NBA, i risultati della notte: Lakers e Nets ancora battuti, Embiid e Jokic decisivi

Charlotte invece parte malissimo in un match in cui tocca anche le 35 lunghezze di svantaggio, prima di provare invano la rimonta guidata da un ispirato Terry Rozier - che sfiora la seconda tripla doppia in back-to-back chiudendo con 35 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. Momento pessimo di forma per gli Hornets - che raccolgono 25 punti con 21 tiri da LaMelo Ball: sette sconfitte nelle ultime otto, nonostante i 20 punti a gara in corso del nuovo arrivato Montrezl Harrell

CHICAGO BULLS-OKLAHOMA CITY THUNDER 106-101 | L’avvio complicato e il -14 nel secondo quarto è soltanto un modo per mettere alla prova l’efficacia dell’attacco Bulls che ritrova ritmo e canestri nella ripresa e va a prendersi una vittoria cruciale nella corsa al 2° posto a Est contro un avversario che non ha alcuna ambizione di classifica. "DeRozan è un realizzatore come pochissimi altri in NBA: la fortuna di averlo in squadra è l'essere un grande professionista e lavoratore, per questo sappiamo di poterci affidare a lui"

DeMar DeRozan per la prima volta in carriera mette insieme una striscia di sei gare con almeno 30 punti a referto: contro OKC ne arrivano 38 con 12/24 al tiro (le conclusioni dall’arco non pervenute) e 14/16 dalla lunetta, con sei rimbalzi e cinque assist ad armare la mano di un Nikola Vucevic da 31 punti e 15 rimbalzi con 14/25 dal campo. Mancano Zach LaVine, Lonzo Ball, Alex Caruso e Patrick Williams, ma gli infortuni non hanno fermato una squadra competitiva oltre ogni più rosea aspettativa

I Thunder invece si godono la crescita dei loro talenti, a partire da un Josh Giddey sempre più leader del quintetto: per l’australiano arriva la seconda tripla doppia in carriera da 11 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, mentre sono 31 i punti realizzati da Lu Dort in quello che per OKC è il quinto ko in fila. La posizione in classifica al momento infatti resta relativa per gli ospiti, che scivolati al penultimo posto a Ovest e già proiettati verso la Lottery e il Draft, stanno piantando le basi per un futuro più che roseo di squadra

NEW ORLEANS PELICANS-SAN ANTONIO SPURS 114-124 | Sfida play-in dominata in trasferta da San Antonio che, reduce dal successo ad Atlanta, si prende un’altra vittoria in doppia cifra alla sirena finale, senza mai ritrovarsi in svantaggio nel punteggio. La classifica ora vedere i Pelicans avanti di mezza gara sugli Spurs, rispettivamente all’11° e 12° posto a Ovest - lanciate all’inseguimento dei Blazers (e in parte anche dei Lakers), che non sono ormai molto lontani

Protagonista in casa Spurs del successo, come ormai capita da mesi a questa parte, è sempre Dejounte Murray - autore di 31 punti con 13/22 al tiro, 7 rimbalzi, 12 assist e +11 di plus/minus, con Keldon Johnson e Doug McDermott pronti a sfruttare al meglio le sue giocate - rispettivamente da 16 e 15 punti a testa: “Nessuno scende in campo per perdere, tantomeno noi che abbiano iniziato a divertirci e vincere”, spiega l’All-Sta degli Spurs a fine gara

Chi invece ha subito preso le misure e si è ambientato al meglio a New Orleans è CJ McCollum, scatenato e autore del suo massimo stagionale da 36 punti con 15/24 al tiro (un bel modo di far capire da subito ai Pelicans il suo valore, nonostante la sconfitta), 11 rimbalzi, 5 assist e 3/7 dall’arco. Bene anche Brandon Ingram che ne aggiunge 22 e la doppia doppia di Valanciunas con 17 punti e 12 rimbalzi

DALLAS MAVERICKS-L.A. CLIPPERS 97-99 | I Clippers si prendono la rivincita nel giro di 48 contro i Mavericks e questa volta, nonostante un Luka Doncic indemoniato, vincono con merito in volta aggrappandosi ai 24 punti di Reggie Jackson e ai 20 di Marcus Morris Sr - entrambi protagonisti con canestri decisivi nel finale che permettono a L.A. di ritrovare il successo dopo tre passi falsi e avvicinare la zona playoff (attualmente ottavi a Ovest a quattro partite di distanza dai Nuggets e dall'accesso diretto senza passare dal play-in)

I Mavericks, in attesa di poter utilizzare i due nuovi acquisti arrivati da Washington, continuano a godersi un Luka Doncic formato extralusso (e in una straordinario momento di forma), autore di 45 punti - 23 dei quali nel solo quarto periodo - con 15/33 dal campo, 6/13 dall’arco, 15 rimbalzi, 8 assist e tutte le responsabilità sulle spalle in un finale di gara in cui anche Jalen Brunson (22 punti) e Reggie Bullock (17 con 5/10 dalla lunga distanza) provano invano a dare una mano

PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 103-93 | Philadelphia vince un delicatissimo scontro diretto nella corsa playoff, imponendosi con merito sin dalla palla a due contro i Cavaliers nonostante i 27 punti di Darius Garland (ancora alle prese con i dolori alla schiena) e gli 11 con 8 rimbalzi di Evan Mobley. I Sixers approfittano così della clamorosa prestazione di Joel Embiid per vincere e salire al 5° posto a Est, avvicinando il terzo occupato dai Cavs

