NBA, risultati della notte: LeBron James da 39 ma Lakers rimontati, Warriors e Nets ko
LeBron James segna 39 punti su una caviglia malconcia ma i Pelicans rimontano 23 punti di svantaggio e scavalcano i Lakers in classifica. Boston batte facilmente Minnesota e si prende il primo posto a Est, approfittando del ko di Philadelphia a Phoenix (non bastano i 37 di Embiid davanti ai 35 di Booker). Cadono ancora Golden State sconfitta a Washington e Brooklyn in casa contro Charlotte nel debutto casalingo di Kyrie Irving. Dallas supera Utah sia in campo che al quarto posto a Ovest, vince New York
DETROIT PISTONS-NEW YORK KNICKS 102-104 | Detroit guida la gara solo una volta, sul 12-11 nel primo quarto, e poi è sempre costretta a inseguire i Knicks, trascinati dall'ottimo impatto di Immanuel Quickley dalla panchina (18 alla fine per lui). Nel finale però i Pistons hanno l'ultimo possesso della gara sotto di 2 ma Alec Burks scippa il pallone a Cade Cunningham (18) e consegna la vittoria a New York. Sono 21 i punti di R.J. Barrett e 20 quelli di Julius Randle; inutili per Detroit i 27 con 11/14 al tiro di Marvin Bagley
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BOSTON CELTICS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 134-112 | Tutto facile per i Celtics, che prendono il controllo del match all’inizio del secondo quarto (chiuso sul 38-19) e mantengono sempre comodamente ben oltre la doppia cifra di vantaggio, salendo al primo posto nella Eastern Conference. Il sesto successo consecutivo dei biancoverdi arriva nonostante i 24 punti di Anthony Edwards e i 19 di Karl-Anthony Towns, infliggendo ai T’Wolves il terzo ko nelle ultime quattro (gli altri due contro squadre di élite come Phoenix e Dallas)
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È sempre la premiata coppia Tatum-Brown a trascinare Boston: 34 punti per il primo e 31 per il secondo con anche 10 rimbalzi, trovando anche le doppie cifre di Derrick White (15), Payton Pritchard (11) e Robert Williams (13+10), a cui è però legata la peggior notizia della serata. “Time Lord” infatti è uscito zoppicando nel terzo quarto senza più rientrare, un infortunio che i Celtics hanno inizialmente definito come una distorsione al ginocchio — ma se ne saprà di più solo dopo la risonanza magnetica
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PHOENIX SUNS-PHILADELPHIA 76ERS 114-104 | I Celtics sono primi a Est agganciando Miami perché Philadelphia cade sul campo della miglior squadra della NBA. I Sixers rimangono sotto per buona parte del match, ritornano a -1 a 4:42 dalla fine ma da lì in poi subiscono un parziale di 13-4 che chiude definitivamente i conti, confermando la semi-imbattibilità dei Suns al completo nei finali tirati. Sono otto i successi consecutivi di Chris Paul e soci, ormai certi del fattore campo per tutti i playoff
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Ancora una volta è Devin Booker a brillare davanti a un altro candidato MVP come Joel Embiid: 35 punti con 13/22 al tiro per la stella dei Suns, lasciando a Chris Paul le redini della squadra (19 punti e 14 assist con 9/15 al tiro) e firmando le giocate decisive nei momenti topici della sfida. Insieme a lui anche la doppia doppia da 14+12 di Deandre Ayton, i 12 di Landry Shamet e gli 11 di Mikal Bridges, autore di una super partita difensiva su James Harden
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Se Joel Embiid ha giocato da candidato MVP chiudendo con 37 punti, 15 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi e 2 stoppate con 14/27 dal campo, ben peggiore è stata la serata di Harden. Il Barba ancora una volta ha tirato solo 2/11 dal campo in una sfida con una big, segnando la maggior parte dei suoi 14 punti dalla lunetta (8/8). Ha aggiunto anche 7 rimbalzi e 9 assist per rendersi utile, ma è stato meno incisivo anche di Tobias Harris (17+8) e Tyrese Maxey (18), che pur tirando male aveva riavvicinato i suoi con due triple nel quarto periodo
