
NBA, i risultati della notte: torna LeBron, ma Lakers ko a Boston. Phoenix fa 11 in fila
Dopo otto gare d’assenza, LeBron James torna in campo a Boston, segna 23 punti ma non basta ai Lakers per evitare un’altra pesante sconfitta (37 punti di Tatum). I Suns non arrestano la loro corsa e battono di nuovo Dallas senza Doncic, Golden State vince anche con le riserve e supera Detroit, Antetokounmpo trascina Milwaukee contro OKC. LaVine e DeRozan combinano per 62 punti e Chicago passa a Denver senza Jokic, Brooklyn senza KD beffa Orlando, L.A. si fa rimontare da New Orleans. Successi per Toronto e Charlotte

BOSTON CELTICS-LOS ANGELES LAKERS 130-108 | Ennesima passo falso in questo primo mese complicato per i Lakers, ai quali non basta neanche il ritorno in campo di LeBron James dopo otto gare d’assenza a causa di un problema agli addominali. I gialloviola mantengono la testa del match per un quarto d’ora, poi la porosa difesa della squadra di Los Angeles inizia a subire canestri senza riuscire a farne e sprofonda anche contro i Celtics - che segnano 130 punti complessivi, trovandone almeno 30 in ogni quarto e chiudendo con il 50% dal campo di squadra
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A guidare i Celtics, finiti sotto di 14 lunghezze nel secondo quarto, ci pensa Jayson Tatum - autore di 37 punti con con 4/9 dall’arco, 11 rimbalzi e 3 recuperi. Boston, ancora senza Jaylen Brown, può fare affidamento su Dennis Schröder - ex di giornata dopo la stagione non felice in gialloviola - che segna 21 punti con 6 rimbalzi e 6 assist, mentre sono 22 quelli realizzati da Marcus Smart con 9/13 dal campo. Importante l’impatto anche di Josh Richardson a gara in corso: 15 punti li segna lui, il 60% di ciò che Boston raccoglie dalla panchina
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Ritorno amaro in campo per James, con i Lakers che non riescono a vincere nonostante i suoi 23 punti con 10/16 al tiro. 3/7 dall’arco, 6 rimbalzi e un paio d’assist. Meglio di lui fa Anthony Davis, che ne segna 31 con 12/21 dal campo conditi con 3 stoppate, mentre Russell Westbrook è spuntato e chiude con 12 punti e 13 conclusioni dal campo. Più che l’attacco però, il problema della squadra di Los Angeles resta la difesa e un’identità di gioco ancora lontana dall’essere ben definita
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BROOKLYN NETS-ORLANDO MAGIC 115-113 | Senza Kevin Durant fermato da un problema alla spalla, i Nets si prendono il primo posto temporaneo a Est rimontando da -19 in casa con i Magic. Gli ospiti partono forte con 41 punti nel primo quarto, ma non hanno lo spunto necessario per rimettere la testa avanti dopo il 37-21 subito nel terzo quarto. Jalen Suggs chiude con 21 punti, mentre Franz Wagner e Chuma Okeke ne mettono 17 a testa
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Senza Durant e ovviamente Irving, i Nets si aggrappano a James Harden per portare a casa il successo. Il Barba tira malissimo dal campo (7/25 di cui 3/13 da tre punti), ma riapre il suo ufficio dalla lunetta dove segna 19 liberi sui 20 tentati, chiudendo con 36 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. Bene anche Patty Mills con 22 e LaMarcus Aldridge con 11 dei suoi 15 nel quarto periodo, ottimo anche il contributo di James Johnson da 17+10 — entrambi i suoi massimi stagionali
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CHARLOTTE HORNETS-INDIANA PACERS 121-118 | Quinto successo in fila per gli Hornets, che volano a +25 nel terzo quarto (costringendo un furioso Rick Carlisle a togliere tutti i suoi titolari per punizione) e poi devono resistere al tentativo di rimonta delle riserve dei Pacers, concedendo loro anche il pallone del pareggio dopo una terribile palla persa di LaMelo Ball (16 palloni di squadra nel solo secondo tempo). I Pacers non sono però riusciti a prendersi l’ultimo tiro, vanificando una super rimonta guidata da Jeremy Lamb (23 punti)
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Nonostante quell’errore che gli è costato la panchina, LaMelo Ball è stato il protagonista assoluto del match con il suo massimo stagionale da 32 punti con 11 rimbalzi e 8 assist, tirando 12/22 dal campo e 4/9 dalla lunga distanza. Insieme a lui ci sono i 25 di Gordon Hayward e i 16 dalla panchina di Kelly Oubre, utili per confermarsi al quinto posto nella Eastern Conference e chiudere con un eccellente 4-0 la striscia di quattro gare consecutive in casa
