
NBA, risultati della notte: Carmelo Anthony spinge i Lakers nonostante Morant, Warriors ok
Carmelo Anthony firma 28 punti e regala ai Lakers il primo successo stagionale, nonostante una prestazione mostruosa da 40 punti e 10 assist di Ja Morant, che sbaglia il libero per pareggiare. Golden State si mantiene imbattuta vincendo anche a Sacramento con 27 e 10 assist di Steph Curry, Orlando sorprende i Knicks vincendo al Madison Square Garden. Tutto facile per Boston e Philadelphia in trasferta a Houston e Oklahoma City, nell’NBA Sundays Brooklyn viene battuta da Charlotte pur con 38 punti di Kevin Durant

LOS ANGELES LAKERS-MEMPHIS GRIZZLIES 121-118 | Primo successo stagionale per i Lakers, che hanno però bisogno di un sensazionale Carmelo Anthony e di un po’ di fortuna per battere i combattivi Grizzlies. Kent Bazemore infatti commette fallo su Ja Morant a 2.5 secondi dalla fine regalandogli tre tiri liberi per pareggiare i conti, ma la giovane stella di Memphis sbaglia l’ultimo tiro per impattare la gara e i Lakers ne escono vincenti, aggrappandosi soprattutto a Melo
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Il veterano appena arrivato a L.A. è l’uomo copertina non solamente per i 28 punti con 6 triple a segno su 8 tentativi, ma anche per essere salito in grande stile al 9° posto della classifica marcatori ogni epoca a quota 27.423 punti, superando Moses Malone e mettendo ora nel mirino Shaquille O’Neal distante 1.173 punti. Melo è il miglior marcatore di una squadra che ha anche 22 punti da Davis, 19 da James (ma con 7/19 al tiro) e una doppia doppia da 13 punti e 13 assist da Westbrook, pur con 9 palle perse
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Morant ha sbagliato il libero per pareggiare, ma è anche il motivo principale per cui i Grizzlies (in back-to-back dopo aver battuto i Clippers la sera prima sempre allo Staples) sono rimasti in partita fino all’ultimo. Il giovane leader di Memphis ha chiuso con 40 punti e 10 assist, firmando 5 triple su 7 tentativi (nuovo record personale) e guidando un quintetto tutto in doppia cifra con 17 di Desmond Bane, 14+16 di Steven Adams, 13 di De’Anthony Melton e 12 di Jaren Jackson Jr. (3/12 al tiro)
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SACRAMENTO KINGS-GOLDEN STATE WARRIORS 107-119 | Kings e Warriors danno vita a una sfida da sorpassi e contro sorpassi (13 avvicendamenti nella guida del punteggio e 19 parità), ma alla fine a spuntarla sono gli ospiti con un quarto periodo da 29-19. Merito come sempre di uno Steph Curry leader non solo per punti (27) ma anche per assist (10), diventando il primo Warrior a realizzarne 5.000 nel corso della sua carriera. Oltre a Steph ci sono anche 22 punti di Jordan Poole, 17 di Andrew Wiggins e 14+6+6 di Draymond Green
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Davanti a un pubblico in parte schierato dalla parte degli Warriors (la Bay Area è poco distante da Sacramento), i Kings hanno comunque dato battaglia grazie all’ex Harrison Barnes (24 punti), un De’Aaron Fox da 17 e la doppia doppia da 16+11 di Richaun Holmes, a cui si aggiungono i 22 punti dalla panchina del rookie Davion Mitchell con 9/16 al tiro. I padroni di casa pagano soprattutto le 19 palle perse contro le 6 degli ospiti: "È stata la nostra miglior partita delle tre" ha detto coach Kerr, ancora imbattuto

NEW YORK KNICKS-ORLANDO MAGIC 104-110 | Dopo aver perso malamente in Florida due giorni fa, i Magic si riscattano al Madison Square Garden e vincono con un super ultimo quarto. A propiziarla è un infuocato Terrence Ross, che segna tutti i suoi 22 punti nei 12 minuti finali, dopo che nei primi tre era stato soprattutto il newyorkese Cole Anthony a guidare Orlando con 29 punti e 16 rimbalzi (massimo in carriera), seguito dalle doppie cifre di Jalen Suggs e Wendell Carter Jr. (11) e di Franz Wagner e Mo Bamba (10)
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Prima sconfitta stagionale per i Knicks, a cui non bastano i 30 punti con 16 rimbalzi di Julius Randle e i 23 dalla panchina di Derrick Rose, complice anche una brutta serata al tiro — 7/13 per cominciare la partita, ma 6/35 nel resto della gara dopo che in Florida avevano tirato 24/54. “Hanno giocato più duro di noi” ha ammesso Randle dopo la gara, mentre coach Jamahl Mosley si è detto contento della crescita dei suoi: “Abbiamo alzato l’intensità, capendo chi è un tiratore e chi no”

