NBA, la corsa per l'MVP 2022: Steph Curry fuori dal podio. CLASSIFICA
A meno di un mese dalla pausa per l’All-Star Game, il recente rendimento di Steph Curry e dei suoi Golden State Warriors gli è costato il titolo di favorito per il premio di Most Valuable Player per questa stagione, scivolando addirittura fuori dal podio di Bleacher Report. Ecco le prime dieci posizioni del ranking
10. JA MORANT, MEMPHIS GRIZZLIES
In fondo a questa classifica, per ora: se continuerà a trascinare i suoi Grizzlies a successi come quello di questa notte contro San Antonio in cui ha segnato 41 punti (massimo stagionale pareggiato), ci sono grandi possibilità che vada anche a ridosso della top-5. Con 25.8 punti, 5.4 rimbalzi e 6.2 assist di media è il più giovane di questa classifica
9. LEBRON JAMES, LOS ANGELES LAKERS
37 anni e non sentirli: nessuno ha più partite sopra i 30 punti di lui, che si posiziona in seconda posizione nella classifica marcatori a soli due decimi di punto alle spalle di Kevin Durant (29.3 contro 29.1 di media). Il record dei suoi Lakers non sostiene la sua candidatura, ma dal punto di vista offensivo ha ben poco da invidiare a chiunque — ad un’età in cui molti sarebbero già ritirati
8. CHRIS PAUL, PHOENIX SUNS
Quello che si dice per James vale anche per Chris Paul, che continua a spiegare pallacanestro come se gli anni non passassero mai. Con 10.1 assist a partita è primo in NBA alla pari di James Harden, mantenendo alti livelli di efficienza al tiro (48.7% dal campo) e il solito bassissimo numero di palle perse (solo 2.3 a partita)
7. TRAE YOUNG, ATLANTA HAWKS
I suoi Hawks si stanno riprendendo solo recentemente, ma dal punto di vista individuale sta producendo come pochissimi: i suoi 27.7 punti a partita lo posizionano al quinto posto della classifica marcatori e i suoi 9.3 assist al terzo di quella degli assistman, il tutto tirando con il 45% dal campo e il 38% da tre punti su 7.7 tentativi a partita
6. KEVIN DURANT, BROOKLYN NETS
Solo l’infortunio al ginocchio ha rallentato una stagione sensazionale di KD, miglior realizzatore di tutta la NBA con efficienza fuori da ogni logica (52% dal campo, specialmente dal mid-range). Per descrivere il suo impatto basti pensare che con lui i Nets hanno un record di 24 vittorie e 12 sconfitte, che diventa 5-7 nelle gare in cui non è potuto scendere in campo
5. DEMAR DEROZAN, CHICAGO BULLS
Preferito a KD solamente per una questione di presenze, ha tenuto a galla i Bulls nonostante le tantissime assenze che li hanno colpiti e che continuano a perseguitarli (sia Lonzo Ball che Alex Caruso fuori per infortunio per diverse settimane). Il suo rendimento nei finali di gara è straordinario (solo Giannis Antetokounmpo segna più punti di lui nel quarto periodo) e i suoi due buzzer beater a cavallo dell’anno sono ancora sotto gli occhi di tutti
4. STEPH CURRY, GOLDEN STATE WARRIORS
Dopo un inizio spumeggiante, l’attacco di Golden State si è completamente fermato, piazzandosi al 26° posto negli ultimi due mesi di regular season. Non esclusivamente per colpa di Curry, che dal canto suo non sta però aiutando con percentuali ben al di sotto dei suoi standard in carriera. Un ritorno ad alti livelli è possibile, anzi probabile nelle prossime settimane, ma per il momento ci sono candidati che meritano il podio più di lui
3. JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ERS
Uno di questi è Joel Embiid, che dopo un inizio a rilento anche dovuto a infortuni e Covid nelle ultime settimane sta dominando in lungo e in largo, tanto da meritarsi il riconoscimento da Shaquille O’Neal (“È il giocatore più tosto della NBA, perciò il mio MVP è lui”). I suoi 29 punti con 10.8 rimbalzi e 4.3 assist di media con percentuali al top della carriera sono medie da MVP, così come il modo in cui sta guidando i Sixers privi della loro seconda stella per i ben noti motivi
2. GIANNIS ANTETOKOUNMPO, MILWAUKEE BUCKS
Pur essendo arrivato al suo nono anno di NBA e aver vinto tutto quello che c’era da vincere, Antetokounmpo continua a migliorare e ad espandere il suo gioco. Nessuno ha il suo impatto sia in attacco che in difesa, dove può essere il miglior giocatore in campo sera dopo sera. In più sta andando in lunetta come non mai (quasi 11 liberi a partita) realizzandoli con il 72%, togliendo agli avversari anche l’ultima risorsa per cercare di arginarlo
1. NIKOLA JOKIC, DENVER NUGGETS
Il fatto stesso che Denver sia ancora in corsa per il fattore campo al primo turno di playoff (solo tre gare di distanza da Utah) è già di per sé un miracolo, considerando le assenze pesantissime del secondo e del terzo miglior realizzatore di squadra. Avere in campo Nikola Jokic dalla propria parte però dà una possibilità di successo, mentre nei minuti in cui si riposa i Nuggets precipitano a rendimenti da bassifondi della lega. In definitiva: l’MVP dello scorso anno è migliorato ancora