NBA, Damian Lillard spaventa i Blazers: "Per quanto ancora dovrei essere impegnato?"
PAROLEDopo l’eliminazione per mano dei Denver Nuggets, Damian Lillard su Instagram ha usato le parole di Nipsey Hussle per descrivere i suoi sentimenti — un messaggio criptico nei confronti dei Blazers, con la frustrazione apparsa come evidente in diversi membri della squadra. "Non siamo forti abbastanza" ha detto alla stampa Dame dopo la partita, così come Jusuf Nurkic non si è esposto sul suo futuro. "Tornerei nella giusta situazione, ma questa non lo è"
Nell’estate del 2018, dopo la pesantissima eliminazione per 4-0 subita dai New Orleans Pelicans, il ciclo dei Portland Trail Blazers di Damian Lillard, CJ McCollum e coach Terry Stotts sembrava a un passo dalla fine. La dirigenza guidata da Neil Olshey però decise di confermare quel gruppo, continuando a dargli fiducia lavorando ai margini — trovando come risposta una cavalcata ai playoff durata fino alle finali di conference l'anno successivo, superando i Denver Nuggets in una memorabile gara-7 al secondo turno. Curiosamente, però, proprio i Nuggets di Nikola Jokic potrebbero aver messo la parola fine all’era di Lillard, McCollum e Stotts: il crollo nel secondo tempo di gara-6 da parte dei Blazers ha scoperchiato una serie di frustrazioni represse all’interno dello spogliatoio, e quest’estate potrebbero arrivare parecchi cambiamenti in Oregon. “Non abbiamo vinto il titolo, perciò ovviamente così come siamo non è abbastanza” ha detto Damian Lillard dopo la partita. “Non so quali cambiamenti debbano essere fatti, ma non siamo riusciti a battere una squadra che giocava senza le guardie titolari nonché due dei migliori tre o quattro di tutto il roster. È deludente chiudere la nostra stagione in casa, ma non sto pensando a cambiamenti o cose del genere. Vedremo cosa succederà, non mi sono spinto così in là. Non cerchiamo scuse, ma non possiamo neanche colpevolizzarci: non siamo stati forti abbastanza ma continueremo a combattere tenendo la testa alta e avendo classe. Per noi è tempo di rimetterci a studiare”.
Il post criptico sui social di Lillard
Se nelle parole post-partita Lillard ha fatto comunque intendere di sentirsi ancora parte dei Blazers, su Instagram è stato un po’ più criptico. Dame infatti ha utilizzato le parole del rapper scomparso Nipsey Hussle per descrivere il suo stato d’animo, usando due foto — una in borghese all’arrivo all’arena e una mentre salutava Nikola Jokic a fine gara: “How long should I stay dedicated? How long til opportunity meet preparation” (“Per quanto ancora dovrei essere impegnato? Quanto ancora per il momento in cui l’opportunità incontrerà la preparazione”). Un post criptico che in molti hanno letto come un messaggio alla sua squadra, come a dire “Sbrigatevi perché non vi aspetterò per sempre” — un pensiero che aveva già fatto trapelare qualche tempo fa con un articolo molto chiacchierato firmato da Chris Haynes.
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Le situazioni incerte di Stotts, McCollum e Nurkic
Lillard ha comunque ancora quattro anni di contratto con i Blazers (ultima stagione con player option), perciò a meno che non richieda lui uno scambio è impossibile che la franchigia si privi di un giocatore del suo livello. Attorno a lui però molto potrebbe cambiare: coach Terry Stotts con ogni probabilità ha allenato la sua ultima partita sulla panchina di Portland, dopo nove anni che lo hanno reso il quarto allenatore più longevo in NBA dietro Gregg Popovich, Erik Spoelstra e Rick Carlisle. “La sicurezza del mio posto di lavoro? Sono sotto contratto per altri due anni, ma come ogni stagione verremo valutati — giocatori, allenatori e dirigenti. Vedremo cosa succederà” ha detto Stotts dopo una partita in cui i Blazers si sono spenti con l’andare dei minuti, crollando nella ripresa. Ma oltre a Stotts anche CJ McCollum potrebbe non essere confermato per la prossima stagione, mettendolo sul mercato con ancora tre anni di contratto garantiti: “Il mio lavoro è quello di migliorare, lavorare sul mio gioco per poter aiutare la squadra” ha detto dopo la partita. “Non è il mio lavoro quello di preoccuparmi del futuro”.
Decisamente più diretto è stato invece Jusuf Nurkic, che ha un contratto solo parzialmente garantito per il prossimo anno a 12 milioni di dollari. E il 26enne, pur non avendo il controllo del suo futuro (visto che sarà Portland a decidere se confermarlo oppure no), ha fatto capire che sarà la sua opinione a contare. “Nella giusta situazione mi piacerebbe tornare, certo” ha detto. “Se è questa la giusta situazione? Non lo so ancora, vedremo. Ora come ora non lo è”. La rivoluzione evitata tre anni fa a Portland sta per arrivare.