
NBA, i risultati della notte: Lakers ancora ko in rimonta contro OKC, vincono 76ers e Jazz
Secondo tracollo stagionale dei Lakers senza LeBron James contro OKC, che passa a L.A. rimontando 19 lunghezze grazie a un super Shai Gilgeous-Alexander (28 punti). Continua la corsa dei Jazz - che battono a domicilio Atlanta (sei punti per Gallinari) - e dei 76ers, che travolgono nel secondo tempo i Pistons. Si fermano invece gli Heat, incappati in una pessima serata al tiro nella sfida persa in casa contro i Celtics. Devin Booker segna 27 punti e i Suns superano i Rockets

LOS ANGELES LAKERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 104-107 | Di nuovo rimontati (stavolta da -19 e non da -26), di nuovo senza LeBron, di nuovo contro i Thunder. Per raccontare il secondo inatteso passo falso dei gialloviola contro OKC, basta pensare al fatto che gli ospiti hanno perso contro ogni avversario in questo avvio di regular season, tranne che nelle sfide con la squadra di Los Angeles. Dopo la prima storia vittoria in stagione, ai Thunder è servito un parziale da 35-24 nell’ultima frazione per chiudere i conti e vincere il match in volata
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Il volto del successo Thunder è ancora una volta quello di Shai Gilgeous-Alexander, autore di 11 dei suoi 28 punti nel quarto periodo - determinanti nella rimonta di OKC - con tanto di canestro da centrocampo nel momento più delicato del match. Una sicurezza trasmessa anche ai compagni: Kendrick Williams aggiunge 13 punti (anche lui nove nell’ultima frazione) a gara in corso, mentre tra i titolari da sottolineare la doppia doppia da 11+10 di Derrick Favors, i 17 con tre triple a bersaglio di Lu Dort e i 14 di Darius Bazley. Tutti utili nel completare la rimonta

Ai Lakers non basta un Anthony Davis da 29 punti, 18 rimbalzi e cinque assist (scatenato nonostante un colpo al pollice subito sul finire di primo tempo), mentre tocca a Russell Westbrook - in assenza di LeBron - gestire gli ultimi delicati possessi della partita dei Lakers: in una partita per lui da 27 punti, sei rimbalzi e cinque assist, c’è spazio anche per una sanguinosa palla persa a 21 secondi dalla sirena sul possesso che avrebbe potuto riportare il match in parità. Positivo Anthony in uscita dalla panchina: 21 punti e 5/10 dall'arco

DETROIT PISTONS-PHILADELPHIA 76ERS 98-109 | Seth Curry (ormai leader tecnico di questa versione rimaneggiata dei Sixers) chiude con 23 punti e 9/14 al tiro, Tyrese Maxey - sempre più a suo agio nel ruolo di titolare - ne aggiunge 20 con cinque assist e così Philadelphia batte Detroit nel secondo tempo e si prende la quinta vittoria in fila. Joel Embiid fa il suo, restando in campo giusto il tempo necessario: 19 punti, nove rimbalzi e un paio di giocate decisive per indirizzare la sfida
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ATLANTA HAWKS-UTAH JAZZ 98-116 | Con la vittoria ad Atlanta e la contemporanea sconfitta di Miami, Utah detiene ora in solitare il miglior record NBA (7-1). Ci arriva grazie a una vittoria importante, ottenuta in trasferta senza il proprio giocatore migliore, Donovan Mitchell, fermato precauzionalmente da un problema alla caviglia. I Jazz - avanti di uno dopo tre quarti - spaccano la partita in due nell'ultimo periodo, vinto 41-24, parziale segnato da 10 dei 23 punti di serata di Bojan Bogdanovic
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Il protagonista per i Jazz però si chiama Jordan Clarkson, che non fa rimpiangere l'assenza di Mitchell. Il miglior sesto uomo NBA entra ancora una volta dalla panchina e segna 30 punti, 10 dei quali nel quarto quarto. Per lui 10/19 al tiro con 4/10 da tre punti e il miglior plus/minus di squadra, un eccellente +29. Bene per coach Snyder anche Mike Conley e Rudy Gobert, entrambi in doppia doppia (13 e 11 assist il primo, 13 e 15 rimbalzi il secondo)

Atlanta concede 77 punti nel secondo tempo e fa infuriare coach McMillan, che ancora una volta usa poco Danilo Gallinari, limitato a 17 minuti di impiego. L'azzurro tira 1/4 (tutte conclusioni dall'arco) e chiude con soli 6 punti. Trae Young è il migliore tra i padroni di casa ma i suoi 20 punti arrivano con scarse percentuali (8/20 e 4 errori su 4 dalla lunga distanza): gli Hawks ora hanno un record negativo (4-5)
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MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS 78-95 | Non sono tanto i sei giocatori in doppia cifra (Jaylen Brown con 17 il migliore) a rallegrare coach Udoka quanto la mostruosa prestazione difensiva dei suoi, che conferma quella già messa in mostra a Orlando (tenuti a 79 punti) contro una squadra però di tutt'altro valore. Era dall'aprile 2018 che nessuna squadra NBA riusciva a tenere due avversari consecutivi sotto gli 80 punti segnati: la risalita dei Celtics, dopo un avvio difficile, inzia da qui
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Per Miami si tratta della peggior prestazione offensiva dal 17 gennaio 2016 (76 punti contro OKC). Dopo un primo quarto da 24 punti a tabellone, gli Heat ne mettono solo la miseria di 9 nel secondo e nel terzo periodo vedono anche Kyle Lowry infortunarsi alla caviglia sinistra ed essere costretto a uscire. Il top scorer per coach Spoelstra è Jimmy Butler, a quota 20, mentre Tyler Herro dalla panchina tira solo 3/11 e 0/4 da tre (9/41 il deludente bilancio dall'arco di Miami)

PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 123-111 | La risalita dei Suns ai piani alti della Western Conference sembra continuare, con la terza vittoria in fila ottenuta grazie soprattutto all'ottima serata offensiva di Devin Booker, che esplode con 16 dei suoi 27 punti nel terzo quarto, quello decisivo per le sorti della gara. Sono 19 quelli di Landry Shamet dalla panchina, panchina molto produttiva, capace di portare in dote 52 dei 123 punti totali. Ne segnano 16 a testa anche Mikal Bridges e Deandre Ayton
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Solo i Pelicans (1-8) stanno facendo peggio dei Rockets (1-7) in questo avvio di stagione: letali le 18 palle perse di Houston, che Phoenix capitalizza in 27 facili punti. Per i texani il migliore è Kevin Porter Jr. a quota 20, mentre Christian Wood chiude in doppia doppia con 18 punti e 15 rimbalzi, in un quintetto base tutto in doppia cifra. Non basta però a evitare il quinto ko consecutivo di squadra.