NBA, i risultati della notte: Warriors e Curry ko contro Boston, Lakers umiliati
Tatum&Brown trascinano Boston al successo a San Francisco con Golden State preoccupata per l’infortunio di Curry, i Lakers crollano nel potenziale scontro play-in contro Minnesota, Dinwiddie realizza sulla sirena la tripla della vittoria a Brooklyn. Mitchell ne segna 37 e Utah batte Chicago, successi comodi per Phoenix (36 di Booker) e Milwaukee (36 di Giannis), Toronto supera i Clippers. Phila vince la sfida playoff a Cleveland, Denver passeggia a Washington, vincono Charlotte, New York e San Antonio
CHARLOTTE HORNETS-ATLANTA HAWKS 116-106 | LaMelo Ball chiude con 22 punti, 11 assist e otto rimbalzi, PJ Washington aggiunge 16 punti (13 dei quali in un quarto periodo da 31-21 di parziale per gli Hornets) e Charlotte conquista così la terza vittoria in fila, battendo Atlanta in quello che è uno scontro diretto per il play-in e prendendosi così virtualmente il 9° posto a Est anche grazie ai 20 punti in uscita dalla panchina di Montrezl Harrell e ai 18 a testa di Terry Rozier e Miles Bridges (tutti nel primo tempo)
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Affonda Atlanta negli ultimi 10 minuti, in partita per tre quarti nonostante un appannato Trae Young che distribuisce ben 15 assist, ma firma il suo minimo in stagione alla voce punti: soltanto nove con 3/12 al tiro, nessun canestro dall’arco (0/6) e davvero poco altro. Serata storta anche Danilo Gallinari - partito titolare al posto dell’infortunato John Collins: 5 punti, 2/5 al tiro e soli 14 minuti in campo, costretto poi a uscire anche lui causa infortunio al bicipite destro
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CLEVELAND CAVALIERS-PHILADELPHIA 76ERS 114-118 | Philadelphia vince lo scontro playoff con Cleveland e consolida il 3° posto a Est - all’inseguimento dei Bucks secondi e fermi mezza partita più avanti. Altro passo falso invece per Cleveland, risucchiata dalla zona play-in nonostante un Darius Garland da 22 punti e sette assist - leader della rimonta da -17 che ha portato i Cavs anche avanti di un punto nel finale. Troppo poco per impensierire i 76ers, letali nel finale nel colpire un gruppo giovane e inesperto
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Nonostante i problemi alla schiena, Joel Embiid si è fatto trovare più che pronto nel giorno del suo compleanno per festeggiare al meglio i suoi 28 anni: 13/19 dal campo, 8/10 dalla lunetta (uno dei quei parametri da tenere sempre sott’occhio quando si guarda ai Sixers in queste settimane) e 35 punti con 17 rimbalzi complessivi in 35 minuti. Un gigante ben imbeccato da un James Harden da 21 punti e 11 assist (+18 di plus/minus), mentre sono 25 con 9/15 al tiro i punti messi a referto da Tyrese Maxey
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WASHINGTON WIZARDS-DENVER NUGGETS 109-127 | Prestazione efficiente ed efficace per Nikola Jokic che in soli 26 minuti chiude con 29 punti e 13 rimbalzi una partita da +16 di plus/minus, a cui mancano due assist per arrivare in tripla doppia (10/14 al tiro) - leader dei Nuggets nel comodo successo a Washington (il settimo in fila in trasferta, nuovo record di franchigia) contro un avversario che non va oltre i 19 punti di Deni Avdija in uscita dalla panchina. Fondamentale anche i 17 punti di Bones Hyland - uno dei sette giocatori in doppia cifra del supporting cast
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NEW YORK KNICKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 128-98 | Tutto facile per i Knicks che si sbarazzano comodamente dei Blazers e vincono una partita utile per il morale e poco altro: è il primo successo casalingo di New York dopo oltre un mese d’astinenza - dal 31 gennaio contro Sacramento - ma le cinque partite di distanza dal play-in non lasciano speranze di rimonta nelle ultime tre settimane. Portland invece non va oltre i 17 punti di Josh Hart e i 14 di Brandon Williams - uno dei tanti “esperimenti” di una squadra che abbandonata da tempo ogni velleità di successo
