
NBA, Utah Jazz e la serata da record da 154 punti contro i Sacramento Kings
La squadra di Salt Lake City, già qualificata ai playoff, ha passeggiato contro la franchigia californiana, trovando a ripetizione il fondo della retina dalla lunga distanza, ritoccando il massimo di franchigia per punti segnati e scatenando anche l’ironia dei malcapitati Kings - che ormai si sono abituati negli ultimi anni a “entrare nella storia” dalla parte sbagliata

154 PUNTI - RECORD DI FRANCHIGIA PER GLI UTAH JAZZ | Questo il primo dato che salta all’occhio: 105-154 il punteggio finale, mai i Jazz avevano segnato così tanto in una singola gara - superato il record di 153 toccato nella stagione 1977-78, quando la franchigia era ancora a New Orleans (sì, il nickname “Jazz” deriva dal passato in Louisiana)

+49 PUNTI DI SCARTO - RECORD DI FRANCHIGIA PER UTAH | Un altro dato mai visto prima nella storia NBA dei Jazz è lo scarto a cui hanno condannato Sacramento: 49 punti di vantaggio alla sirena finale, superate le due sfide da 48 lunghezze di margine vinte (entrambe a Salt Lake City) nel 1990 contro Milwaukee (144-96) e nel 2016 contro i Lakers (123-75), nei quali tra gli altri giocava anche Jordan Clarkson

55 CANESTRI DAL CAMPO - MASSIMO STAGIONALE | Una serata in cui i Jazz non hanno mai smesso di colpire, chiusa con un complessivo 55/86 dal campo (64% di squadra), nonostante le assenze di Donovan Mitchell e Mike Conley. È la partita in cui Utah ha messo a referto il maggior numero di canestri in questa stagione, lasciando però ben lontana la gara da record di franchigia del 1978 contro San Antonio da 68 bersagli totali

64% AL TIRO - MASSIMO STAGIONALE | Altro dato da sottolineare è il già citato 64% di conversione dal campo, miglior dato in questa regular season, ma anche in questo caso non il record all-time per Utah che nel 2009 contro Houston vinse una partita a Salt Lake City per 133-110, chiude con 52/77 complessivo di squadra - 67.5% che resta il dato ancora da battere

58.5% AL TIRO DA TRE PUNTI - MASSIMO STAGIONALE | Prestazione da incorniciare anche con i piedi oltre l’arco: un 24/41 frutto dei canestri dei vari Bogdanovic, Ingles, Clarkson, Niang e non solo. Sono nove giocatori diversi ad andare a segno dalla lunga distanza, in una serata in cui i Jazz hanno sbagliato davvero pochissimo

24 CANESTRI DA TRE PUNTI - 2^ MIGLIOR PRESTAZIONE ALL-TIME | I Jazz si fermano così a una sola tripla di distanza dal record di franchigia: le 25 mandate a segno lo scorso 9 gennaio contro i Milwaukee Bucks, in una serata in cui ben cinque giocatori diversi segnarono almeno 4 triple (soltanto in due - Niang e Clarkson - nella gara della scorsa notte contro i Kings)
LA PARTITA DA RECORD DEI JAZZ CONTRO I MILWAUKEE BUCKS
46 PUNTI NEL SECONDO QUARTO - MASSIMO STAGIONALE | In questa stagione da record e da prima della classe a Ovest, Utah non aveva mai segnato così tanto in una singola frazione: 46 punti nel secondo quarto che ha sostanzialmente chiuso la partita con 24 minuti d’anticipo, superati i 41 punti segnati sempre nel 2° quarto in questa regular season contro New Orleans

36 ASSIST A REFERTO - MASSIMO STAGIONALE | Con così tanti palloni mandati a bersaglio, era logico far salire anche il numero dei passaggi vincenti: ben 36, anche in questo caso ben distribuiti e con Joe Ingles il più prolifico per assist a quota 7 e poi via via tutti gli altri (ben 10 giocatori con almeno un passaggio convertito poi in canestro a referto)

"MERITO" ANCHE DELLA PEGGIOR DIFESA NBA | Fare 154 punti in NBA è sempre complicato, certo, ma realizzarli contro i Kings di questa regular season è un po’ più facile del previsto. Basti un dato per raccontare le difficoltà di Sacramento: 118.3 punti concessi su 100 possessi, il peggior rating difensivo dell’intera lega, con i Blazers penultimi che concedono tre punti in meno. Una squadra sostanzialmente incapace di proteggere il ferro, contro cui i Jazz sono riusciti a dilagare

Il commento migliore a tutto questo? Come spesso succede, arriva dall'account Twitter dei Sacramento Kings - uno dei più divertenti dell'intera NBA. Il volto è quello di Michael Scott, celebre protagonista della serie "The Office" (se non l'avete vista, rimediate subito!) con tanto di citazione in parte modificata: "Pensi che farmi piangere sia divertente?". Poveri Kings, chissà quando riusciranno a invertire la tendenza