
NBA, i risultati della notte: tracollo Lakers contro i T'Wolves, Warriors e Curry show
Altra sconfitta pesante per i Lakers che crollano nel terzo quarto (40-12 di parziale) e perdono contro Minnesota in casa, Stephen Curry segna 40 punti e Golden State travolge anche Chicago. Gara stellare di James Harden nel successo Brooklyn su New Orleans (al momento la peggior squadra NBA), Boston supera all’OT Milwaukee con 38 punti di Dennis Schröder. Triple doppie e vittorie per Luka Doncic e Nikola Jokic contro San Antonio e Atlanta, successi per Phoenix, Charlotte, Cleveland, Portland e OKC

NEW ORLEANS PELICANS-BROOKLYN NETS 112-120 | I Nets vanno vicini a sprecare un vantaggio di 21 lunghezze nel terzo quarto, ma si riprendono in tempo per conquistare la settima vittoria nelle ultime otto partite, infliggendo invece ai Pelicans la nona sconfitta consecutiva. I padroni di casa hanno anche messo la testa avanti sul 104-101 a 4:36 dalla fine grazie a un parziale di 16-4, ma vengono immediatamente ripresi da una tripla di Bruce Brown allo scadere dei 24 secondi e sconfitti definitivamente da una di James Harden a 27 secondi dalla fine
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Dopo un inizio di stagione stentato, il Barba sembra stia tornando ai suoi livelli: 39 punti, 12 assist, 11/18 dal campo, 6 triple a segno su 10 tentativi e 11/15 ai liberi per l’All-Star, uno dei tre giocatori in doppia cifra per coach Nash insieme ai 28+7+8 di Kevin Durant (11/17 al tiro e 3/3 dall’arco) e i 24 di Joe Harris (autore dei primi sette tiri tentati, di cui sei da tre). Ai Pelicans non serve un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 20+12 di Jonas Valanciunas e il miglior Garrett Temple della stagione (17 punti)
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BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS 122-113 OT | Nonostante l’assenza di Giannis Antetokounmpo - fermato da un problema fisico a 90 minuti dalla palla a due - Boston ha dovuto sudare sette camicie (e giocare 5 minuti in più) per portare a casa il successo contro Milwaukee, superando il quintetto dei campioni in carica senza i due All-Star nonostante i 22 punti realizzati da Bobby Portis, i 21 con 5/9 dall’arco di Grayson Allen e i 17 con 13 assist di Jrue Holiday
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Il protagonista indiscusso della sfida però è il miglior Dennis Schröder della stagione, autore di 38 punti - massimo raccolto da quando indossa la maglia dei Celtics - segnandone otto decisivi all’overtime e chiudendo con 16/27 al tiro. In una squadra senza Jaylen Brown, è la point guard tedesca (partito titolare) a dare una mano a Jayson Tatum - che ne aggiunge 27 con 11 rimbalzi e 10/25 al tiro, confermando difficoltà al tiro in questo primo mese scarso di stagione. Boston porta così al 50% il suo record: 6-6
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SAN ANTONIO SPURS-DALLAS MAVERICKS 109-123 | I Mavs si confermano squadra “ammazza-piccole” (5-1 il record in stagione contro le squadre sotto il 50% di vittorie), conquistando la terza vittoria stagionale sui “cugini” di San Antonio. A differenza di quanto successo a Chicago, stavolta Luka Doncic e soci prendono il controllo delle operazioni nel terzo quarto, vinto 34-20 per rendere inutile il parziale finale di 20-9 dei padroni di casa, guidati dai 20 punti di Devin Vassell e i 15 a testa di Dejounte Murray e Keldon Johnson
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Il protagonista in casa Mavericks non può che essere Luka Doncic, che guida i suoi in una serata da sole 5 palle perse (nuovo minimo stagionale) con una tripla doppia d’autore: 32 punti, 12 rimbalzi e 15 assist per il fenomeno sloveno, che in 36 minuti segna 11 dei 23 tiri tentati con 6/13 dalla lunga distanza (seppur ancora con 4/8 ai liberi). Bene anche Jalen Brunson dalla panchina (17 punti) e Dorian Finney-Smith (15)
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La miglior notizia possibile per i texani è però la forma con cui si è ripresentato Kristaps Porzingis. Dopo averne segnati 22 a Chicago, il lettone ha realizzato il suo massimo stagionale con 32 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate, segnando 12 dei 22 tiri tentati con 3/9 dalla lunga distanza, di cui una dal logo di centrocampo allo scadere del secondo quarto. E il rapporto con Doncic sembra essere decollato: "Giocare con lui è estremamente facile. Toglie tantissima pressione su tutti gli altri, li rende migliori e crea tiri aperti per noi"
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CHARLOTTE HORNETS-NEW YORK KNICKS 104-96 | Atletismo, rimbalzi, energia: c’è tutto nella vittoria in rimonta degli Hornets (sotto di 16 lunghezze a fine primo quarto), guidati dai 24 punti di Miles Bridges, dai 22 con sette assist di un positivo Gordon Hayward e dalla tripla doppia sfiorata (12 punti, nove assist e 17 rimbalzi, massimo in carriera) per LaMelo Ball. Charlotte sale così sul 7-7 di record, a un passo dall’ottavo posto a Est occupato proprio dai Knicks fermi a 7-6
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Non basta dunque a New York la miglior prestazione dell’ultimo periodo dell’ex di giornata: Kemba Walker infatti, dopo le ultime pessime gare al tiro, ritrova in parte la mira in un match per lui da 26 punti con 4/9 dall’arco. Il suo plus/minus però dice -23 - di gran lunga il peggiore tra le fila dei Knicks, con Julius Randle che litiga con la partita (10 punti con 15 tiri) e RJ Barrett che segna soltanto 2 punti. Non stupisce che per i ragazzi di coach Thibodeau questa sia la quinta sconfitta nelle ultime sette gare

