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NBA, Chris Paul risponde alle critiche di LeBron James: "Tutti hanno potuto parlare"

PAROLE
©Getty

In qualità di presidente dell’associazione giocatori, Chris Paul ha parlato delle critiche che sono arrivate sul calendario compresso e i tanti infortuni, a partire dal suo amico LeBron James. E pur senza nominarlo direttamente, Paul ha risposto a tono: "Tra la lega e i giocatori c’è sempre una conversazione aperta, e tutti hanno avuto la stessa opportunità di farne parte". Le NBA Finals sono in diretta su Sky Sport NBA (canale 209), la casa del basket USA nei prossimi due anni

Tra meno di due settimane si concluderà la stagione più difficile della storia della NBA, non fosse altro per la necessità di portare a termine un’annata nel mezzo di una pandemia cercando di comprimere 72 partite nell’arco di cinque mesi e dei playoff completi. Un tour de force che ha prodotto momenti spettacolari ma che ha avuto l’effetto collaterale di un numero molto alto di infortuni, specialmente tra i giocatori di primo livello che ne hanno accentuato l’impatto mediatico. E anche i diretti protagonisti, a partire da LeBron James, non hanno mancato di criticare apertamente il pochissimo tempo lasciato tra il termine della scorsa stagione a ottobre e l’inizio di questa stagione a dicembre, tanto che proprio il Re su Twitter aveva scritto "Lo avevo detto, ma nessuno mi ha ascoltato" Forse proprio per rispondere al suo amico storico, Chris Paul in qualità di presidente dell’associazione giocatori ha commentato — e in qualche modo risposto per le rime — proprio al Re: "Se c’è una cosa di questa lega è che c’è sempre una conversazione aperta" ha detto parlando con i media prima delle finals. "Ci sono tantissime persone che in questo momento stanno lavorando senza sosta dietro le quinte, mi piacerebbe che voi poteste vederle. Quando ci sono decisioni sul giocare o non giocare, i giocatori sono sempre coinvolti".

Chris Paul ha poi parlato specificatamente dei tanti problemi fisici visti finora: "Gli infortuni sono sempre sfortunati, è orribile che ci siano. Ma così come accaduto per la bolla, tutto è stato discusso tra i giocatori. E quello che va bene per uno può non essere lo stesso per un altro. Su tutto però c’è sempre stata una conversazione e così continuerà ad essere. Se alle persone non piace, sappiano che tutti hanno la stessa opportunità di far parte di quella conversazione". Insomma, un messaggio per James e anche per gli altri che pensano che il calendario sia stato troppo compresso: venite e parlatene con noi.

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