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NBA, Carmelo Anthony fischiato a Denver: "Non capisco perché lo facciano, ho dato tutto"

PAROLE

In gara-1 della serie di playoff tra Denver e Portland, Carmelo Anthony è stato fischiato dai tifosi presenti sugli spalti dell’arena dei Nuggets, dove ‘Melo ha cominciato la sua carriera nel 2003. Dopo la partita Anthony non si è dato una spiegazione: "Non so perché accada, ho dato tutto negli anni in cui ho giocato qui. Ma rimane sempre un posto speciale per me, indipendentemente dai fischi"

Carmelo Anthony nel corso di questa stagione è entrato nella top-10 dei realizzatori nella storia della NBA, e ben 13.970 dei suoi 27.370 punti segnati in carriera sono stati realizzati con la maglia dei Denver Nuggets. Nonostante otto anni di riconoscimenti individuali e traguardi di squadra (i suoi Nuggets arrivarono alle finali di conference nel 2009, senza mancare mai la partecipazione ai playoff), il pubblico di Denver ha accolto il grande ex con sonori fischi in occasione di gara-1 della serie contro i Portland Trail Blazers, l'attuale squadra di Anthony. Evidentemente i tifosi non gli hanno perdonato quell’addio tumultuoso nel 2011, con una richiesta di scambio protrattasi per mesi fino allo scambio che lo ha portato ai New York Knicks (in cambio, tra gli altri, di Danilo Gallinari). Anthony, dal canto suo, ha risposto ai fischi cominciando fortissimo con 15 dei suoi 18 punti nel solo primo tempo, miglior realizzatore dei Blazers per tenere in piedi la squadra dopo una frazione iniziale da 22 punti di Nikola Jokic, permettendo a Portland di andare all’intervallo sotto solamente di tre lunghezze.

Se Portland è riuscita a vincere gara-1, insomma, è anche per merito di Anthony, che dopo la partita ha commentato i fischi del suo ex pubblico: “Cos’altro possono fare? Non so, non ho risposte. Non capisco perché accada” ha detto dopo la partita. “Ho dato tutto quello che avevo nei sette anni e mezzo in cui sono rimasto qui. Non ho mai detto nulla di male sui tifosi, su Denver, sull’organizzazione o sui giocatori. Non mi sono mai lamentato, ho affrontato sempre tutto senza nascondermi. Anche quando non era colpa mia, ho alzato la mano e ho detto ‘Me ne prendo la responsabilità’. Mi sento come se fossi nato qui a Denver, con i Denver Nuggets. Ho cominciato qui la mia carriera, perciò sarà per sempre un posto speciale per me, indipendentemente dai fischi. È andata come è andata. Quelli che sanno, sanno. Quelli che non sanno, non è un mio problema”. Per Anthony peraltro si tratta della prima vittoria a Denver con la maglia di un'altra squadra da quando se ne è andato, ormai quasi 10 anni fa: “Non lo sapevo nemmeno, ma non è una cosa a cui penso. Qualcuno me lo ha riferito nello spogliatoio dopo la partita. Ma mi sta bene: prendo volentieri questa vittoria in gara-1 di una serie di playoff".

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