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NBA, Portland trova la formula per "fermare" Jokic: solo un assist per il futuro MVP

LA CHIAVE
©Getty

Nella partita di stanotte Nikola Jokic ha chiuso con 34 punti e 16 rimbalzi con 14/27 al tiro, ma ha realizzato solamente un assist per i suoi compagni di squadra — lo scenario ideale per i Blazers, che hanno finito per vincere la partita. “Vogliamo che segni e non coinvolga i compagni” ha ammesso il diretto rivale Jusuf Nurkic

Come ammesso anche da Damian Lillard prima dell’inizio della serie, Nikola Jokic con ogni probabilità finirà per vincere il premio di MVP della regular season. Eppure in maniera un po’ controintuitiva i Portland Trail Blazers stanotte sono scesi in campo con un obiettivo: farlo tirare piuttosto che vederlo coinvolgere i suoi compagni. Missione compiuta: il centro serbo ha chiuso con cifre di tutto rispetto da 34 punti (22 nel solo primo tempo) e 16 rimbalzi con 14/27 al tiro, ma ha realizzato solamente un assist per i compagni — il suo minimo in carriera ai playoff. Un po’ è per demerito dei suoi compagni, visto che in 10 occasioni Jokic li ha messi nelle condizioni di segnare e solo una volta il pallone ha trovato il fondo della retina, ma molto è anche per merito dei Blazers e in particolare di Jusuf Nurkic, ex compagno di squadra che conosce Jokic molto bene. “Vogliamo che segni e non coinvolga i suoi compagni” ha detto il lungo dei Blazers. “Quando segna, pensiamo di avere migliori chance di vincere. Ci sentiamo più a nostro agio quando lui ne segna 30 o 40, cercando di tenere a bada tutti gli altri”.

Il commento di Jokic: "Mi hanno fatto lavorare in ogni possesso"

Una tattica usata spesso ai playoff contro le superstar “fulcro” delle proprie squadre, e resa ancora più remunerativa dall’assenza di un’altro giocatore di altissimo profilo come Jamal Murray e un realizzatore come Will Barton. In casa Nuggets solamente Michael Porter Jr. è riuscito ad approfittare degli spazi a disposizione, chiudendo con 25 punti e un eccellente 11/11 da due punti (pur tirando solo 1/10 dalla lunga distanza), mentre Aaron Gordon ha avuto bisogno di 16 tiri per realizzare 16 punti. Dalla panchina solo Monte Morris ha toccato la doppia cifra con 10, mentre il resto dei compagni non ha dato un contributo sostanzioso alla causa in una sconfitta che mette Denver già a rincorrere gli avversari nella serie, avendo perso il fattore campo. “Mi stanno affrontando faccia a faccia, andando sotto i pick and roll e non aiutando sulle mie penetrazioni o sui miei possessi in post basso” ha analizzato Jokic. “Hanno fatto un buon lavoro, mi hanno fatto lavorare in ogni possesso togliendo i miei compagni. Non riuscivo a coinvolgere nessuno”.

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La super serata di Lillard: 34 punti e 13 assist

Una tattica opposta rispetto a quella della difesa dei Nuggets, che ha cercato in tutti i modi di togliere la palla dalle mani di Lillard. Solo che la stella dei Blazers non solo ha chiuso comunque con 34 punti, ma ha anche distribuito 13 assist — con i suoi compagni semplicemente perfetti nel capitalizzare i passaggi ricevuti, tirando 13/15 sui suoi assist di cui 6/7 dalla lunga distanza. Considerando punti e assist, Lillard ha pesato per oltre il 50% dei 123 punti realizzati dai Blazers, che ora devono confermarsi anche nelle prossime partite: “Quando vinci le gare ‘dispari’ della serie è sempre un vantaggio” ha detto coach Terry Stotts, che in questi playoff si gioca la conferma in panchina. “Ma quello che conta è vincere la serie, non conquistare il fattore campo”.

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