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DETROIT PISTONS-GOLDEN STATE WARRIORS 102-105 | Continua a vincere Golden State, scatenata anche senza Steph Curry - a riposo a causa di un problema al fianco, insieme a Draymond Green e Andre Iguodala. Ci pensano Wiggins e Poole a fare la differenza, con gli Warriors tornati a schiacciare gli avversari nel terzo quarto (30-19 il parziale) e a controllare nell’ultima frazione. Detroit parte sotto di 16, ha il tiro per pareggiarla sulla sirena, ma lo sbaglia - in un match in cui il miglior realizzatore dei Pistons è Frank Jackson con 27 punti
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A fare le veci di Curry ci pensa Jordan Poole, che gioca la miglior partita della sua stagione raccogliendo 32 punti con 13/22 dal campo e 7 rimbalzi, a cui si aggiungono i 27 di Andrew Wiggins, i 12 con 4/5 al tiro del solito positivo Gary Payton II (arma letale anche a protezione del ferro) e raccogliendo 14 punti da Nemanja Bjelica in uscita dalla panchina: Golden State dimostra una volta di più di essere profonda e piena d’alternative - un lusso che non possono concedersi in molte squadre
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DENVER NUGGETS-CHICAGO BULLS 108-114 | Senza Murray, Porter e anche Nikola Jokic per un infortunio al polso che lo ha costretto a indossare un tutore, i Nuggets ci provano fino all’ultimo ma devono arrendersi ai Bulls, che chiudono il loro giro a Ovest con un record positivo (3-2). Denver si aggrappa al miglior Aaron Gordon della stagione (28 punti) e ai 23 di Will Barton a cui si aggiungono i 16 dalla panchina di Facundo Campazzo (4/5 da tre), ma non riesce a evitare la terza sconfitta consecutiva
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I Bulls interrompono una maledizione che durava da 13 partite consecutive sul campo di Denver, con l’ultima vittoria risalente addirittura all’8 febbraio 2006. Zach LaVine segna 12 dei suoi 36 punti nel solo ultimo quarto, mentre DeMar DeRozan (26 alla fine) realizza 8 tiri liberi in fila per un perfetto 12/12, mantenendo Chicago in lotta per il primo posto a Est. E al ritorno a casa potrebbero anche ritrovare Nikola Vucevic dopo il Covid-19: "Pare ne stia uscendo" ha detto coach Donovan
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MILWAUKEE BUCKS-OKLAHOMA CITY THUNDER 96-89 | Giannis Antetokounmpo segna 21 punti (alla guida di un quintetto tutto in doppia cifra), conditi con 19 rimbalzi, 7 assist e 4 stoppate nel match vinto dai Bucks rimanendo avanti nel punteggio per 48 minuti contro OKC - scivolata sul -20 e poi quasi rientrati nel finale grazie ai canestri di Shai Gilgeous-Alexander (17 punti) e alle giocate di Josh Giddey (14 punti, 12 rimbalzi 4 assist). Per i Bucks è il quarto successo nelle ultime sei
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NEW ORLEANS PELICANS-L.A. CLIPPERS 94-81 | Sotto anche di 20 punti nel primo tempo, i Pelicans riescono a rimontare e battere i Clippers, conquistando così il terzo successo di un primo mese avaro di sorrisi. Jonas Valanciunas chiude con 26 punti e 13 rimbalzi, a cui si aggiungono le doppie doppie di Josh Hart (19 e 10 rimbalzi) e Brandon Ingram (17 con 17 tiri e 12). Disastroso invece l’attacco Clippers che chiude con meno del 38% dal campo e non va oltre i 19 punti con un modesto 8/26 dal campo di Paul George
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SACRAMENTO KINGS-TORONTO RAPTORS 89-108 | I Raptors battono a domicilio i Kings e inguaiano sempre più la già traballante panchina di coach Luke Walton, incapaci di andare oltre i 17 punti di De’Aaron Fox, i 14 di Harrison Barnes e in generale di una squadra da 38% dal campo e 24% dall’arco. Davvero troppo poco per sperare di ribaltare un match in cui i californiani toccano anche il -30 dopo tre quarti. Una situazione complicata per una squadra che al momento appare lontana dall'essere da playoff
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Senza l’infortunato OG Anunoby, il miglior realizzatore dei Raptors e la guida del quintetto è l’ormai pienamente recuperato Pascal Siakam - autore di 32 punti (di cui 18 arrivati nel primo tempo), a cui si aggiungono i 23 di Gary Trent Jr.; canestri determinanti per interrompere una striscia di tre sconfitte per i canadesi. Fred VanVleet aggiunge 13 punti e sei assist, in un match importante per lui in cui il terzo miglior realizzatore dall’arco della storia di Toronto con le sue 600 triple a segno

PHOENIX SUNS-DALLAS MAVERICKS 112-104 | Non accenna a fermarsi la striscia dei Suns, arrivati a 11 vittorie consecutive come non capitava dalla stagione 2006-07. Dopo tre quarti così e così, i vice-campioni in carica hanno cambiato marcia nell’ultima frazione vinta 33-20, conquistando l’ottavo successo consecutivo sui Mavericks (privi di Luka Doncic). Non sono bastati i 23 punti con 12 rimbalzi di Kristaps Porzingis davanti ai 19 a testa di Mikal Bridges e Devin Booker, oltre ai 18 con 14 assist di Chris Paul
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