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Playoff NBA, Donovan Mitchell ritrova in campo: "Meglio di quanto mi aspettassi"

IL RITORNO

Dopo un mese e mezzo di assenza (e dopo le polemiche di gara-1), Donovan Mitchell è tornato in campo per gli Utah Jazz, segnando 25 punti in 26 minuti nel successo di gara-2 contro Memphis. “Mi sono sentito bene, meglio di quanto mi aspettassi. Non mi trovavo in questa situazione da cinque settimane, perciò c’era sicuramente un po’ di nervosismo. Ma dopo i primi movimenti, mi sono sentito di nuovo sicuro”

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Era dallo scorso 16 aprile che i tifosi degli Utah Jazz non vedevano Donovan Mitchell in campo, un’attesa resa ancora più complicata dall’affaire che non lo ha visto sul parquet per gara-1 della serie contro i Memphis Grizzlies. Una situazione intricata che lo stesso Mitchell ha definito come “frustrante e deludente”, visto che si sentiva pronto a dare una mano ai suoi compagni prima di essere fermato dallo staff medico dei Jazz per i postumi della distorsione alla caviglia subita a metà aprile. Questa volta è tornato in campo, e seppur con un minutaggio contingentato a 26 minuti, è riuscito a segnare 25 punti — miglior realizzatore della sua squadra — di cui 12 nel solo primo quarto. “Mi sono sentito bene” ha detto dopo la gara. “Mi sono sottoposto a situazioni intricate per poter tornare ed essere subito pronto ad affrontare l’intensità dei playoff. Mi sono sentito meglio di quanto mi aspettassi, tutto sommato. La cosa più importante è che come squadra abbiamo fatto molte cose giuste, il che ha reso più facile il mio compito. Non sono dovuto scendere in campo e fare tutto da solo, ho trovato i miei punti preferiti sul campo e ho attaccato. I miei compagni hanno reso tutto più semplice”.

Mitchell ha segnato la prima delle 19 triple di squadra dei Jazz, nuovo record di franchigia ai playoff, e anche coach Snyder ha sottolineato come abbia avuto pazienza e come le triple piedi per terra costruite per lui dai compagni lo abbiano aiutato. “Con l’andare della partita ha cominciato ad attaccare di più il canestro, ma si è limitato a fare la giocata giusta. È bello averlo di nuovo con noi, cambia sicuramente la nostra squadra”. Lo stesso Mitchell ha ammesso comunque di non aver ancora superato tutti gli ostacoli mentali legati a un infortunio, anche se sta cominciando a fidarsi di più della caviglia infortunata. “Non cerco di girarci intorno, ovviamente ci ho pensato. Erano cinque settimane che non mi trovavo in questa posizione, perché comunque in allenamento la situazione era sotto controllo. C’era certamente del nervosismo, ma dopo aver saltato la prima volta su quel piede, essere atterrato, aver tagliato e aver provato tutti i movimenti del mio gioco, alla fine mi sono detto ‘Tutto a posto’ e sono andato via liscio”.

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Mitchell verso gara-3: "Non so quanti minuti giocherò"

Rudy Gobert ha detto che non gli è sembrato di vedere nulla di diverso rispetto al solito (“Non sembrava nemmeno fosse stato fuori”), ma ciò nonostante Mitchell non si è sbilanciato sul suo minutaggio in vista di gara-3 a Memphis: “Gioco sempre basandomi sulle mie sensazioni, non parto mai dall’idea di dire ‘Giocherò 35 minuti’. La cosa più importante è fidarmi del mio corpo, capire che si tratta di una maratona e non di uno spinti, che non si può andare in campo subito a mille perché poi il rischio è che succedano le cose sbagliate. Stasera è stato un buon inizio: siamo 1-1, dobbiamo continuare a costruire su questo risultato. Penso solamente a questo”.

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