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Mercato NBA, Harden aveva promesso per due volte a Durant che avrebbe rinnovato

BROOKLYN
©Getty

In un lungo pezzo su The Ringer su Kevin Durant e i suoi turbolenti due anni a Brooklyn, è stato rivelato che durante un viaggio in Grecia della scorsa estate almeno due volte James Harden ha rassicurato il compagno di squadra che avrebbe esteso il suo contratto con i Nets, promessa che poi non ha mantenuto. E KD ha aggiunto dettagli sia su Kyrie Irving che sulle sue maglie a OKC e Golden State

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Non capita spesso che una stella del calibro di Kevin Durant si conceda per un articolo lungo e complesso come quello scritto da Logan Murdock per The Ringer. Un pezzo che vuole fare il punto sugli ultimi due anni di KD a Brooklyn, dove è andato "per evitare una situazione caotica a Golden State e dove è finito in una ancora peggiore a Brooklyn", pur sottolineando l’approccio decisamente più zen del due volte campione NBA. "Prima mi preoccupavo delle aspettative, ora sono più a mio agio con quello che so fare" ha detto KD. "Cerco di concentrarmi solo su di me". E forse è per questo motivo che l’addio di James Harden è stato gestito nella maniera in cui è stato gestito: nel pezzo viene raccontato come i due non si siano parlati per anni dopo il passaggio di Harden da OKC a Houston, e di come si siano ravvicinati nell’estate del 2020 grazie all’intercessione di Kyrie Irving, che ha fatto in modo di farli incontrare e allenare assieme a Los Angeles fino a portare il trio a voler giocare insieme. I “Big Three” si sono poi sfaldati nel corso di questa stagione, ma ancora prima del mancato vaccino di Irving c’erano state delle avvisaglie per cui qualcosa era cambiato: Durant e Harden infatti hanno fatto un viaggio insieme in Grecia la scorsa estate, durante la quale per almeno due volte il Barba aveva assicurato a KD che avrebbe firmato l’estensione di contratto che i Brooklyn Nets gli avevano proposto prima ancora di cominciare la stagione. Cosa che Harden però non ha fatto, non mantenendo la promessa fatta al compagno di squadra arrivando poi all’epilogo che tutti sappiamo.

Irving su Durant: "So che era frustrato con me"

Nel pezzo viene anche raccontato il rapporto strettissimo che si è venuto a creare tra Durant e Irving, che erano amici già molto prima di decidere di giocare assieme a Brooklyn e lo sono diventati ancora di più dopo l’addio di Harden. Questo nonostante la decisione di Kyrie di non vaccinarsi, che ha creato più di un problema ai Nets nel corso di questa stagione: più di una volta i due si sono sentiti dopo le sconfitte della squadra e più di una volta Irving se ne è uscito dicendo "Avremmo vinto se fossi stato lì con voi", provocando l’inevitabile e comprensibile frustrazione di Durant. "So che era frustrato con me perché ne abbiamo parlato" ha detto Irving nel pezzo, anche se successivamente — quando lo stesso Murdock ha chiesto a loro due per quanto tempo avessero in mente di giocare assieme — Durant ha risposto “Direi almeno 22 anni”, segno che comunque nessuno ha intenzione di lasciare l’altro. “Stiamo costruendo qualcosa di bello qui e Kyrie ne è una parte gigantesca, anche quest’anno che ha fatto dentro e fuori dal campo. È stato solo un altro ostacolo divertente da superare, se devo essere onesto” ha detto KD.

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Durant: "OKC e Golden State dovrebbero ritirare la mia maglia"

Tra le tante cose che ha detto, Durant ha anche sottolineato come ormai “Vincere il titolo non è l’unico motivo per cui gioco a basket. Amo questo gioco, quella è la motivazione principale. Mi piace svegliarmi e sapere che giocherò”. E dopo essere stato nominato come uno dei 75 più grandi di sempre, si è immaginato che in una partitella cinque contro cinque con capitani LeBron James e Michael Jordan “verrei scelto tra i primi, sarei tra i dieci in campo in quella partita”. Infine un messaggio chiaro lasciato alle altre due squadre della sua carriera prima di Brooklyn: "Ovunque abbia giocato è stata casa mia. Non posso immaginarmi che una franchigia mi dica ‘Non sei parte della nostra storia’. Sarò un Hall of Famer, uno dei più grandi di sempre. Se non mi vuoi nella tua storia, allora è una questione personale. OKC dovrebbe ritirare la mia maglia e lo stesso dovrebbe fare Golden State. Se continuo così per altri 4 o 5 anni anche a Brooklyn, succederà pure qui. Sarebbe un male per il basket se non accadesse". Parole chiare, come sempre quando è Kevin Durant ad alzare la voce.