbe che nella stagione 2021-22 il n°8 dei Bulls si ritroverebbe a guadagnare oltre 14 milioni di dollari in più (passando da 19 a oltre 33 nella prossima stagione), costringendo Chicago a creare spazio salariale per inglobare quell’aumento. In pratica, un’operazione del genere potrebbe voler dire rinunciare a Lauri Markkanen - altro giocatore da rinnovare - o in alternativa declinando la team option di Ryan Arcidiacono e tagliando sia Thaddeus Young che Tomas Satoransky. Tutti i sogni poi legati al potenziale arrivo di Lonzo Ball da free agent verrebbero immediatamente accantonati: per tutte queste ragioni in Illinois sono poco propensi a questa soluzione;
- Quarto e ultimo scenario: LaVine viene votato al termine della stagione in uno dei tre quintetti All-NBA (scavalcando la concorrenza dei vari Curry, Lillard, Irving, Doncic, Harden e Beal, che al momento appaiono come i sei favoriti) e può puntare così a un rinnovo detto supermax, ossia che parte da una base del 35% del salary cap. Il tutto permetterebbe così di far venire meno le limitazioni dell’estensione da veterano (devi punto 1) e in pratica garantirebbe ai Bulls di pagare “poco” LaVine il prossimo anno, che al tempo stesso potrebbe firmare un accordo di 5 anni con Chicago a partire dal 2022 per una cifra complessiva di 234.8 milioni di dollari. Una cifra alla quale potrebbe ambire anche la prossima offseason, qualora la selezione nel quintetto All-NBA arrivasse a giugno 2022.
Tutto chiaro? Adesso non resta altro da fare che aspettare e capire quale sarà la strada migliore da intraprendere per la squadra e per LaVine.