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Il miglior realizzatore dei Knicks invece è ancora una volta RJ Barrett - una delle poche note liete di una regular season (l’ennesima) da dimenticare: 31 punti con 5/11 dall’arco e cinque assist, a cui si aggiungono i 20 con tanti errori al tiro realizzati da Julius Randle, mentre Immanuel Quickley in uscita dalla panchina tira cinque volte e chiude con 18 punti e +17 di plus/minus. Le quattro triple a bersaglio di Fournier invece portano il suo bottino stagionale oltre quota 200: è il secondo all-time in casa Knicks dopo John Starks a riuscirci
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BROOKLYN NETS-DALLAS MAVERICKS 111-113 | L’ottava vittoria nelle ultime nove partite dei Mavs arriva sulla sirena finale, ringraziando il secondo canestro della vittoria in fila di Spencer Dinwiddie dopo quello di Boston. Brooklyn — in back-to-back dopo la vittoria a Orlando e senza Kyrie Irving — era andata avanti grazie a un canestro di Kevin Durant a 10 secondi dalla fine, che ha poi commesso l’errore di lasciare libero l’ex di serata, pagandolo a caro prezzo
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Dinwiddie ha realizzato 15 dei suoi 22 punti nel solo ultimo quarto, segnando davanti alla panchina dove ha lasciato diversi amici. "Non l’ho sentita come una vendetta, l’ho vissuta più come uno scherzo che fai a tuo cugino" ha detto dopo la partita, realizzando il secondo "game-winner" in fila come fatto solamente da DeMar DeRozan in questa stagione in NBA. Insieme a lui ci sono 18 punti di Jalen Brunson e 12 di Dwight Powell, dovendo di nuovo fare a meno di Reggie Bullock per motivi personali
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A tutto il resto ci ha pensato Luka Doncic: il giocatore della settimana in carica per l’Ovest ha vinto lo scontro con quello dell’Est (Kevin Durant) realizzando 37 punti con 9 rimbalzi e 9 assist, tirando 14/26 dal campo di cui 5/12 da tre. Una prestazione da MVP in casa di KD, che si è fermato a 23 con 6 rimbalzi e 10 assist dopo essere stato raddoppiato e triplicato sistematicamente, trovando altri 5 compagni in doppia cifra tra cui i 21 di Dragic. Ci fosse stato Kyrie Irving, però, la striscia di 4 successi in fila forse non si sarebbe interrotta
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SAN ANTONIO SPURS-OKLAHOMA CITY THUNDER 122-120 | San Antonio spreca 16 lunghezze di vantaggio, si fa rimontare ma alla fine la spunta grazie alla tripla decisiva di Lonnie Walker a 1.8 secondi dalla fine, interrompendo una striscia di due sconfitte in fila e riportandosi a una gara e mezza di distanza dal decimo posto a Ovest. Dejounte Murray chiude con 26 punti, 9 rimbalzi e 12 assist ispirando la miglior serata della stagione dalla lunga distanza con 19 triple a segno su 41 tentativi
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Settima sconfitta consecutiva per OKC, che però ha ben poco da rimproverarsi avendo rimesso in piedi una partita che sembrava ormai chiusa. Shai Gilgeous-Alexander ne è l’emblema: 34 punti a referto con 8 assist per i compagni, ma anche l’errore sull’ultimo possesso che avrebbe dato la vittoria ai suoi, riportati avanti a pochi secondi dalla fine da 5 dei 16 punti di Aleksej Pokusevski. Bene anche Darius Bazley con 25 punti e 9 rimbalzi
