Mercato NBA: i Los Angeles Lakers vogliono cambiare il roster, ma mancano solo 24 ore
mercato nbaLa squadra di Los Angeles, in enorme difficoltà ormai da settimane, è naufragata contro Milwaukee e spera di cambiare rotta anche grazie al mercato - con la deadline però fissata per il 10 febbraio alle 21: "Non siamo in grado di competere contro squadre del genere", sottolinea LeBron James, in contatto con il GM Pelinka nella speranza di poter rivoluzionare in parte il roster nelle prossime ore
La sconfitta contro i Milwaukee Bucks non ha fatto altro che accentuare una convinzione già diffusa dopo quatto mesi di regular season: i Lakers non hanno un roster pronto per vincere, né per competere ad alto livello. Le cose non stanno funzionando e qualcosa va fatto per rivoluzionare la squadra nelle prossime 24 ore che mancano prima della chiusura del mercato NBA. L’impressione, stando a quanto riportato da ESPN, è che la squadra di Los Angeles si sia già resa conto da settimane della situazione, nonostante l’intenzione iniziale di mettere insieme una squadra pronta a vincere il titolo: il record di 26-29 dice però altro, così come la sonora batosta subita dai Bucks. “È un passo falso che ci dice che non siamo al loro livello”, spiega LeBron James in conferenza stampa. “Non una novità: avrei potuto dirvi la stessa cosa anche prima del match. Certo, le partite servono per capire quale sia la distanza e noi sappiamo bene a che punto siamo: sotto il 50% di vittorie, senza giocare la pallacanestro che ci piacerebbe esprimere”.
La miglior fase di gioco dei Lakers è arrivata con la squadra sotto di 30 lunghezze e con Russell Westbrook seduto ancora una volta in panchina. Coach Vogel per la seconda gara in fila lo ha messo a sedere nel momento più importante, in un match chiuso dal n°0 con 10 punti a referto, 3/11 al tiro, 10 rimbalzi, 4 palle perse e -16 di plus/minus - restando fuori per l’intero quarto d’ora finale. Un passaggio è stato ripreso dalle telecamere poi nel momento in cui anche Davis e James hanno lasciato il parquet: a pochi secondi dalla sirena, Westbrook si è avvicinato ai due compagni con il sorriso stampato in faccia, dandogli delle pacche sulle spalle, ma senza incontrare approvazione da parte dei due: “Ascoltatemi: io voglio dare una mano a AD e a Russ, così come loro sono disposti a dare il massimo - il commento di LeBron riguardo l'accaduto - Westbrook ha avuto la sensazione di non poter dare ciò che poteva, di non averci aiutato abbastanza, ma al tempo stesso anche noi non siamo riusciti ad andargli incontro come avremmo dovuto”.
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A cambiare è stato anche il registro delle parole di Westbrook questa volta che, a differenza del post partita contro New York, è stato più critico riguardo la gestione dei suoi minuti in campo: “Non credo di dover garantire nessuno standard”, replica a chi gli chiede se ha fatto abbastanza per meritare di essere in campo nel finale. “Ho lavorato tanto e meritato rispetto nel corso degli anni: ho conquistato il diritto di far parte del quintetto che chiude le partite”. I gialloviola non riescono a trovare continuità: nella sfida contro Milwaukee hanno schierato il 27° quintetto di partenza diverso, in una stagione in cui su 55 match soltanto 18 volte hanno avuto a disposizione il trio Westbrook-Davis-James: il record di 10-8 però, conferma che agire sul mercato potrebbe essere l’unica strada per cambiare le cose. Come fare? Talen Horton-Tucker e Kendrick Nunn restano gli unici giocatori ad avere un po’ di appeal, ma lo stesso James - in costante contatto con il GM Pelinka, che non ha nascosto la sua “collaborazione” con LeBron nella costruzione del roster - è consapevole che restano poche ore per cambiare le cose. “Ci sono ancora tante partite da giocare”: farlo con una squadra più competitiva però sarebbe una svolta.