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WASHINGTON WIZARDS-GOLDEN STATE WARRIORS 123-115 | Quinta sconfitta nelle ultime sei partite per gli Warriors, sempre più in difficoltà senza Steph Curry. Nella capitale la squadra di Steve Kerr rimane sotto per tutti i 48 minuti contro una squadra che non farà i playoff, travolti dai 25 punti del rookie Corey Kispert (massimo in stagione), dai 23 di Kristaps Porzingis e dai 22 di Kentavious Caldwell-Pope. Non bastano tre giocatori sopra quota 20 guidati dai 26 di Jordan Poole, i 25 di Klay Thompson e i 23 di Andrew Wiggins
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BROOKLYN NETS-CHARLOTTE HORNETS 110-119 | Il debutto stagionale di Kyrie Irving al Barclays Center non va decisamente come sperato. La guardia dei Nets sparacchia per tre quarti e mezzo (2/17 prima di chiudere con 6/22 per 16 punti con 11 assist), ma quando finalmente trova la mira sono gli Hornets a salire di livello, prendendosi un successo pesante in ottica torneo play-in, visto che ora sono loro all’ottavo posto avendo il tie-breaker a favore. A Brooklyn non bastano i 27 punti di Kevin Durant e i 20+16 di Andre Drummond
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Il grande protagonista del match è infatti LaMelo Ball, che si regala una serata da 33 punti, 7 rimbalzi e 9 assist con 3 recuperi e 7/12 dalla lunga distanza, ispirando i 24 di Miles Bridges, i 18+11 di PJ Washington e i 14 di Terry Rozier, trovando quattro triple cruciali nel finale di partita con Cody Martin, Rozier e Bridges. Sono sette le vittorie degli Hornets nelle ultime otto partite, continuando la risalita nella Eastern Conference
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DALLAS MAVERICKS-UTAH JAZZ 114-100 | Scontro diretto cruciale anche tra Mavs e Jazz, con i texani capaci di trovare lo spunto giusto nella ripresa per rimontare e battere i diretti concorrenti al quarto posto nella Western Conference. Con questo successo infatti Dallas si prende una gara di vantaggio su Utah e pareggia il conto nei confronti diretti stagionali sul 2-2 a 7 gare dalla fine, infliggendo ai Jazz la quarta sconfitta consecutiva. Senza Rudy Gobert fermato da una contusione, Donovan Mitchell chiude con soli 12 punti e 4/13 al tiro
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Troppo poco per pensare di battere Luka Doncic a casa sua: 32 punti, 10 rimbalzi e 5 assist per la superstar dei Mavs, che ispira i 23 punti di Reggie Bullock (7/11 da tre) e i 22 con 10 rimbalzi di Jalen Brunson, riportando Spencer Dinwiddie in uscita dalla panchina (12 punti). Oltre ai problemi di Gobert, i Jazz hanno sudato freddo quando Dwight Powell è caduto sulla gamba di Mitchell, costringendolo a uscire brevemente dalla partita zoppicando verso la panchina ma rientrando dopo meno di 90 secondi
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NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 116-108 | La gara più pazza della notte è quella di New Orleans, dove i Lakers vanno avanti di ben 23 lunghezze nel primo tempo e all’intervallo sono sul +20, salvo crollare nel secondo tempo vinto dai Pelicans per 67-39. Il ritorno in campo di Brandon Ingram (26 punti) dopo dieci gare di assenza guida i Pelicans a un successo cruciale in ottica play-in, scavalcando i gialloviola al nono posto nella Western Conference — con San Antonio che spinge dietro. Decisivi i rookie Trey Murphy (21 nella ripresa) e Herb Jones (16)
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LeBron James ce l’ha messa tutta, segnando 39 punti nonostante una brutta distorsione alla caviglia sinistra nel secondo quarto. "Non ho idea di come ho finito la partita, fa male adesso" ha detto dopo la gara. "Non volevo uscire perché era importante per noi, ma non avevo esplosività e non potevo arrivare in area come avrei voluto". Insieme a lui ci sono 23 punti di Malik Monk e 18 di Russell Westbrook, ma ora gli Spurs sono a una sola gara di distanza da loro per l'ultimo posto in grado di tenere in vita la stagione gialloviola
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Questa la situazione nel torneo play-in e ai playoff dopo il rimescolamento della notte. Boston è prima a Est e Philadelphia scende al quarto posto, con Charlotte che sale all'ottavo al posto di Brooklyn ora nona. A Ovest invece Dallas si prende il quarto posto e ha due gare da recuperare a Golden State per il terzo, mentre New Orleans sale al nono e mette nei guai i Lakers
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