OKLAHOMA CITY THUNDER-PHILADELPHIA 76ERS 103-115 | Seth Curry tiene alto il nome della famiglia realizzando un primo quarto da 23 punti (saranno 28 alla fine) indirizzando subito una partita mai realmente cominciata, per quanto i Thunder ci abbiano provato. A suggellare il secondo successo in trasferta dei Sixers ci sono i 22 punti di Joel Embiid e un quintetto tutto in doppia cifra, chiudendo i conti con un parziale di 11-0 all’inizio del quarto periodo per andare a +18 e tenere a bada ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa
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Rispetto alle prime due brutte uscite, stavolta i Thunder almeno ci provano fino all’ultimo, guidati dai due fari per il futuro della franchigia (che è tornata a giocare col pubblico a OKC dopo quasi due anni). Shai Gilgeous-Alexander chiude con 29 punti, 6 rimbalzi e 8 assist, ma a rubare l’occhio è soprattutto il rookie Josh Giddey con 19 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 4 recuperi con 8/13 al tiro in 34 minuti. “Stasera abbiamo combattuto, specialmente nel quarto periodo” ha detto SGA. “Abbiamo fatto il possibile per portarla a casa ma non è bastato”

HOUSTON ROCKETS-BOSTON CELTICS 97-107 | Primo successo stagionale per i Celtics, che scappano via nel terzo quarto (36-21) e veleggiano verso la vittoria. Il top scorer è Jayson Tatum con 31 punti e 9 rimbalzi, abile a tenere in piedi la squadra con 20 nel solo primo tempo, seguito dai 17 di Al Horford (11 nel decisivo terzo quarto) con 10 rimbalzi. Bene anche Dennis Schröder (partito in quintetto al posto dell’acciaccato Jaylen Brown) e Grant Williams con 18 punti a testa, regalando a coach Udoka il primo successo da capo-allenatore
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Se non altro i tifosi dei Rockets hanno potuto stropicciarsi gli occhi davanti al rookie Jalen Green. La seconda scelta assoluta dell’ultimo Draft ha regalato al pubblico un paio di schiacciate sensazionali, ma soprattutto ha chiuso con 30 punti e 8/10 da tre, nuovo record per una matricola di Houston. Insieme a lui ci sono i 20 punti di Christian Wood e i 15 di Kevin Porter Jr., senza però riuscire a sostenere il parziale di 24-9 degli avversari che ha deciso la sfida
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BROOKLYN NETS-CHARLOTTE HORNETS 95-111 | Terzo successo in fila per Charlotte che rovina l’esordio casalingo stagionale dei Nets, in un match in cui gli Hornets approfittano della pessima mira, soprattutto dall’arco, di Brooklyn - Kevin Durant escluso - ritornando in partita dopo essere stati sotto in doppia cifra e dominando il quarto periodo grazie alle giocate di uno scatenato Ish Smith. Passo falso per i Nets, che incassano invece la seconda sconfitta stagionale nei primi tre match di regular season
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Non basta infatti a Brooklyn un sontuoso Kevin Durant, autore di 38 punti con 17/24 al tiro e letteralmente immancabile per la difesa Hornets, che invano cerca un modo per fermarlo. Le sue giocate però non facilitano la vita ai compagni, che sbagliano nonostante lo spazio, a partire da un James Harden incolore che non va oltre i 15 punti con 16 conclusioni e che commette errori pesanti nell'ultimo quarto. Nessun altro però in casa Nets, oltre ai due MVP, riesce a chiudere in doppia cifra
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Charlotte invece si gode il miglior Miles Bridges visto in NBA, che bissa il trentello fatto registrare contro Cleveland e ne mette altri 32 con nove rimbalzi, dominando atleticamente la difesa Nets. LaMelo Ball aggiunge 18 punti con 18 tiri, ma resta in panchina per tutto il quarto periodo, quando a guidare le danze e la fuga decisiva ci pensa Ish Smith - autore di 11 dei suoi 15 punti nell’ultima frazione, armando all'occorenza la mano di un Cody Martin che segna le due triple della staffa. Il record Hornets dice 3-0: l’obiettivo di quest’anno sono i playoff
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