CLEVELAND CAVALIERS-DETROIT PISTONS 98-78 | Darius Garland pareggia il suo massimo in stagione a quota 21 punti, Evan Mobley ne aggiunge 16 con sette rimbalzi e Cleveland batte così anche Detroit, confermando l’ottimo momento di forma: partita dominata per 48 minuti, 8-5 di record e quarto posto in classifica a Est. Ennesima pessima prestazione da parte dei Pistons: 9 punti con 4/8 al tiro per Cade Cunningham, 36% dal campo di squadra, 23 palle perse e soli 11 punti segnati nell’intero terzo quarto - quando i Cavs sono scappati via nel punteggio
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MEMPHIS GRIZZLIES-PHOENIX SUNS 94-119 | I Suns sono definitivamente tornati a sembrare la squadra che lo scorso anno è arrivata fino alle finali NBA, travolgendo anche un avversario tosto come Memphis sul suo campo di casa. I vicecampioni in carica prendono il controllo del match alla fine del primo quarto con un vantaggio in doppia cifra e non si voltano più indietro, conquistando la settima vittoria consecutiva. A fare la differenza è una panchina capace di tenere i Grizzlies al 38% dal campo e 7/33 da tre
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Dall’altra parte invece i Suns hanno realizzato il loro massimo stagionale con 18 triple a segno, guidati dalla doppia doppia da 15 punti e 12 assist di Chris Paul per propiziare le doppie cifre di altri sei suoi compagni, tra cui i 17 a testa di Devin Booker e Jae Crowder. Sono solamente due invece i Grizzlies capaci di superare quota 10: Ja Morant ne segna 26 con 12 rimbalzi e 6 assist, seguito dai 19 di Jaren Jackson Jr. — troppo poco però per impensierire Phoenix, salita al secondo posto nella Western Conference

OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 105-103 | In una Western Conference che fatica a decollare, ora come ora i Thunder sarebbero addirittura al torneo play-in, salendo al decimo posto dopo la vittoria rocambolesca ai danni dei Kings. Dopo essere stati sotto anche di 18 lunghezze nel terzo quarto, i padroni di casa suggellano la rimonta grazie a una super giocata di Lu Dort che regala loro la quarta vittoria consecutiva
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Dort è riuscito a rubare il pallone dalle mani di De’Aaron Fox e di farsi tutto il campo per il sottomano spezza-parità a 1.7 secondi dalla fine, con la tripla finale di Buddy Hield che non ha trovato il fondo della retina. Per l’esterno di OKC ci sono 22 punti a fare compagnia a quelli realizzati da Shai Gilgeous-Alexander, mentre a Sacramento non bastano i 21 punti di Harrison Barnes e i 16+15 di Richaun Holmes per evitare il quarto ko in fila