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HOUSTON ROCKETS-PHOENIX SUNS 112-129 | Come da pronostico, la migliore squadra della regular season batte una delle peggiori senza grossi affanni - prendendo il largo quarto dopo quarto, con una rotazione ridotta dagli infortuni (fuori anche Jae Crowder, oltre a Chris Paul). I Rockets non ne approfittano, non ne hanno la forza e non vanno oltre i 22 punti di Jalen Green e i 21 di Kevin Porter Jr.: per Houston è la terza sconfitta in fila, la 16^ nelle ultime 18 - per fortuna tra tre settimane finisce il calvario della regular season
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A trascinare Phoenix ci pensano i canestri di un quintetto che si gode i 26 punti di Mikal Bridges, i 23 con 11 rimbalzi di Deandre Ayton, i 21 con 14 rimbalzi di un Torrey Craig perfetto dal campo (8/8 al tiro) e soprattutto i 36 punti di Devin Booker: 15/24 complessivo, cinque triple a bersaglio, quattro rimbalzi e quattro assist per l’All-Star dei Suns sempre più in forma playoff in quest’ultimo periodo
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UTAH JAZZ-CHICAGO BULLS 125-110 | Chicago conferma le sue difficoltà contro le "big" e perde anche a Salt Lake City, rimanendo in partita per tre quarti ma venendo piegata da un parziale di 14-0 nel quarto periodo. Il protagonista a sorpresa del finale di gara è Nickeil Alexander-Walker, che segna 14 dei suoi 16 punti nel quarto periodo approfittando delle attenzioni che la difesa dei Bulls ha dovuto riservare a un Donovan Mitchell semplicemente incandescente
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Dopo aver preso un fallo tecnico per proteste a inizio ripresa, la stella di Utah si è accesa realizzando il miglior terzo quarto nella storia della franchigia: 25 punti con 8/13 al tiro di cui 7/9 dalla lunga distanza, battendo i 22 detenuti nientemeno che da Karl Malone. Alla fine sono 37 i suoi punti finali con il nuovo career high da 9 triple a segno, trovando anche i 26 punti di Jordan Clarkson, i 14+20 di Rudy Gobert e i 14 di Mike Conley
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Niente da fare per i Bulls, usciti sconfitti da 7 delle ultime 9 partite disputate nonostante il miglior Zach LaVine da quattro mesi a questa parte: 33 punti per l’All-Star di Chicago, sempre alle prese con un ginocchio dolorante ma capace di realizzare 11 dei 20 tiri tentati. Si ferma a 25 invece DeMar DeRozan, ma con -24 di plus-minus nei 35 minuti passati in campo, in difficoltà come tutti i compagni a contenere Mitchell pur tornando a -4 nel quarto finale prima del parziale decisivo dei padroni di casa
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-LOS ANGELES LAKERS 124-104 | Nona vittoria nelle ultime dieci partite per i caldissimi T’Wolves, decisamente più vicini al sesto posto a Ovest (distante una gara e mezza) che non all’ottavo o al nono occupato dai Lakers sempre più in picchiata. I gialloviola non mettono mai la testa avanti avanti per tutta la gara, finendo sotto anche di 25 e venendo platealmente presi in giro da Patrick Beverley, con un LeBron James furente a fine partita (19 punti con 8/21 al tiro per lui)
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Karl-Anthony Towns tiene da parte 16 dei suoi 30 punti finali per il solo ultimo quarto, facendo in modo di spegnere la rimonta della panchina dei Lakers arrivata fino al -4. "Ma non possiamo giocare col cibo, non dovevamo renderla competitiva" ha detto KAT dopo la partita, nella quale ci sono stati anche 27 punti da parte di Anthony Edwards (20 nel solo secondo quarto) e 18 da parte di Beverley, leader delle prese in giro ai Lakers e in particolare al suo "nemico" Russell Westbrook (15 punti con 5/12 al tiro in 36 minuti)