James Harden è atterrato a Philadelphia, Daryl Morey è corso ad accoglierlo sulla pista non appena il Barba ha messo piede in Pennsylvania, ma nel frattempo sul parquet a prendersi la scena e dominare è uno degli MVP della stagione: Joel Embiid infatti è straripante con i suoi 40 punti, 14 rimbalzi e 10 assist, con il povero Jarrett Allen - deluso dall’esclusione dall’All-Star Game - che viene letteralmente travolto dalla sua potenza (e atterrato, come in occasione di una super schiacciata sulla testa diventata il simbolo del match)

TORONTO RAPTORS-DENVER NUGGETS 109-110 | Il rookie Bones Hyland segna una delle triple più importanti nel finale, Nikola Jokic aggiunge una stoppata decisiva a una prestazione da 28 punti, 15 rimbalzi e 6 assist e così i Nuggets strappano un successo in volata ai Raptors, interrompendo la striscia di otto successi dei padroni di casa. Per Denver è la terza vittoria nelle ultime quattro, quella che gli consente di mettere due partite di distanza dai T’Wolves settimi a Ovest

Inciampano così per la prima volta dal 26 gennaio a oggi i canadesi, nonostante i 35 punti massimo in stagione per Pascal Siakam, che tira con 16/22 dal campo e aggiunge anche 10 rimbalzi e 7 assist, mentre sono 25 i punti di Fred VanVleet e 17 per Scottie Barnes. Toronto resta così, nonostante il ko, al 6° posto a Est - l’ultimo utile per conquistare l’accesso ai playoff senza passare dal play-in

WASHINGTON WIZARDS-SACRAMENTO KINGS 110-123 | Due su due per la nuova versione dei Kings che si aggrappano ai 26 punti di De’Aaron Fox e ai 16 punti con 11 rimbalzi di Domantas Sabonis per battere a domicilio gli Wizards (grazie a un ottimo secondo tempo da 64 punti segnati). Sacramento avvicina così il 10° posto a Ovest - distante ancora una gara e mezzo - mentre Washington continua a sprofondare nonostante un quintetto tutto in doppia cifra (22 punti di Kuzma) e i nove punti in 20 minuti di Kristaps Porzingis in uscita dalla panchina

MIAMI HEAT-BROOKLYN NETS 115-111 | Undicesima sconfitta consecutiva per i Nets che sprofondano sul -21 nel terzo quarto e poi provano invano a risalire grazie a un Kyrie Irving che segna 20 dei suoi 29 punti nell’ultima frazione. Arrivati sul -1 però, Brooklyn sciupa l’occasione del sorpasso nell’ultimo minuto di gioco - perdendo il pallone grazie al recupero di Kyle Lowry che lancia PJ Tucker che chiude così i conti. Vince ancora la corazzata Miami, prima a Est grazie a un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 19 punti e 14 rimbalzi di Bam Adebayo

PHOENIX SUNS-ORLANDO MAGIC 132-105 | Continua la marcia trionfale in regular season dei Suns che battono anche i Magic grazie ai 26 punti di Devin Booker e ai 17 con 10 rimbalzi di Deandre Ayton - conquistando così il quinto successo in fila e mantenendo con ampio margine il miglior record NBA (46-10 al momento). Doppia doppia n°30 dell’anno per Chris Paul: 10 punti e 15 assist - 40 in totale per i Suns - con nove giocatori con almeno 10 punti segnati e Orlando che è rimasta in corsa meno di un quarto d’ora nonostante i 20 punti di Jalen Suggs e poco altro

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 117-115 | In una serata da record per LeBron James - che diventa il giocatore ad aver segnato più punti all-time tra regular season e playoff scavalcando Kareem Abdul-Jabbar - il n°6 dei Lakers sbaglia il primo dei tre liberi che a 2.6 secondi dalla sirena avrebbero regalato il pareggio ai gialloviola, poi battuti dagli Warriors nonostante i 26 punti, 15 rimbalzi e 8 assist di un LeBron che le prova tutte, ma naufraga ancora una volta con un gruppo che ora è distanza cinque partite e mezza dalla zona playoff

Il protagonista della serata è Klay Thompson, autore di 33 punti di cui 16 arrivati nel solo quarto periodo - il massimo raccolto da quando è rientrato post-infortunio, condito con 5/9 dall’arco. Ci pensa lui ha sopperire alle difficoltà al tiro di uno Steph Curry da 24 punti e 8 assist ma con 1/8 dall’arco, mentre sono 18 punti e 9 rimbalzi per un Jonathan Kuminga sempre più d’impatto e in enorme crescita nonostante la giovanissima età. Golden State c’è e fa sul serio, pronta a riabbracciare Draymond Green e inseguire così i playoff

Serata da ricordare per LeBron James - nonostante il pessimo finale che condanna i Lakers al ko anche a causa del suo errore ai liberi a 2.4 secondi dalla sirena e delle pessime percentuali dal campo in volata (1/10 al tiro): il n°6 gialloviola supera Kareem Abdul-Jabbar a quota 44.149 e diventa il giocatore della storia NBA ad aver segnato più punti sommando quanto raccolto tra regular season e playoff