HOUSTON ROCKETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 92-104 | I Blazers cancellano lo “zero” nella casella delle vittoria in trasferta infliggendo a Houston (l’unica squadra a non aver ancora vinto lontano da casa in tutta la NBA) la decima sconfitta consecutiva. Gli ospiti controllano il match dal secondo quarto in poi senza mai far rientrare i Rockets, guidati dai 20 punti con 6 rimbalzi e 7 assist di Damian Lillard (6/16 al tiro pur con 4 triple a segno) e i 17 di CJ McCollum (7/21 dal campo). Ai padroni di casa non servono i 18 di Kevin Porter Jr. e i 14 di Jae’Sean Tate
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DENVER NUGGETS-ATLANTA HAWKS 105-96 | Non si ferma la crisi di Atlanta, arrivata alla sesta sconfitta consecutiva e precipitata al terz’ultimo posto a Est, davanti solo a Detroit e Orlando. I 30 punti di Trae Young e i 26 di John Collins non bastano a evitare l’ennesima sconfitta, maturata sul finire del terzo quarto con un parziale di 13-2 dei padroni di casa, capaci di mantenere il vantaggio in doppia cifra sostanzialmente per tutta l’ultima frazione di gioco
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Nikola Jokic è tornato in grande stile dalla gara di sospensione scontata nel turno precedente: 22 punti 19 rimbalzi e 10 assist per l’MVP in carica, capace di ispirare i 23 di Aaron Gordon, i 16 di Jeff Green e i 15 del rookie Bones Hyland, fondamentale nel quarto periodo con due triple chiave per conquistare il quarto successo nelle cinque gare in fila disputate in casa. Solo due punti in 17 minuti per Danilo Gallinari, che nella “sua” Denver chiude con 1/7 al tiro, 5 rimbalzi e 1 assist
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GOLDEN STATE WARRIORS-CHICAGO BULLS 119-93 | Altro saggio di grande forza da parte degli Warriors che travolgono anche Chicago e si godo un record da 11-1 che li rende la miglior squadra NBA: merito di un Draymond Green enciclopedico con i suoi 9 punti, 9 rimbalzi e 7 assist (nonostante un lieve infortunio), a cui si aggiungono i 15 di Andrew Wiggins e i 14 di Jordan Poole. Un successo per chiudere al meglio una striscia di otto gare in casa - la più lunga in regular season nella storia per Golden State
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Il protagonista indiscusso del match però è sempre Stephen Curry, MVP di queste prime quattro settimane di regular season e autore di 40 punti con 15/24 al tiro, 9/17 dall’arco, quattro rimbalzi e cinque assist con +31 di plus/minus in 34 minuti. Una prestazione clamorosa, che incantano il pubblico del Chase Center e il suo ex allenatore a Davidson - coach McKillop: “Sono fortunato ad averlo avuto nella mia squadra: un talento unico, un giocatore che porta gioia”
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Terza sconfitta nelle ultime cinque partite per Chicago, costretta a fare meno di Patrick Williams (fuori per il resto della stagione) e di Nikola Vucevic (alle prese con il COVID): con un quintetto dimezzato, i Bulls reggono un quarto d’ora, poi l’attacco si inceppa nelle due frazioni centrali (soltanto 16 e 17 punti segnati di squadra) e contro Steph Curry in situazioni del genere ti ritrovi sul -20. Non bastano quindi i 23 punti di Zach LaVine con 10/17 al tiro e i 18 con 5 assist di un DeMar DeRozan impreciso dal campo (4/13 complessivo)

LOS ANGELES LAKERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 83-107 | Andati al riposo lungo avanti di 5 lunghezze, sembrava che i Lakers fossero in ottima posizione per portare a casa una comoda vittoria contro un avversario reduce da sei sconfitte in fila. Il tracollo che hanno subito nel terzo quarto però è difficilmente spiegabile: i T’Wolves hanno vinto quei 12 minuti per 40-12, forti di un parziale di 29-4 per cominciarlo cavalcando uno spettacolare Karl-Anthony Towns autore di 18 dei suoi 29 punti finali solo in quella frazione, accompagnato dai 22 dell’ex D’Angelo Russell
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Si tratta del peggior quarto offensivo dei gialloviola in questa stagione, finendo sotto di 33 lunghezze senza neanche dare l’impressione di voler tentare una reazione. Anthony Davis ha realizzato 16 dei suoi 22 punti nel primo tempo, mentre Westbrook ha avuto un regalo di compleanno decisamente sgradito nonostante i suoi 20 punti finali. Si interrompe bruscamente anche la magia di Carmelo Anthony: 1/12 al tiro per il veterano dei Lakers, preso anche in giro da Towns che ha imitato la sua esultanza dopo una delle sue quattro triple di serata