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GOLDEN STATE WARRIORS-BOSTON CELTICS 88-110 | Serata decisamente da dimenticare per Golden State, strangolata dalla difesa di Boston che li tiene sotto quota 20 in tre quarti su quattro, concedendo 37 punti nel terzo periodo ma quando erano già ampiamente in vantaggio. I Celtics si confermano bestia nera degli Warriors, avendo vinto le ultime quattro gare in fila nella Baia ringraziando questa volta i 26 punti con 12 rimbalzi di Jayson Tatum e i 26 di Jaylen Brown, oltre ai 20 di Marcus Smart finito nel mirino di coach Steve Kerr
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Smart, infatti, ha delle responsabilità sull’episodio chiave della gara, l’infortunio di Steph Curry nel secondo quarto. Buttandosi a terra per recuperare un pallone vagante, Smart è finito con il peso sulla gamba di Curry, che si è subito fermato sentendo un dolore al piede sinistro. Il due volte MVP non è riuscito a proseguire la partita infilandosi negli spogliatoi e Kerr non ha gradito: "È stata una giocata pericolosa. Ho parlato con Marcus dopo la partita e siamo a posto, ma ero arrabbiato". A Golden State non bastano i 29 punti di Jordan Poole
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SACRAMENTO KINGS-MILWAUKEE BUCKS 126-135 | L’ottava vittoria nelle ultime nove partite per i campioni in carica è più complicata del previsto, vedendosi rimontare 10 lunghezze di vantaggio a inizio quarto periodo e avendo bisogno di una tripla decisiva a 1:32 dalla fine di Wesley Matthews per piegare i combattivi Kings. I padroni di casa hanno 22 punti da Domantas Sabonis e 21 con 8/23 al tiro da De’Aaron Fox, ma non riescono a interrompere la striscia di 12 sconfitte in fila contro i Bucks negli ultimi sei anni
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Giannis Antetokounmpo firma la sua quinta gara in fila sopra quota 30 realizzando 36 punti con 10 rimbalzi, portandosi a -135 dal record di franchigia di Kareem Abdul-Jabbar come miglior realizzatore nella storia di Milwaukee. Insieme a lui ci sono 32 punti con 8 rimbalzi e 8 assist per il solito chirurgico Khris Middleton (7/10 da tre) e 21 di Jrue Holiday per mantenere il secondo posto nella Eastern Conference, a due gare di distanza dai Miami Heat primi
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L.A. CLIPPERS-TORONTO RAPTORS 100-103 | Quinta vittoria in fila per Toronto che batte a domicilio i Clippers al termine di una sfida complicata e si prende così il 6° posto a Est - agganciando i Cavaliers, in quella che è la corsa per evitare il play-in e per accedere direttamente alla post-season. Trai i padroni di casa spiccano i 23 punti di Reggie Jackson e i 22 di Marcus Morris Sr., con i Clippers che mancano più volte negli ultimi 80 secondi il canestro che poteva valere il pareggio - come la tripla del già citato Morris sul ferro a 1.7 secondi dalla sirena
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In casa Raptors decisivo l’apporto di Pascal Siakam: 31 punti, 12 rimbalzi, tre assist e un grande impatto nel terzo quarto nel momento di massima difficoltà per i Clippers. Giocate a cui si aggiungono i 21 punti di Fred VanVleet e i 15 di uno Scottie Barnes dal grande impatto su entrambi i lati del campo: a 13 partite dal termine della regular season i Raptors restano così nel pieno della corsa playoff a Est - un risultato su cui, vista la pessima partenza stagionale, in pochi avrebbero scommesso
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Questo il tabellone playoff e play-in se la stagione finisse oggi. Ancora molto da decidere soprattutto nella Eastern Conference, dove gli accoppiamenti potrebbero essere rimescolati nel finale di stagione
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